venerdì 20 dicembre 2024

设身处地 shè shēn chǔ dì - Mettersi nei panni degli altri

 设身处地
shè shēn chǔ dì
Mettersi nei panni degli altri

Chengyugushi italiano - 设身处地 shè shēn chǔ dì - Mettersi nei panni degli altri


Non è raro scoprire che espressioni comuni nella nostra lingua trovino corrispondenze anche nella lingua cinese. Uno di questi modi di dire è "mettersi nei panni degli altri", che in cinese si dice: 设身处地 shè shēn chǔ dì. 

Ciò che però rende particolarmente interessante la versione cinese di questa frase è il contesto storico e filosofico in cui è radicata, in quanto trae le proprie radici dagli insegnamenti di Confucio.

Storia in italiano di 设身处地 shè shēn chǔ dì - Mettersi nei panni degli altri

Gestire un regno non è cosa facile e il re di Lu lo sapeva molto bene, tanto che quando venne a sapere che Confucio era tornato dai suoi viaggi, lo invitò alla sua corte per chiedergli quale fosse la giusta via da seguire (道 dào) per governare il regno.

Confucio gli rispose: 

"喜欢学习可以使人有智慧,
L'amore per l'apprendimento può rendere una persona saggia,

努力实行可以使人有仁心,
Il duro lavoro può rendere il cuore compassionevole,

知道耻辱可以使人有勇气。
Conoscere il disonore può rendere una persona coraggiosa.

懂得了这三者,就知道如何修身,如何治理人,就能完成治理国家的事情了。
Se conoscete questi tre principi, saprete coltivare voi stessi e potrete governare anche gli altri. Allora sarete in grado di compiere il compito di governare il regno."

Il re di Lu continuò chiedendo: "È questo dunque il modo in cui si può governare il regno?"

Confucio rispose:

"治理国家不是一件容易的事,大凡国君行政,要注意九个问题,
Governare il regno non è cosa facile. In generale il re deve porre attenzione a nove punti 
chiave:

一要自觉修身养性;
I° deve coltivare consapevolmente il suo carattere;

二要尊重贤德之人;
II° deve rispettare le persone virtuose;

三要亲近王公贵族;
III° deve essere in buone relazioni con principi e nobili in generale;

四要敬重在朝中大臣;
IV° deve rispettare i ministri della corte;

五要设身处地体察官员的苦衷;
V° deve mettersi nei panni dei suoi funzionari per comprendere le loro difficoltà;

六要爱护老百姓;
VI° deve prendersi cura della gente comune;

七要能吸引住各种手艺人;
VII° deve essere in grado di attrarre ogni tipo di artigiano;

八要体恤从远方来的生意人;
VIII° deve simpatizzare con gli uomini d'affari che provengono da lontano;

九要对诸侯实行怀柔政策。
IX° deve attuare una politica gentile nei confronti dei nobili.

这九个问题,应当引起国君的高度重视。
Questi nove punti chiave dovrebbero sempre attirare l'attenzione del re.
"


Sul significato di questa storia cinese

Forse avete trovato l'idioma "Mettersi nei panni degli altri", è in grassetto nel V° punto di questa lista.

Infondo però, se ci pensiamo un attimo, questo concetto è un po' il denominatore comune di questo breve racconto. Se riflettiamo sulle prime tre frasi, infatti, possiamo scoprire che anche lì si fa riferimento indiretto al mettersi nei panni degli altri.

Innanzitutto, con la conoscenza, lo studio, o meglio ancora l'apprendimento. Chi ha studiato cinese sa che il termine studiare (学习 xuéxí) ha un significato più ampio rispetto alla nostra lingua. 学习 si riferisce all'apprendere in generale; un processo che include molti aspetti della vita, anche quelli che non si leggono nei libri. Si impara a conoscere il cuore delle persone, le cause e le conseguenze delle cose. Pertanto, l'apprendimento può essere il primo passo per comprendere gli altri e mettersi nei loro panni. Ecco perché la saggezza, che non si può apprendere solo con lo studio sui libri, si acquisisce con l'apprendimento.

In secondo luogo, troviamo il mettersi nei panni degli altri attraverso il duro lavoro. Quando infatti impegniamo tutte le nostre forze in un progetto, quando sentiamo la fatica, la stanchezza, o quando siamo al limite delle nostre capacità fisiche e mentali diventiamo più compassionevoli, poiché possiamo comprendere e immedesimarci nelle fatiche, nelle difficoltà e nei fallimenti che sono propri di tutti gli esseri umani.

Infine, ci mettiamo nei panni degli altri quando proviamo disonore, quando sentiamo di aver tradito la fiducia di qualcuno. Anche in questo caso, possiamo immaginare cosa significhi perdere un supporto, un punto di riferimento. 

Quando si delude un amico o qualcuno che si ama infatti ci possiamo fermare alla vergogna, all'accettazione del proprio disonore, oppure fare un passo in più, mettersi nei panni dell'altro e sentire il suo dispiacere più della nostra vergogna, il dispiacere di aver perso qualcuno su cui contare o con cui combattere assieme nelle sfide della vita. Questo ci darà sicuramente un incentivo maggiore a coltivare la nostra virtù.

Spero che questa storia e la riflessione che ne è seguita vi siano piaciute. Per chi è interessato agli insegnamenti di Confucio, vi consiglio un libro che spiega bene i principali aspetti della sua filosofia e vi lascio con i 9 punti di confucio tradotti per il business.

I quattro classici


9 punti chiave di Confucio per il business

E ora, amici, vi invito a un piccolo esercizio: proviamo a reinterpretare questi principi adattandoli al moderno contesto del business. Possiamo tradurli in nove aspetti essenziali che un leader dovrebbe coltivare per diventare un manager di successo.

  1. Coltivare consapevolmente il proprio carattere.
  2. Mostrare rispetto verso i propri collaboratori.
  3. Mantenere buone relazioni con gli altri manager e con la dirigenza.
  4. Dimostrare rispetto per i propri superiori.
  5. Mettersi nei panni dei propri responsabili per comprendere le loro difficoltà.
  6. Prendersi cura del benessere dei lavoratori.
  7. Essere in grado di attrarre talenti nella propria azienda.
  8. Dimostrare empatia verso i commerciali che propongono nuovi prodotti o servizi.
  9. Agire con gentilezza nei confronti degli altri manager.
A tale scopo ecco un libro che sicuramente può ispirare: 

Confucio: la saggezza dell'errore

sabato 14 dicembre 2024

巴山夜雨 bā shān yè yǔ - La pioggia notturna di Ba shan da una celebre poesia cinese

巴山夜雨
bā shān yè yǔ
L
a pioggia notturna di Ba shan

巴山夜雨 bā shān yè yǔ La pioggia notturna di Ba shan

Il mistero e la profondità poetica di Li Shangyin 李商隐 Lǐshāngyǐn, poeta della tarda dinastia Tang

Cari amici,

il chengyu di oggi: 巴山夜雨 (bā shān yè yǔ la pioggia notturna di Ba shan)     è piuttosto particolare e poco comune da ascoltare. Nonostante ciò merita, a nostro avviso, una particolare attenzione per la bellezza e la profondità della poesia da cui è tratto.

李商隐 lishangyin poeta della tarda dinastia tang
Questo poema appartiene a Li Shangyin, uno dei più raffinati poeti della tarda dinastia Tang, famoso per i suoi versi ricchi di simbolismo e carichi di emozione.
 

Sono molte le credenze su questo complesso personaggio e approfondirne la vita, cercando di capire e contestualizzare le sue opere, è un po' come ritrovarsi nei panni di un investigatore: tante tracce sparse qua e là nelle poesie, nei racconti, negli studi e nelle numerose speculazioni, più o meno concrete, che rendono le sue opere forse ancora più affascinanti e cariche di mistero.

Quel che traspare dalle sue poesie è la figura di un poeta di grande sensibilità e profondità emotiva. 

La grande forza poetica di Li Shangyin è forse proprio il frutto del suo profondo dissidio interiore fra i rigorosi valori confuciani con cui era stato educato fin da piccolo, la sua anima passionale e delicata e in più tarda età la rinuncia buddhista alle forme materiali dell'esistenza.

Pare proprio che questo lato della sua personalità sia nato a seguito di un evento molto triste di cui vi parleremo nei prossimi paragrafi.

Inutile dire che questa non è che un'estrema sintesi di chi era Li Shangyin. Se però volete conoscere meglio questo straordinario poeta, ecco un libro che potrebbe interessarvi, anche se sfortunatamente disponibile solo in inglese e usato.



Li Shangyin 
Sulle tracce di una possibile verità

夜雨寄北 · 李商隐
君问归期未有期,
巴山夜雨涨秋池。
何当共剪西窗烛,
却话巴山夜雨时。

Mi hai chiesto quando sarei tornato a casa, 
ma ancora non ho fissato una data.

Stanotte piove pesantemente a Bashan
e lo stagno è colmo di acqua piovana.

Quando ci riuniremo, taglieremo insieme le candele,
difronte alla finestra ad ovest;

Torno a parlarti della pioggia di stanotte a Bashan.

夜雨寄北
Yè yǔ jì běi
Inviare a nord la pioggia notturna 🌧️

Era una piovosa notte d’autunno dell’anno 851. A quel tempo 李商隐Li Shangyin, autore di questo bellissimo poema, era lontano da casa ormai da oltre due anni per un incarico in una regione molto più a sud. 

La pioggia incessante aveva ormai riempito lo stagno poco lontano dalla sua dimora. Il messaggero, dopo aver consegnato la notizia, era già ripartito. Un profondo intreccio di rimorso e malinconia stringeva il cuore di Li Shangyin, facendolo sentire lontano dal mondo, isolato in una capanna immersa nella pioggia.

Il messaggio, breve e inatteso, annunciava al poeta la morte, avvenuta all’inizio dell’estate, dell’amata moglie 王晏媄 Wang Yangmei. 

Li Shangyin lasciò cadere la lettera che fino a quel momento stringeva tra le mani e iniziò a scrivere la poesia che avete appena letto.

Il dolore di quella perdita si espandeva in profondità dentro di lui, come l'inchiostro disciolto nell'acqua si espande offuscandola. 

Così prese forma la poesia di Li Shangyin tra gocce di pioggia cariche di dolore, un messaggio che avrebbe dovuto essere inviato a nord, ma che non avrebbe trovato nessuno a riceverlo. 

Non sappiamo con sicurezza chi fosse il destinatario di questo poema. Tuttavia, secondo molti studiosi, considerando le date e il tempo della missiva, è probabile che sia stata proprio la notizia della morte della moglie a ispirare la profonda solitudine espressa in queste righe dal poeta. Sarebbero stati il rimorso e il desiderio di rivederla a spingere Li Shangyin a scrivere questa conversazione immaginaria, in cui lui e la moglie conversano fino a tarda sera davanti alla finestra che guarda verso il tramonto e tagliano lo stoppino della candela per far durare la fiamma un po’ più a lungo. 🕯️

Da allora in cinese si usa dire 巴山夜雨 (bā shān yè yǔ la pioggia notturna di Ba shan) per rappresentare chi vive solitario in un luogo straniero intrappolato nella pioggia notturna.








sabato 7 dicembre 2024

天长地久 tiān cháng dì jiǔ - Durevole come il cielo e la terra

 天长地久
tiān cháng dì jiǔ

Durevole come il cielo e la terra

Introduzione

In cinese esistono molte espressioni per rappresentare il concetto di “per sempre”, ma l’idioma di oggi, 天长地久 (Tiān cháng dì jiǔ - “Durevole come il cielo e la terra”), è forse uno dei modi più poetici e profondi per rappresentare l’eternità, o comunque un tempo davvero molto lungo.

Così bella e poetica, questa espressione viene spesso usata per descrivere amori destinati a durare per sempre.

L’origine di questo idioma è da ricercarsi nel 道德经 (Dào Dé Jīng), noto in italiano come Tao Te Ching «Libro della Via e della Virtù»; una misteriosa ed enigmatica fonte di saggezza attribuita, secondo la leggenda, al leggendario Lao Zi.

In seguito è stata molto utilizzata in svariate poesie nelle dinastie successive.

Ecco una traduzione il più possibile fedele al testo cinese:


《老子·道德经·第七章》Settimo capitolo del Tao Te Ching di Lao Zi

天长地久,天地所以能长且久者,以其不自生,故能长生。

是以圣人后其身而身先,外其身而身存。

非以其无私邪?故能成其私。

Durevole come il cielo e la terra, il motivo per cui cielo e terra possono durare a lungo è che non si generano da soli, quindi possono durare a lungo.

Così il saggio segue e precede il proprio corpo, esiste all’esterno e all’interno del proprio corpo.

Non è per altruismo? Quindi può raggiungere il se.

Per chi volesse esplorare questo e altri capitoli del Tao Te Ching, può acquistare il libro in italiano a questo link: Tao tê Ching. Il libro della via e della virtù.


Spiegazione del settimo capitolo del Tao Te Ching

Durevole come il cielo e la terra, il motivo per cui cielo e terra possono durare a lungo è che non si generano da soli, quindi possono durare a lungo.

In questa prima frase, l'autore prende il cielo e la terra come esempio e si chiede: perché il cielo e la terra possono durare così a lungo?

Una domanda profondamente filosofica. Tutto nell'universo segue un ciclo: nascita, crescita e morte. Gli esseri umani, come tutti gli esseri viventi, non sfuggono a questo processo. Tuttavia, la natura appare imperitura, governata da leggi diverse, le leggi del cielo e della terra.

Cosa rende speciale questa natura? Semplicemente il fatto che essa non vive per se stessa. Il cielo, sopra di noi, e la terra, sotto i nostri piedi, accolgono e nutrono l'essere umano in modo disinteressato, senza chiedere nulla in cambio.

Così il saggio segue e precede il proprio corpo, esiste all’esterno e all’interno del proprio corpo.

Non è per altruismo? Quindi può raggiungere il sé.

Il saggio, quindi, vive in società ispirandosi alle leggi del cielo e della terra. Egli pratica l’altruismo, mettendosi al servizio degli altri, e proprio in questo modo diventa, quasi involontariamente, una guida. Non si lascia dominare dai propri desideri né dall’egoismo, ed è per questo che la sua vita può essere lunga e armoniosa.

Così seguendo la via dell'altruismo, egli può trovare il proprio sé interiore.


domenica 1 dicembre 2024

雾里看花 wù lǐ kàn huā - Vedere i fiori nella nebbia

雾里看花
wù lǐ kàn huā
Vedere i fiori nella nebbia



Introduzione

Per molti antichi cinesi, vivere su una barca rappresentava l'essenza della libertà. 

Che fosse per sfuggire a un destino avverso, a periodi di violenza o oppressione, o semplicemente per distaccarsi dal mondo, molti affidavano la propria vita a piccole e leggere imbarcazioni. Abbandonate alla corrente, queste li trasportavano attraverso paesaggi incantevoli, fra montagne, laghi e fiumi.

La poesia di oggi è ambientata in una barca. A quel tempo Du fu, lo scrittore di questa bellissima composizione, era ormai vecchio e malato. La sua barca lo accompagnava fra un paesaggio naturale che ormai, a causa della cecità, non riusciva più a distinguere vividamente, forse, solo ad immaginare.


小寒食舟中作 - poesia completa e traduzione
Scritto in una barca durante il festival del cibo freddo

佳辰强饮食犹寒,隐几萧条戴鹖冠。
春水船如天上坐,老年花似雾中看。
娟娟戏蝶过闲幔,片片轻鸥下急湍。
云白山青万余里,愁看直北是长安。

Riluttante ho bevuto un po' d’alcol durante il festival del cibo freddo,
povertà, dolore, inquietudine, il mio copricapo da ufficiale è sul mio amato tavolo. 

La mia barca va alla deriva ed è come se fluttuasse nel cielo,
agli occhi di un anziano, i fiori paiono immersi nella nebbia. 

Le farfalle danzano con grazia nell’aria,
veloci e leggeri i gabbiani si librano al di sopra delle rapide. 

Nuvole bianche e montagne verdi per miglia e miglia,
il mio pensiero inquieto va verso nord alla capitale.


L'idioma chengyu: 雾里看花

Da questa poesia è stato tratto questo interessante idioma cinese: 雾里看花 che potremmo tradurre letteralmente come: “vedere i fiori nella nebbia” e che significa non riuscire a vedere chiaramente cose o situazioni.


Argomentazioni personali

Dufu scrisse questa poesia quando ormai era anziano e malato. Un’anima sensibile come la sua si è nutrita fino alla fine delle meraviglie della natura.

La sua vita è stata segnata da difficoltà e dolori, ma questi non hanno mai spento l’amore e la compassione che portava nel cuore.

Anche adesso che i colori del mondo appaiono velati dalla nebbia dell’età e della cecità, Du Fu lo attraversa contemplandolo silenzioso, ammirando le bellissime farfalle, i gabbiani la vita attorno a lui che scorre.

È la corrente del destino sotto la sua barca che lo attira oltre le verdi montagne, oltre le bianche nuvole del cielo, lo spinge a varcare la soglia di questa esistenza. Una corrente che promette un luogo di pace e serenità, anche se il suo pensiero inquieto lo affligge e non gli da tregua e la sua mente va alla capitale e alla società prossima al declino.


L'autore della poesia 杜甫 Du Fu
Il poeta che ha infuso compassione alla poesia cinese.

Rappresentazione di Dufu 杜甫 poeta cinese della dinastia Tanf
杜甫 Du Fu, uomo di straordinaria sensibilità, è stato uno dei più grandi poeti cinesi ed ha attraversato uno dei periodi più tragici della storia del suo Paese. 

In tutta la sua vita, ha anteposto l’impegno morale all’ambizione personale, rifiutando di conformarsi a una società rigidamente gerarchica. La sua dedizione agli altri lo rese una figura unica, tanto da essere chiamato il poeta santo. 

Con lui, la poesia non fu solo raffinatezza, bellezza e riflessione: divenne uno strumento di empatia e compassione. 



Anteporre la giustizia morale al prestigio politico rese estremamente difficile per Du Fu ritagliarsi un posto nel mondo e quando finalmente ci riuscì, la guerra gli portò via tutto, compreso il suo figlio più piccolo.

Le numerose difficoltà, le incertezze e le sofferenze che lo circondavano—un mondo devastato da ribellioni, guerre e carestie—improntarono profondamente la sua poesia, conferendole probabilmente tutta la sua grande forza evocativa.

per chi fosse interessato ad approfondire questo straordinario poeta, ecco  un libro a lui dedicato anche se purtroppo solo in inglese: Scopri di più 


venerdì 22 novembre 2024

庐山真面 lú shān zhēn miàn - Il vero volto del monte Lu

 庐山真面
lú shān zhēn miàn
Il vero volto del monte Lu



Conosci la vera forma delle cose?

L’idioma di oggi 庐山真面 (lú shān zhēn miàn) significa proprio questo: “La verità o la vera forma di una cosa o di una situazione.”

Per comprenderlo più a fondo, dobbiamo conoscere la poesia da cui questo idioma è stato tratto…


📖 Scritto sul muro della foresta occidentale

Di fronte la cresta di una montagna; di fianco un erto picco,

da vicino, da lontano, dall’alto o dal basso, la sua forma non è mai la stessa.

Nessuno conosce il vero volto del monte Lu,

poiché chiunque se ne sta nella profondità della montagna.

Questa era una poesia filosofica 😊

Nessuno conosce la natura di una cosa o di una situazione finché egli stesso è immerso in quella realtà.

Conoscere il volto del monte Lu diventa pertanto un’iperbole per descrivere la conoscenza profonda di una cosa, un picco di conoscenza irraggiungibile.

Ma non solo, 🤓

questa poesia ci insegna che: più siamo invischiati in una situazione “dentro la montagna”, più la nostra visione di quella situazione è alterata: “non possiamo vedere il vero volto del monte Lu”. 🏔️

Lasciatemi concludere dicendo che...

C’è un detto cinese che dice: un estraneo può vedere le cose in modo più chiaro o oggettivo rispetto a chi vi è coinvolto. 当局者迷,旁观者清.

A volte per vedere le cose in modo più chiaro e obiettivo, ciò di cui c’è più bisogno è il consiglio di un’amica o un amico estraneo alla situazione.

venerdì 15 novembre 2024

骑驴找驴 qí lǘ zhǎo lǘ parte 2° - Cavalcare un asinello e cercare un asinello

 骑驴找驴
Qí lǘ zhǎo lǘ
Cavalcare un asinello e cercare un asinello



Carissimi amici, forse molti di voi ricordano questo idioma di cui abbiamo letto la storia nella puntata precedente e che letteralmente significa: “Cavalcare un asinello e cercare un asinello.” 🐴

Questo idioma tuttavia ha un significato ben più profondo di un semplice sinonimo di sbadataggine. Infatti, le sue origini risalgono alla dinastia Ming e in particolare ad un precetto lasciato da uno studioso Taoista di nome 洪应明 Hóng Yīngmíng che, negli ultimi anni della sua vita, si era dedicato interamente alla ricera della santità. 


📖 Il precetto dice quanto segue: 

Se appena salite su una zattera di bambù, sapete già che questa sarà inutile dopo che avrete attraversato il fiume, allora pensate come un maestro taoista che non si preoccupa delle cose esteriori. Se invece, mentre cavalcate un asino, siete ancora alla ricerca di un altro asino, allora sarete solo un semplice monaco che non potrà mai raggiungere l’illuminazione.


🧘‍♀️ Conclusione

Inutile darsi pena a cercare cose che già abbiamo con noi, inutile concentrarsi tanto sull’esteriore. Le cose di questo mondo dovrebbero essere più come delle zattere di bambù, non serve preoccuparsene troppo, finita la traversata, dovremo lasciarle a riva.

martedì 12 novembre 2024

骑驴找驴 qí lǘ zhǎo lǘ parte 1° - Cavalcare un asinello e cercare un asinello

骑驴找驴
Qí lǘ zhǎo lǘ
Cavalcare un asinello e cercare un asinello



Carissimi amici, vi è mai capitato di cercare a lungo qualcosa per poi scoprire di averla già con voi? 

In cinese, c’è un modo per descrivere esattamente questa situazione: 骑驴找驴 (Qí lǘ zhǎo lǘ), che letteralmente significa: “cavalcare un asinello e cercare un asinello.” 🐴
A questo idioma è legata una storia piuttosto buffa, lasciate che ve la racconti...

📖
Un giorno, un contadino stava portando a vendere i suoi cinque asinelli al mercato. Cavalcava uno di loro e gli altri lo seguivano a ruota. Giunto che fù alle porte della città decise di contarli. 

Uno, due, tre, quattro... quattro? Gli mancava un asinello!  😱

Il cuore gli sobbalzò: ne aveva portati cinque, ne era certo! Come poteva essergliene sfuggito uno per strada? 

Più ci pensava, più il rimorso lo assaliva. Preso dal panico, scese dall’asinello e, triste come non mai, si appoggiò a un albero e scoppiò a piangere a dirotto. 😭

Quando ebbe finito, alzò lo sguardo, eh! Che strano! Come è possibile che gli asinelli fossero cinque?

In quel momento capì: non aveva contato quello su cui stava cavalcando! 😅

Oggi, "Qí lǘ zhǎo lǘ" è usato per indicare che ciò che si sta cercando è già con noi. 🧘‍♂️✨

domenica 3 novembre 2024

物是人非 Wù shì rén fēi - Le cose ci sono ancora, ma le persone non più

物是人非
wù shì rén fēi
Le cose ci sono ancora, ma le persone non più



Questo antico idioma è un’eredità della straordinaria poetessa della dinastia Song, 李清照 Li Qingzhao.

La poesia da cui è tratto fu scritta in un periodo particolarmente difficile e doloroso della sua vita. All’epoca, infatti, l’amato marito, con cui condivideva la passione per la poesia, era morto, e la sua casa, insieme a parte dei suoi averi, era andata distrutta nella guerra che travolse la dinastia Song.

Un animo sensibile, tormentato dal dolore della perdita di tutto ciò che le era più caro. 💔 Li Qingzhao lottò per preservare gli scritti suoi e del marito, proteggendo la collezione di libri cui avevano dedicato anni di ricerca e le poesie che si scambiavano l’un l’altro.

"Le cose ci sono ancora, ma le persone non più": queste sue parole risuonano ancora oggi, testimoniando il peso di una memoria e di frammenti di vita che persistono nel tempo, anche quando le persone non ci sono più. Forse sono proprio le parole che pensò allora, accarezzando ciò che restava della collezione sua e del marito.


📖 Primavera a Wuling, una sera di primavera

Il vento dimora nella polvere, la polvere porta il profumo dei fiori ed i fiori sono appassiti,

il sole è alto, ma sono troppo esausta per acconciarmi i capelli.

Le cose ci sono ancora, ma le persone non più, tutto riposa,

desidero parlare ma prima che possa farlo le lacrime mi solcano il viso.

Ho sentito dire che la primavera in Shangxi è ancora bellissima, 

andrò lì per una gita in barca.

Temo però che la piccola barca non riuscirà a sostenere il peso dei miei dolori.


Conclusione

🕰️ Da allora, questo idioma, 物是人非, rappresenta una situazione in cui tutto è cambiato con il passare del tempo.

venerdì 1 novembre 2024

桃花潭水 táo huā tán shuǐ - Le profonde acque del laghetto dei fiori di pesco

桃花潭水
táo huā tán shuǐ
Le profonde acque del laghetto dei fiori di pesco 🌸


Carissimi amici, il chengyu di oggi parla di amicizia 💫 e trae origine da una celebre poesia di 李白 (Li Bai), il grande poeta che avete conosciuto nel post precedente e che se siete interessati vi consiglio di approfondire in questo
libro in italiano di Pietro De Laurentis, docente presso l'Università l'Orientale di Napoli

La poesia in questione è《赠汪伦》 “Regalo a Wang Lun” e in italiano recita quanto segue:


📖 Regalo a Wang Lun

Libai è sulla piccola barca e sta per partire, 

improvvisamente dalla riva giunge il canto di una persona che si avvicina camminando.

Anche se il laghetto dei fiori di pesco è profondo mille piedi,

non sarà mai profondo quanto l’amicizia di Wang Lun per me.


🔍 Chi era Wnag Lun

Wang Lun era un buon amico di Libai. In questo semplice quanto delicato componimento poetico, Il grande poeta descrive il momento della sua partenza e di come anche se le acque del laghetto dei fiori di pesco fossero profonde mille piedi, non sarebbero mai profonde quanto l’amicizia di Wang Lun per lo scrittore. 

Semplice, sincera e immediata come la vera amicizia, questa poesia trasforma un sentimento intangibile in qualcosa che può essere percepito attraverso i sensi, il suono e la vista. 

Da allora l’idioma “桃花潭水” è diventato simbolo di un’amicizia autentica e profonda. 🧡 

domenica 27 ottobre 2024

青梅竹马 qīng méi zhú mǎ - Prugne verdi e cavallo di bambù

青梅竹马
qīng méi zhú mǎ
Prugne verdi e cavallo di bambù

长干行 La moglie del mercante di fiume: una lettera


Carissimo @follower, l'idioma di oggi - 青梅竹马 - deriva da una splendida composizione poetica di 李白 (Lǐ Bái) intitolata 长干行.

In quest’opera, 李白, uno dei massimi poeti della letteratura cinese, attraverso la voce della moglie di un mercante, descrive con profondità e dolcezza la vita e le emozioni della donna.

La prima parte della composizione poetica, di cui l'inizio vediamo trascritto nell’immagine, riporta alcuni momenti del passato della donna, ritraendo immagini evocative che permettono al lettore di entrare letteralmente in risonanza con le emozioni, le inquietudini e la dolcezza della sua natura.

La seconda parte invece esprime la mancanza e il profondo senso di solitudine che la donna prova durante l’attesa del marito che non fa ritorno.

L’idioma di oggi deriva propria da un’immagine d’infanzia in cui lei e il marito erano ancora bambini. La poesia recita a grandi linee così…


📖 La moglie del mercante di fiume: una lettera

Non appena la mia fronte ha iniziato a coprirsi di capelli,

eravamo davanti alla porta a giocare il gioco dei fiori che si richiudono.

Tu venivi verso di me cavalcando il tuo cavallo di bambù,

insieme correvamo attorno al pozzo lanciandoci le prugne per gioco.

Vivevamo a Chang gan,

innocenti, non avevamo alcun sospetto del nostro futuro.


Significato dell'idioma 青梅竹马

Da allora questo idioma descrive un amore puro sbocciato fra due persone che si conoscono fin da piccole.

Forse uno dei sentimenti più belli e rari che esistano, cosa ne pensate?

Come sempre, per chi fosse interessato a conoscere meglio questo maestro della letteratura cinese, ecco un libro in italiano di Pietro De Laurentis, docente presso l'Università l'Orientale di Napoli.


长干行二首
Poesia originale di Li Bai

其一

妾发初覆额,折花门前剧。

郎骑竹马来,绕床弄青梅。

同居长干里,两小无嫌猜,

十四为君妇,羞颜未尝开。

低头向暗壁,千唤不一回。

十五始展眉,愿同尘与灰。

常存抱柱信,岂上望夫台。

十六君远行,瞿塘滟滪堆。

五月不可触,猿声天上哀。

门前迟行迹,一一生绿苔。

苔深不能扫,落叶秋风早。

八月胡蝶来,双飞西园草。

感此伤妾心,坐愁红颜老。

早晚下三巴,预将书报家。

相迎不道远,直至长风沙。


其二

忆妾深闺里,烟尘不曾识。

嫁与长干人,沙头候风色。

五月南风兴,思君下巴陵。

八月西风起,想君发扬子。

去来悲如何,见少离别多。

湘潭几日到,妾梦越风波。

昨夜狂风度,吹折江头树。

淼淼暗无边,行人在何处。

好乘浮云骢,佳期兰渚东。

鸳鸯绿蒲上,翡翠锦屏中。

自怜十五余,颜色桃花红。

那作商人妇,愁水复愁风。

sabato 19 ottobre 2024

掩耳盗铃 Yǎn'ěrdàolíng - Coprirsi le orecchie per rubare la campana

 掩耳盗铃
Yǎn'ěrdàolíng
Coprirsi le orecchie per rubare la campana

掩耳盗铃 Yǎn'ěrdàolíng Coprirsi le orecchie per rubare la campana


Introduzione

La storia di questo fine settimana è particolarmente assurda e divertente, ma è la parodia di un comportamento umano piuttosto comune, in cui forse tutti siamo caduti. Non vi è mai capitato infatti di negare l'evidenza pur di perseguire un obiettivo?

Vi lascio a questa nuova storia, ma prima vi ricordo che potete trovare molte storie sui chengyu in questo libro: 

Chengyu: Proverbi e Detti Cinesi - I Modi di Dire e le Espressioni Cinesi Più Usati: Storie Illustrate con Pinyin


📖Ecco la storia in italiano di  掩耳盗铃 Yǎn'ěrdàolíng Coprirsi le orecchie per rubare la campana

Durante il Periodo delle Primavere e degli Autunni viveva un ladro non particolarmente intelligente. 

Un giorno il furfante decise di rubare la grande campana che il vicino aveva nel proprio cortile. L’oggetto però era talmente grande che lui da solo non sarebbe mai riuscito a spostarla!

Per risolvere il problema pensò così di fare a pezzi la campana con un martello, ridotta in pezzi non avrebbe avuto difficoltà a metterla in un sacco e portarla via con sé. 

L’unico problema era ovviamente il rumore. 🙉🙉🙉

Pensò a lungo su come evitare che i vicini sentissero il gran baccano che avrebbe prodotto battendo sulla campana. Così, dopo una lunga e attenta valutazione pensò: "Non posso impedire ai vicini di sentire il rumore. Non posso tappargli le orecchie... Però posso tappare le mie di orecchie! Così il rumore non si sentirà!" Il suo volto si illuminò: "Che idea geniale!" 😅

Proprio così cari amici, nella logica assurda del nostro sprovveduto ladro. Se lui non avesse sentito il rumore della campana andare in pezzi, nemmeno gli altri lo avrebbero sentito. 

Vi racconterò il seguito, anche se è ben facile immaginare l'evolversi degli eventi.

Con un grande sorriso sulle labbra, il nostro arsenio Lupin si tappo ben bene le orecchie con della stoffa, alzò il martello e cominciò a battere sulla campana con tutta la forza. "DANG!", "DANG!", "DANG!"

Il frastuono richiamò subito il vicino che corse fuori come un fulmine. 

Come vidde il ladro intento a fracassargli la campana lo acciuffò e gli diede una bella lezione.

Da allora le persone usano dire “掩耳盗铃” (coprirsi le orecchie per rubare la campana) per descrivere tutti coloro che inganno se stessi per ingannare gli altri o una situazione esterna, ma ovviamente senza alcun successo.

sabato 21 settembre 2024

玉兔捣药 Yùtù dǎo yào - Il Coniglio di Giada che preparare la medicina

 玉兔捣药
Yùtù dǎo yào
La storia delle origini del Coniglio di Giada, l'inseparabile amico di Chang'é 🐇✨


La storia delle origini del Coniglio di Giada, l'inseparabile amico di Chang'é

Un giorno, tre immortali decisero di mettere alla prova la generosità delle creature terrestri. Si trasformarono in tre vecchi mendicanti, con volti segnati dal tempo e corpi stanchi, e partirono in cerca di cibo.

La prima creatura che incontrarono lungo il loro cammino fu una volpe, intenta a rassettare la propria tana 🦊 🏡. Quando i tre immortali la videro, le chiesero qualcosa da mangiare. La volpe, pur avendo poco, scavò nel suo nascondiglio e offrì loro parte del cibo che aveva pazientemente accumulato per l'inverno. Gli immortali, colpiti dalla sua generosità, la ringraziarono e proseguirono il loro viaggio.

Poco dopo, i tre incontrarono una scimmia che saltava agilmente tra i rami degli alberi 🌳🐒. Anche a lei chiesero del cibo. La scimmia, con rapidi movimenti, raccolse alcuni frutti freschi e li offrì ai tre mendicanti con un sorriso giocoso. Gli immortali accettarono con gratitudine e continuarono il loro cammino.

Si era fatta sera e i tre immortali decisero di accamparsi in una radura e accendere il fuoco 🔥.  Poco dopo passò di lì un piccolo coniglio bianco, il cui manto candido risplendeva alla luce della luna 🌕. Anche a lui i tre immortali chiesero del cibo, ma il coniglio non aveva nulla da offrire. 

Il suo cuore si riempì di tristezza nel vedere la fame e la delusione nei volti dei tre poveri mendicanti, così senza ulteriore indugio, saltello verso il fuoco e si lanciò tra le fiamme, offrendo sé stesso per poterli sfamare.

Gli immortali, commossi dal sacrificio del coniglio fecero immediatamente scomparire le fiamme, salvando così il piccolo animale. Quindi ripresero le loro forme divine, ringraziarono il coniglio e decisero di premiarlo per la sua immensa bontà. Lo trasformarono in un Coniglio di Giada 🐇✨, un essere divino e immortale che da quel momento avrebbe vissuto sullo splendido palazzo lunare.

Dopo l’arrivo di Chang’e sulla luna 🌙, il Coniglio di Giada fu toccato dalla triste storia della giovane Dea. Mosso dalla sua bontà d’animo e gentilezza, decise di iniziare a preparare la medicina dell’immortalità, con la speranza che un giorno il marito di Chang’e potesse riunirsi a loro e vivere insieme per l’eternità.

In tutto questo tempo Chang’e e Coniglio di Giada sono rimastia assieme, uniti da un’eterna amicizia.

Ma la storia non finisce qui…

Sono passati millenni e esattamente il 14 dicembre 2023, il primo rover lunare cinese, non a caso di nome 玉兔 Coniglio di Giada, che non a caso fa parte della missione lunare 嫦娥 Chang’e, ha raggiunto la superficie lunare, segnando il primo atterraggio morbido sulla luna dal 1976. Di certo non poteva essere scelto un nome migliore.

domenica 15 settembre 2024

嫦娥奔月 Cháng'é bēn yuè - Chang'e che vola verso la luna

 嫦娥奔月
Cháng'é bēn yuè
Chang'e che vola verso la luna 

嫦娥奔月 Cháng'é bēn yuè - Chang'e che vola verso la luna

I significati della festa di metà autunno cinese, Cháng'é, il coniglio di giada e le torte lunari

🙂Trovo che non ci sia momento migliore della festa di metà autunno per raccontare questa antica leggenda della mitologia cinese. Spero che leggendo questa storia possiate percepire quel velo di nostalgia, umiltà e amore che ho provato anche io la prima volta che l’ho scoperta. 

Per chi conosce la festa di metà autunno in modo meno approfondito, tra conigli di giada e torte lunari, sono convinto che questo racconto possa essere di aiuto per “unire i puntini” e comprendere perché questa festa sia così profondamente collegata alla luna 🈷️ e al legame familiare👨‍👩‍👧.

Prima però di augurarvi una buona lettura vorrei consigliarvi questo bellissimo libro di Marcel Granet:

Feste e canzoni dell'antica Cina


Storia in italiano di Cháng'é,  嫦娥奔月 Chang'e che vola verso la luna 

L’Imperatore Celeste si infuriò terribilmente quando seppe che Hou Yi aveva abbattuto e ucciso tutti e nove i suoi figli sole. In preda alla rabbia, ordinò che Hou Yi e sua moglie Chang'e fossero trasformati in semplici mortali e non potessero mai più fare ritorno al Palazzo Celeste.

Il generoso Hou Yi non odiava l'Imperatore Celeste per questa decisione. Sentiva che infondo anche una vita semplice, fatta di agricoltura e tessitura come gli altri esseri umani sulla Terra, poteva essere comunque una vita felice. Tuttavia, Chang'e non la pensava allo stesso modo. Aveva una grande nostalgica della vita nel Palazzo Celeste. Spesso piangeva in segreto, rimproverava costantemente Hou Yi per la loro sorte e si lamentava che la vita nel mondo terreno era troppo difficile e faticosa. 

Hou Yi però non ci badava, pensava che infondo fosse solo una temporanea difficoltà di adattamento alla vita quotidiana da parte di sua moglie.

Un giorno, Chang'e si ricordò improvvisamente della Regina Madre d'Occidente e disse a Hou Yi: "Ho sentito che la Regina Madre d'Occidente, sul Monte Kunlun, ha un elisir che può rendere immortali. Potresti andare a chiedergliene un po' per noi?" 

Pensando a quanto Chang'e avesse sofferto, Hou Yi accettò senza esitazione. 

Il giorno dopo, prima dell'alba, prese arco e frecce, montò sul suo cavallo bianco e si diresse verso il Monte Kunlun.

Il Monte Kunlun si trovava nell'estremo ovest, era un posto gelido, sempre coperto di neve bianca; ma non solo, era anche un posto molto pericoloso, popolato da branchi di tigri e lupi. Le persone che ne tentavano la scalata finivano congelate o preda delle bestie selvatiche, ben poche riuscivano a tornare vive. 

Chang'e attese ansiosamente a casa il ritorno del marito con l'elisir dell'immortalità per ben tre anni. Non vedendolo tornare per così tanto tempo alla fine si pentì profondamente di averlo mandato in un luogo così pericoloso. Ora non solo non poteva più avere l'elisir, ma non sapeva nemmeno dove fosse finito il suo amato marito.

Tuttavia, proprio mentre Chang'e era immersa nella tristezza, udì fuori dalla porta il nitrito di un cavallo. Hou Yi era finalmente tornato. Non solo era incolume, ma aveva anche portato con sé l'elisir dell'immortalità donato dalla Regina Madre d'Occidente.

Il marito aveva superato numerose difficoltà, ma grazie alla sua perseveranza e al suo straordinario coraggio era riuscito infine a raggiungere la vetta del Monte Kunlun, dove aveva incontrato la Regina Madre d'Occidente. 

Dopo aver ascoltato la storia di Hou Yi, la Regina ritenne che fosse vittima di un’ingiusta punizione e mossa a compassione per lui e sua moglie Chang'e, gli regalò il prezioso elisir dell’immortalità.

Quando gli diede l’elisir la Regina Madre d’Occidente spiegò a Hou Yi che se lo avessero preso assieme, stato sufficiente per far vivere lui e sua moglie per sempre e che se una sola persona avesse preso l'elisir da sola, sarebbe potuta ascendere al cielo e diventare una divinità.

Dopo aver visto quanto Hou Yi avesse faticato per ottenere l’elisir, Chang'e desiderava ardentemente prenderlo subito. Ma Hou Yi voleva aspettare un giorno propizio per farlo insieme. 

Un giorno però, mentre Hou Yi era nei campi a lavorare la terra, Chang'e colse l'occasione per prendere in segreto l’elisir. Era emozionatissima e osservandolo si chiese: "Se prendo tutto questo elisir, diventerò davvero una dea e ascenderò al cielo, come ha detto la Regina Madre d’Occidente?" Al pensiero di poter tornare ad essere una divinità e vivere in cielo, Chang'e si riempì di gioia. Così, mossa da quell’incontenibile desiderio, madnò giù tutto l’elisir in un sorso.

Quel che accadde fu una cosa straordinaria! In un attimo, Chang'e iniziò a emettere una luce rossa e sentì il suo corpo diventare sempre più leggero. All'improvviso, si sollevò da terra, come se fosse sospinta da un soffio di vento, e iniziò a volare verso l'alto e in modo del tutto indipendente dalla propria volontà ascese al cielo. 

Mentre si alzava leggera nell’aria vidde Hou Yi che lavorava duramente nei campi. Chang'e si sentì profondamente triste, sapeva che quella era l’ultima volta che avrebbe visto il marito e senza poter far nulla per impedirlo si allontanò in alto nel cielo. 

Vagò per un po’ nel cielo senza sapere dove dirigersi. Dopo quello che aveva fatto al marito temeva di essere criticata dagli altri dèi e così non si diresse al Palazzo Celeste. Bensì, si diresse verso la luna e divenne una fata nel Palazzo Guanghan.

Una volta arrivata al Palazzo Guanghan, Chang'e scoprì che la luna era un luogo sorprendentemente freddo, abitato solo da un coniglio di giada che pestava erbe medicinali tutto l’anno e da Wu Gang condannato a tagliare eternamente un albero di alloro. 

La vita solitaria e amara nel Palazzo della Luna faceva sentire a Chang'e sempre più la mancanza di suo marito. Si pentì profondamente di ciò che aveva fatto. Tuttavia, nessuno poteva salvarla. Non le restava che vegliare sul Palazzo della Luna ogni giorno, versando lacrime in silenzio.

Quando Hou Yi seppe che Chang'e era diventata immortale prendendo da sola l'elisir dell’immortalità, non la biasimò. Da allora ogni notte di luna piena, durante l'autunno dorato, allestì un altare con incenso e pose sulla tavola il cibo preferito di Chang'e, insieme a frutta fresca, per esprimere la sua profonda nostalgia per la moglie perduta.

domenica 8 settembre 2024

后羿射日 Hòu yì shè rì - Hou Yi che abbatte i soli con arco e frecce

后羿射日
Hòu yì shè rì
Hou Yi che abbatte i soli con arco e frecce


Una piccola curiosità culturale: Il premio del Corvo D'oro

In questo post torniamo a parlare di mitologia cinese. 

Prima però vorrei stuzzicare un po’ la vostra curiosità. Molti di voi avranno sentito parlare del celebre Golden Raspberry Awards, cerimonia che periodicamente premia i peggiori fallimenti del cinema internazionale dal 1980, ma forse in pochi conoscete il “Premio del Corvo D’oro (金乌鸦奖)”. Si tratta di un premio tutto cinese che dal 2004 ha implacabilmente “premiato” i peggiori artisti dell’anno. 

Ma cosa c’entra tutto questo con la mitologia cinese? Cosa lega la caduta di una stella del cinema ad un mitico arciere il cui nome è scolpito nella leggenda? 

La risposta è nella prossima storia…

Prima però vorrei consigliarvi questo bellissimo libro di Marcel Granet, una brillante messa in scena delle principali figure della mitologia cinese, un'edizione a cura di Adelphi 

Danze e leggende dell'antica Cina


Ecco la storia in italiano di 后羿射日 - Hou Yi che abbatte i soli con arco e frecce

Tanto tempo fa, c'erano dieci soli nel cielo, che erano i figli dell'Imperatore celeste orientale e della Dea Xi he. Questi dieci soli si alternavano nell'apparire in cielo ogni giorno, proiettando ciascuno luce e calore sul mondo. Sotto la loro luce la terra era un luogo prospero, dove tutti gli esseri vivevano in pace.

Un giorno, questi dieci soli si riunirono per parlare e uno di essi porpose: "Ci alterniamo nell'apparire nel cielo ogni giorno. È così noioso! Perché domani non ci palesiamo tutti insieme e brilliamo sul mondo? Sarebbe davvero uno spettacolo!"

Un altro sole fece eco: "In questo modo gli umani conosceranno il nostro vero potere!" Gli altri soli trovarono tutti che si trattasse di un'idea fantastica e in gran diletto accosentirono.

Fu così che il giorno dopo, i dieci soli apparvero tutti in cielo splendenti più che mai. A causa del loro numero il calore era eccessivo e quelle dieci palle di fuoco assieme stavano bruciando ogni cosa, causando grandi sofferenze a tutti gli esseri viventi.

L'Imperatore Yao, difronte a una simile catastrofe, si rivolse immediatamente all'Imperatore Celeste che per porre fine a quella devastazione inviò il mitico Hou Yi, arcere la cui maestria era leggendaria.

Hou Yi arrivò nel mondo mortale con arco e frecce. Per compiere la sua impresa, scalò novantanove montagne, attraversò novantanove grandi fiumi, superò novantanove canyon e infine arrivò sulla costa orientale, dove scalò la cima di un'altissima montagna.

Da lì, Hou Yi incoccò una freccia e con la sorprendente forza del suo braccio, tese la corda, mirò il primo dei soli e scaglio l'implacabile dardo. Un sibilo e il sole cadde dal cielo. 

Hou Yi corse nel luogo della caduta e vide che dentro la palla di fuoco c'era un corvo dorato con tre zampe (金乌鸦). 

Il mitico uccello si dibatté a terra un paio di volte prima di esalare l’ultimo respiro e la luce del sole caduto si estinse.

Quindi Hou Yi incoccò altre due frecce e dopo aver puntato gli occhi al cielo, lasciò andare la corda. I dardi in un lampo e all'unisono colpirono altri due soli che caddero a terra spegnendosi.

I sette soli rimasti, allarmati dalla fine dei loro tre fratelli, cercarono di scappare, ma prima che potessero farlo Hou Yi estrasse la quarta freccia e la scoccò con una forza e una mira tale che con un colpo abbatté ben quattro soli.

Al vedere quel colpo devastante i tre soli rimasero fermi, terrorizzati e in balia dell’implacabile arciere che nel frattempo scoccò altre due frecce, abbattendo due dei tre soli rimasti.

Ora che nove dei dieci soli erano stati abbattuti, la terra tornò gradualmente alla sua normale temperatura.

Proprio mentre Hou Yi stava incoccando l'ultima freccia, l'ultimo sole lo supplicò dicendo: "Se mi abbatti il mondo sprofonderà nell'oscurità e gli umani non saranno in grado di sopravvivere. Lasciami vivere ti prego e prometto di sorgere e tramontare regolarmente ogni giorno e di non danneggiare mai più il mondo.”

Hou Yi ascoltò le parole del sole e pensò che infondo era meglio dargli retta. Così ripose arco e frecce e tornò alla corte celeste.

Da quel momento in poi, ci fu un solo sole nel cielo, e come promesso al grande Hou Yi, questi sorge a est e tramonta a ovest ogni giorno, nutrendo tutti gli esseri viventi.

Quale miglior nome di 金乌鸦奖 per il Premio del Corvo D’oro! 😄

sabato 31 agosto 2024

孟母三迁 mèng mǔ sān qiān - La madre di Mencio si trasferì tre volte per la buona educazione del figlio

 孟母三迁
mèng mǔ sān qiān

La madre di Mencio si trasferì tre volte per la buona educazione del figlio

孟母三迁 mèng mǔ sān qiān - La madre di Mencio si trasferì tre volte per la buona educazione del figlio


Introduzione

Come dice il detto: dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna, o meglio, una grande mamma! 

Questa storia racconta proprio l’amore di una madre che ha fatto di tutto per il bene del proprio figlio, cercando per lui il luogo ideale in cui crescere e ricevere un’educazione adeguata. Non conosciamo il nome di questa donna, ma conosciamo molto bene quello del figlio: il grande Mencio 孟子, figura di cui abbiamo parlato nel post precedente e che potete approfondire ulteriormente in questo libro interamente in italiano.

📖Mencio: Classici confuciani

Ecco a voi la storia di oggi…


Storia 成语故事

Mencio, durante l'infanzia, aveva un rapporto molto profondo con sua madre, che lo aveva cresciuto da quando era piccolo. Nell'educarlo, lei non si preoccupava solo del luogo in cui vivevano, ma anche di come l'ambiente influenzasse la sua crescita e formazione.

Come tutti i bambini, anche Mencio amava giocare e non si preoccupava delle questioni della vita. 

All'inizio, lui e sua madre vivevano vicino a un cimitero. I bambini, quando giocano, tendono ad adattarsi a ciò che li circonda e a imitare ciò che vedono. In quel luogo, Mencio e i suoi amici vedevano solo persone piangere i loro cari, costruire tombe e partecipare a rituali funebri. Così, i loro giochi si ispiravano al lutto e alla sepoltura.

La madre di Mencio era molto preoccupata. Sentiva che quel luogo non era adatto per crescere suo figlio, quindi decise di trasferirsi.

Il nuovo luogo in cui si stabilirono era vicino a un mercato. Qui, i bambini vedevano quotidianamente gente comprare e vendere.

I mercanti vendevano merci e contrattavano, e Mencio, come gli altri bambini, iniziò a giocare a fare il mercante, imitandone il linguaggio e i comportamenti.

Come dice il proverbio: "Wang Po vende meloni e si vanta di sé stessa" (王婆卖瓜,自卖自夸 un chengyu che vedremo nelle prossime puntate), così Mencio e i suoi amici imitavano i mercanti, usando il loro tono esagerato e vanaglorioso. 

La madre di Mencio non era affatto contenta e disse: "Questo non è il luogo in cui voglio crescere mio figlio". Così, si trasferirono nuovamente.

Questa volta, si stabilirono vicino a una scuola. Qui, i bambini vedevano gli insegnanti educare gli studenti. Durante le cerimonie sacre, osservavano i rituali e, nelle interazioni quotidiane, apprendevano inchini, gesti di rispetto e altre manifestazioni di educazione.

Quando Mencio partecipava ai giochi dei bambini in quel luogo, imparava anche come comportarsi in modo rispettoso e come utilizzare gli utensili cerimoniali.

La madre di Mencio pensò che quello fosse il luogo ideale per crescere suo figlio, così presero definitivamente dimora in quel luogo e più tardi Mencio divenne il grande saggio che tutti conosciamo..