sabato 22 febbraio 2025

夸父逐日 kuā fù zhuī rì - Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario

夸父逐日
kuā fù zhuī rì
Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario

夸父逐日 kuā fù zhuī rì Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario


La storia di Kuafu che insegue il sole

Nell'antichità, esisteva un gigante di forza straordinaria di nome Kuafu. Il suo corpo era imponente come una montagna, le sue gambe simili ai pilastri che sorreggono il cielo, e così imponenti che potevano superare fiumi e laghi con un solo passo. 

Kuafu osservò che la luce del mondo era presente solo durante il giorno, mentre la notte portava con sé paura e oscurità. Decise così di inseguire il sole, afferrarlo e tenerlo tra le mani, in modo che la terra potesse godere per sempre del suo calore e della sua luce.

Ogni giorno, il sole sorgeva a est e tramontava lentamente a ovest. Kuafu, con passo deciso, si mise a inseguirlo. Attraversò deserti sconfinati, scalò montagne maestose e il terreno tremava sotto i suoi piedi mentre correva. 

Il sole era cocente, i raggi bruciavano la terra, i fiumi si prosciugavano e la vegetazione appassiva, ma Kuafu non si fermò mai. La sete lo tormentava, così si chinò e bevve l'intero corso del Fiume Giallo e del Fiume Wei, ma non bastò. Si diresse allora a nord, in cerca di altre sorgenti, ma le sue forze lo abbandonarono. 

Alla fine, cadde a terra, e il suo corpo gigantesco si trasformò in una montagna.

Prima di morire, Kuafu scagliò il suo bastone verso il suolo. Il bastone si trasformò in una lussureggiante foresta di peschi, che ogni primavera si riempiva di fiori e frutti, nutrendo le generazioni future. 

Anche se non riuscì a catturare il sole, il suo spirito rimase impresso nei cuori delle persone, diventando un simbolo di coraggio, perseveranza e sacrificio.

Da questa storia deriva il celebre idioma chengyu: 夸父逐日 che descrive chi persegue con determinazione e coraggio un obiettivo grandioso ma senza raggiungerlo, qualcosa che spesso, nonostante l’impegno e la fatica, è al di là delle proprie possibilità. Questo chengyu descrive anche uno spirito indomito e la volontà di lottare contro ogni difficoltà.

Carissimi amici, di seguito troverete la storia in cinese scritta da Ruiwen, la nostra nuova collaboratrice.

夸父逐日

在远古时代,世间有一位力大无穷的巨人,名叫夸父。他的身躯如山岳般高大,双腿如擎天之柱,跨一步便能越过大河湖泊。他看到天地间的光明只在白日降临,而黑夜总是让人恐惧,于是立下志向:他要追上太阳,把它握在手心,让大地永远沐浴在温暖的光辉之中。 太阳每天从东边升起,缓缓向西边落去。夸父坚定地迈开大步,追逐太阳的步伐。他穿越无边的荒漠,翻越巍峨的群山,脚下的大地因他的奔跑而震颤。烈日当空,阳光炙烤着大地,河流被蒸腾得干涸,草木低垂,而夸父的脚步却没有丝毫停歇。他渴极了,便俯身喝干了黄河和渭水,可是,他依然觉得口干舌燥,便转身向北,想去寻找更远的甘泉。可是,他再也支撑不住了,眼前一黑,庞大的身躯轰然倒下,化作了一座高山。 临死前,他伸出巨手,将随身的手杖投向大地,这根手杖瞬间化作一片茂密的桃林,每当春风拂过,桃花盛开,果实累累,滋养着后人。他虽未能捉住太阳,但他的精神却永远铭刻在人们的心中,成为不畏艰难、勇往直前的象征。


Riflessioni su questa antica leggenda

远古时代 è l’antica era della mitologia cinese, un periodo spesso collocato prima e all’inizio della dinastia Xia.

Già allora, in un'epoca lontana e remota, emerge un aspetto che da sempre distingue l'animo umano da quello degli altri esseri viventi: il desiderio di superare i propri limiti, di andare oltre la realtà conosciuta per perseguire obiettivi ritenuti irraggiungibili.

Questo spirito, che oggi conosciamo bene, è stato la forza che ha alimentato non solo il progresso scientifico, ma anche la cultura, la ricerca interiore e, forse, la stessa religione, dove abbiamo cercato di immaginare e trascendere l'unico limite che accomuna tutti: la morte.

Tuttavia, quello che questa storia ci insegna è he ogni volta che tentiamo di superare i nostri limiti, dobbiamo inevitabilmente confrontarci con le nostre limitate capacità umane. Ci ricorda che per quanto forti e tecnologicamente avanzati siamo limitati, siamo piccoli difronte al vasto universo.

A questo punto, una domanda si fa strada: ha davvero senso tutto questo sforzo? 

Per rispondere, torniamo al testo originale di questa storia, tratto da un libro che chi ci segue ormai conosce bene: lo 山海经 (shān hǎi jīng - il classico delle Montagne e dei Mari) che chi fosse interessato può acquistare tramite questo link:

The Classic of Mountains and Seas

Ecco il testo originale.

夸父与日逐走,入日。渴欲得饮,饮于河渭,河渭不足,北饮大泽。未至,道渴而死。弃其杖,化为邓林。

Kuafu inseguì il sole, fino ad avvicinarsi ad esso. Assetato, bevve dal Fiume Giallo (Huang He) e dal Fiume Wei (Wei He), ma non bastò a placare la sua sete. Si diresse allora a nord per bere da un grande lago, ma prima di raggiungerlo, morì di sete lungo la strada. Gettò il suo bastone, che si trasformò in una foresta di alberi di pesco.

Un’impresa impossibile, una sfida disperata: tanto sacrificio per un obiettivo irraggiungibile. Eppure, qualcosa di quella grande impresa è rimasta: una foresta di alberi di pesco. Il pesco, nella cultura cinese, rappresenta l’immortalità e la rinascita.

Forse alcuni di voi ricorderanno la Regina Madre d’Occidente, che donò la medicina dell’immortalità a Hou Yi, l’eroe che abbatté i nove soli, di cui potrete leggere in un nostro vecchio articolo. La Regina Madre d’Occidente possiede un pescheto nel suo regno celeste, dove crescono le pesche dell’immortalità, un frutteto sorvegliato dal celebre Re Scimmia del Viaggio in Occidente.

Possiamo quindi concludere che, anche se un obiettivo sembra irraggiungibile, l’atto stesso di impegnarsi per raggiungerlo, il tentativo di superare i propri limiti, diventa un valore universale. E attraverso la dedizione e il sacrificio di pochi, molti possono beneficiarne.

Scritto da Jin Di e Zhu Rui Wen.

生死相许 shēngsǐ xiāng xǔ - Promettersi vita e morte

生死相许
shēngsǐ xiāng xǔ
Promettersi vita e morte

Poema della tomba delle oche selvatiche


Un amore così forte, neppure la morte lo può spezzare 

A quel tempo avevo solo 15 anni. Era il quinto anno dell’era 泰和 Taihe (1205 d.C.), sotto la dinastia Jin, e mi trovavo in viaggio verso Bingzhou, dove avrei sostenuto gli esami imperiali.

Durante il cammino, mi imbattei in un cacciatore che mi fermò per vendermi un'oca. Della coppia di oche che aveva catturato era la seconda, l'altra forse l'aveva già mangiata. L'uomo mi disse:

“Questa mattina ho catturato e ucciso un’oca. Questa era la sua compagna. Pur sfuggita alla mia rete, non si è mai allontanata. È rimasta lì, girando attorno al corpo dell'oca che avevo ucciso, emettendo grida disperate e piangendo così forte che alla fine, si è lasciata morire.”

Quelle parole mi colpirono profondamente. 

Quale dolore inconsolabile aveva spinto alla morte quel povero animale. Quale disperata consapevolezza era stata per lui il capire, momento dopo momento, ora dopo ora, che la compagna tanto amata non avrebbe più volato al suo fianco. 

Una malinconia e una disperazione così forti da non poter essere più sopportabili, da estinguere tutta la sua forza vitale.

Mi chiedevo come potessero due creature apparentemente così semplici, provare un legame tanto profondo, un amore così forte che nemmeno la morte poteva spezzare.

Acquistai quell’oca, la portai poco lontano,e la seppellì sulla riva del fiume Fen.

Chiamai quel luogo 雁丘 (yàn qiū, "Tomba delle oche selvatiche"). 

Lì i poeti di passaggio sono soliti fermarsi per scrivere poesie. Così feci anch’io…

Dopo quella vicenda, Yuan Haowen (元好问 yuán hào wèn), narratore e protagonista di questo racconto, avrebbe composto una poesia destinata a rimanere nei secoli come una delle poesie d'amore più belle mai scritte, intitolata "Poema della tomba delle oche selvatiche" (雁丘词 yàn qiū cí).

In questi versi, il poeta porta con sé tutto lo struggente dolore di quella esperienza, ma anche l’ammirazione per quel legame indissolubile, più forte della vita stessa.

Il poema che leggeremo fra poco, ha lasciato viva nella lingua cinese, un’espressione che ancora oggi racchiude il senso più profondo dell’amore eterno: 生死相许 (shēngsǐ xiāng xǔ) – "Promettersi vita e morte", un legame così forte che nemmeno la morte può spezzare.

Prima di lasciarvi a questa poesia, a tutti i lettori che amano la poesia cinese consiglio questo splendido libro della mia cara amica e artista Chen Chong.

中国诗歌王国 - Il regno incantato della poesia cinese


Poema della tomba delle oche selvatiche

Di Yuanhaowen 《摸鱼儿·雁丘词》

Ecco il testo originale con la traduzione in italiano:


问世间,情是何物,直教生死相许?

Chiedo al mondo: cos'è questo sentimento che spinge le persone a promettersi vita e morte?

天南地北双飞客,老翅几回寒暑。

Volando insieme da sud a nord, mio alato compagno, quante volte queste vecchie ali hanno affrontato il freddo e il caldo?

欢乐趣,离别苦,就中更有痴儿女。

Giovani, ingenui e innamorati, in balia del piacere della gioia e del dolore della separazione.

君应有语:渺万里层云,千山暮雪,只影向谁去?

Dimmi: tra le immense distese di nuvole e le mille vette innevate, come potrei volare senza di te, con la sola mia ombra a farmi da compagna?

横汾路,寂寞当年箫鼓,荒烟依旧平楚。

Sulla strada lungo il Fiume Fen, i flauti e i tamburi di un tempo risuonano solitari, mentre la nebbia avvolge la pianura, immutata.

招魂楚些何嗟及,山鬼暗啼风雨。

Invano invochiamo l'anima perduta, mentre gli spiriti delle montagne gridano nel vento e nella pioggia.

天也妒,未信与,莺儿燕子俱黄土。

Gli usignoli e le rondini finiranno in polvere, ma non tu, tanto che perfino il cielo proverà invidia.

千秋万古,为留待骚人,狂歌痛饮,来访雁丘处。

Per l’eternità, accoglierai i poeti che verranno a cantare con ardore, qui, alla Tomba delle Oche Selvatiche.

sabato 15 febbraio 2025

哪吒闹海 Né zhā nào hǎi - Nezha provoca il mare

哪吒闹海
Né zhā nào hǎi
Nezha provoca il mare


Indice dei contenuti


Una nuova collaboratrice per chengyugushiitaliano
Carissimi amici,

oggi ho il piacere di presentarvi la nuova collaboratrice di Chengyugushi Italiano: 朱蕊雯 (Zhū Ruǐwén), autrice di questo articolo che ho tradotto e riadattato per voi in italiano e corredato delle nostre solite immagini. 

Di seguito troverete sia la versione italiana dell'articolo che quella originale in cinese, ma prima lasciate che vi parli di Ruiwen.

Ruiwen sta attualmente conseguendo un Master presso l’Università Cattolica di Milano e si è laureata in Discipline Artistiche e dello Spettacolo all’Università di Anhui. Lavora come Digital Marketing Specialist per un noto brand milanese e proviene da una città famosa per essere la culla della calligrafia cinese.

Qui troverete maggiori informazioni su di lei: Ruiwen in Linkedln

Sono davvero felice e onorato di darle il benvenuto e la ringrazio per questo splendido articolo sul film d'animazione che ha battuto ogni record al botteghino: 《哪吒之魔童闹海》 (Né zhā zhī mó tóng nào hǎi: Il bambino magico che sfida il mare).

Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Jin Di


Nezha provoca il mare: La sfida di un giovane eroe

Da bambino, Nezha giocava spensierato nel fiume Jiuwan (九湾河 jiǔ wān hé), vicino al Mare Orientale, agitando le acque con il suo Nastro del Caos (混天绫 hùn tiān líng).

Le onde impetuose scossero il palazzo di cristallo del Re Drago, che, infuriato, inviò suo figlio Ao Bing 敖丙 (Áo Bǐng) per punire il ragazzo.

Ao Bing emerse dalle profondità del mare, brandendo una lancia decorata e montando una creatura acquatica. I suoi occhi erano carichi di collera mentre tuonava: "Chi osa sconvolgere le acque del mio regno?"

Nezha alzò lo sguardo e vide un giovane con la testa di drago e il corpo umano. Sorrise senza la minima paura e disse: "Sono Nezha, figlio di Li Jing (李靖 Lǐ Jìng) di Chentang (陈塘, Chéntáng). Sto solo giocando nell'acqua, che problema c'è?"

La furia di Ao Bing crebbe. Scagliò la lancia verso Nezha, che la evitò con agilità. 

Senza esitare, Nezha estrasse il Cerchio del Cielo e della Terra (乾坤圈, qián kūn quān), e lo lanciò con forza. 

Un lampo dorato colpì Ao Bing, facendolo precipitare in acqua. Nezha si tuffò, afferrò la coda del drago e la strappò via, estraendone i tendini. 

Le urla di dolore di Ao Bing riecheggiarono in ogni direzione, finché il suo corpo esanime non restò a galleggiare sull'acqua.

Quando il Re Drago seppe della morte del figlio, fu travolto dal dolore e dalla rabbia. Radunò gli altri re draghi dei quattro mari e insieme scatenarono un'ondata gigantesca che minacciò Chentang.

Il cielo si oscurò, i fulmini squarciarono le nubi e l'acqua inghiottì i campi. La gente, terrorizzata, fuggì tra urla disperate.

Fuori dalla fortezza di Chentang, i draghi volteggiavano minacciosi tra le nubi nere. 

Li Jing, pallido e con la spada stretta in pugno, fissò il figlio con uno sguardo severo: "Figlio ribelle! Se non ti arrendi, la gente di Chentang perirà a causa tua!"

Nezha si inginocchiò, le lacrime che rigavano il suo volto. Con voce ferma, rispose: "Padre, madre, vostro figlio ha commesso un errore. Oggi vi restituirò ciò che vi appartiene."

Estrasse la spada e in un lampo di luce fredda si tagliò il braccio. Il sangue sgorgò copioso, ma Nezha non vacillò. Con determinazione, continuò a recidere la propria carne, gettandola ai piedi dei genitori. 

Li Jing e sua moglie, sconvolti dal dolore, tentarono di fermarlo, ma era troppo tardi.

Infine, Nezha sollevò la spada e la conficcò nel petto e con un sorriso malinconico, gridò: "Oggi Nezha restituisce le ossa al padre e la carne alla madre. Da ora in poi, non avrò più legami con la famiglia Li!" 

Le sue parole si dissolsero nel vento mentre il suo corpo crollava a terra, tramutandosi in una nuvola di fumo.

La moglie di Li Jing si gettò al suolo, piangendo disperatamente suo figlio. Li Jing serrò i pugni, il cuore colmo di tormento. I draghi dei quattro mari osservarono la scena con sguardi impassibili, poi, soddisfatti, ritirarono le acque e scomparvero nelle profondità del mare.

L'anima di Nezha vagò fino alla grotta di Taiyi Zhenren sul Monte Qianyuan. Il maestro lo attendeva, lo sguardo carico di saggezza. "Discepolo, anche se sei di indole ribelle, il tuo cuore è puro. Ti aiuterò a rinascere."

Taiyi Zhenren prese un fiore di loto dorato e vi infuse l'anima di Nezha. Il fiore si aprì lentamente, emanando una luce dorata. Da esso, Nezha emerse con un aspetto rinnovato, maestoso e possente. 

Con l’aiuto del maestro, Nezha sviluppò tre teste e sei braccia, ognuna impugnante un'arma magica, fra queste v’erano la lancia di fuoco (火尖枪 huǒ jiān qiāng), il Cerchio del Cielo e della Terra e il Nastro del Caos.

In piedi sulle ruote di vento e fuoco (风火轮 fēng huǒ lún), Nezha sfrecciò nel cielo con il fuoco danzante attorno a lui. Quindi torno davanti al maestro e si inginocchiò: "Grazie, maestro, per avermi ridato la vita."

Taiyi Zhenren annuì: "Ora va'. Aiuta la dinastia Zhou a sconfiggere il re Zhou e compi la tua missione."

Nezha si alzò, le ruote di vento e fuoco sibilavano sotto i suoi piedi mentre volava nel cielo come una meteora. Attraversò montagne e fiumi, superò le nuvole e si diresse direttamente verso il campo di battaglia.

Là, l'esercito di Shang avanzava come un'onda inarrestabile, mentre le forze Zhou arretravano. Nezha piombò dal cielo, la lancia di fuoco in pugno. 

Con un solo colpo, le fiamme divorarono i nemici. Lanciò il Cerchio del Cielo e della Terra, abbattendo i generali avversari. Con le sue sei braccia brandì le armi magiche e seminò il panico tra le schiere nemiche.

All'improvviso, una nube oscura avvolse il campo di battaglia. Un mago nemico emerse dall'ombra, brandendo un vessillo maledetto. "Nezha! Questa è la tua fine!" gridò lo stregone, poi agitò il vessillo e una miriade di spettri si avventarono su Nezha. 

Quell'orda di creature non ebbe però alcun effetto sul giovane guerriero che invece fece girare le ruote di vento e fuoco, e le fiamme incenerirono i fantasmi. 

Con un urlo di guerra, Nezha si scagliò contro il mago e lo trafissse con la sua lancia di fuoco. Lo stregone emise un grido straziante prima di dissolversi in una nube di fumo. 

Dopo aver sconfitto il mago e aver disperso i suoi fantasmi, Nezha si trovò di fronte a un esercito di Shāng in rotta. I soldati, terrorizzati dal suo potere, fuggirono in tutte le direzioni. Le forze Zhou, inizialmente in ritirata, ripresero coraggio e si riorganizzarono, guidate da Nezha, che divenne un simbolo di speranza e forza.

Nezha, con le sue tre teste e sei braccia, continuò a combattere in prima linea, utilizzando le sue armi magiche per sbaragliare i nemici. La sua presenza sul campo di battaglia cambiò le sorti della guerra, portando la dinastia Zhou sempre più vicina alla vittoria finale.

Tuttavia, la battaglia non fu solo fisica. Nezha dovette affrontare anche sfide spirituali e morali. La sua rinascita come essere divino lo aveva reso più consapevole delle conseguenze delle sue azioni. Mentre combatteva, rifletteva sul significato della giustizia, del sacrificio e del dovere verso il popolo.

Alla fine, la dinastia Zhou trionfò, e Nezha fu celebrato come un eroe. La sua storia divenne un simbolo di coraggio, di ribellione contro l'ingiustizia e di redenzione. 

Nezha continuò a servire come protettore del popolo, usando i suoi poteri per difendere i deboli e combattere il male e la sua leggenda si diffuse in tutta la Cina, ispirando generazioni di persone a lottare per ciò che è giusto, anche di fronte a grandi avversità. 

Nezha divenne non solo un eroe mitologico, ma anche un'icona culturale, rappresentando la lotta per la libertà e la giustizia.


Nezha: passato e presente di una figura leggendaria

Il recente successo del film di animazione cinese "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare" non solo porta nuova vitalità a questo personaggio classico, ma ci spinge anche a riflettere sul significato di questa figura nella cultura cinese.


La figura tradizionale di Nezha

Nezha ha le sue origini in opere letterarie classiche come Il romanzo dell'Investitura degli Dei (封神演义) e Il viaggio in Occidente (西游记). È il figlio di Li Jing, generale della fortezza di Chentang, ed è nato con poteri divini: può volare tra le nuvole e usare armi magiche come le ruote di Vento e Fuoco e il Nastro del Caos. 

Per chi volesse cimentarsi nella lettura dell'investitura degli dei ecco il link dove potete acquistare il libro:

L'investitura degli dei. Romanzo cinese di epoca Ming


Questa leggenda mostra lo spirito di Nezha, che non teme l'autorità e combatte coraggiosamente, ma sottolinea anche le conseguenze delle sue azioni impulsive. Oggi, questa storia è spesso usata come metafora per descrivere la sfida all'ordine esistente o all'autorità.

La sua storia combina i concetti taoisti di immortalità con gli ideali confuciani di pietà filiale, enfatizzando sia lo sforzo individuale che il senso di responsabilità verso la famiglia e la nazione. Nella società moderna, lo spirito di Nezha viene spesso usato per descrivere coloro che osano sfidare le avversità.

Dall'antichità ai giorni nostri, l'immagine di Nezha si è evoluta nel tempo, ma il suo nucleo spirituale è rimasto invariato: la determinazione, il coraggio e il rifiuto di essere limitati dal destino. 

Attraverso queste storie vivide, possiamo non solo apprezzare il fascino della mitologia cinese, ma anche trarre ispirazione per la lotta e la crescita personale.


L'innovazione di "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare"

Questo nuovo film offre una rilettura moderna di Nezha, rompendo lo stereotipo del “bambino divino”, trasformandolo in una “reincarnazione demoniaca”, che fin dalla nascita viene fraintesa e respinta dal mondo. Questa caratterizzazione accentua il percorso di crescita del personaggio, che da "demone" si trasforma in un "eroe che sfida il destino", riflettendo i valori del pubblico contemporaneo.

Il film modernizza il carattere di Nezha, rendendolo più ribelle, vivace, ma anche capace di gesti di tenerezza. Il tema centrale della sua crescita, "Il mio destino è nelle mie mani, non in quelle del cielo", diventa il cuore del film, incoraggiando il pubblico a sfidare i pregiudizi e a creare il proprio destino.


Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha

Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha sta nella sua capacità di rappresentare la lotta contro il destino e il rifiuto dell'autorità. Nella società odierna, molti si riconoscono nella difficoltà di essere fraintesi o etichettati, e il messaggio de “Il demone ribelle” si allinea perfettamente con lo spirito di autosuperamento dei giovani. 

Questo è uno dei fattori chiave del successo del film.

Che sia nella tradizione o nelle versioni moderne, l'immagine di Nezha continua a evolversi, ma il suo spirito ribelle e la sua tenacia rimangono immutati. È proprio questo che lo rende uno degli eroi più amati della mitologia cinese.


Nezha: Eroe ribelle e simboli culturali nella mitologia cinese

Da questo antico racconto derivano molte espressioni utilizzate ancora oggi, non veri e propri chengyu, ma espressioni metaforiche di determinati contesti o situazioni.


哪吒闹海
Nezha provoca il mare

La storia di Nezha rappresenta lo spirito di chi non teme il potere e affronta le avversità con coraggio. Allo stesso tempo, ricorda alle persone le possibili conseguenze dell'agire impulsivamente. 

Oggi, questo racconto viene spesso usato come metafora per descrivere chi rompe il vecchio ordine o sfida l'autorità.


割肉还母,剔骨还父
Restituire la carne alla madre e le ossa al padre: Il conflitto tra pietà filiale e ribellione

La storia di Nezha è ricca di temi di ribellione, in particolare l'episodio in cui "restituisce le ossa al padre e la carne alla madre". Questo atto simboleggia il suo desiderio di liberarsi dalle costrizioni della famiglia feudale e di perseguire la libertà.

La frase "Restituire le ossa al padre e la carne alla madre" riflette un'idea tradizionale confuciana secondo cui il corpo di una persona è un dono ricevuto dai genitori e che, alla morte, dovrebbe essere simbolicamente restituito a loro. Questa frase esprime un senso estremo di gratitudine e dovere filiale, tipico della cultura cinese antica, in cui la pietà filiale (孝, xiào) era considerata una delle virtù più alte.

Questa storia mostra il senso di responsabilità di Nezha verso la famiglia, ma anche la sua ribellione contro la pietà filiale feudale. Il suo sacrificio è sia un atto di rispetto per le tradizioni, sia una determinazione a sfidare il destino e a cercare l'indipendenza. 

La rinascita di Nezha pertanto simboleggia anche la liberazione dalle costrizioni e l'inizio di una nuova vita.


三头六臂
Tre teste e sei braccia: Il simbolo di abilità sovrumane

Le tre teste e le sei braccia di Nezha simboleggiano abilità sovrumane e versatilità. 

Oggi questa espressione è spesso usata per descrivere qualcuno che è in grado di gestire più compiti contemporaneamente o di navigare in ambienti complessi con facilità.


风火轮渡劫
Le ruote di vento e fuoco: Il simbolo di velocità e superamento

Le ruote di vento e fuoco non simboleggiano solo la velocità, ma anche la capacità di superare gli ostacoli e di non essere limitati dalle circostanze. 

Oggi, questa immagine è spesso usata per descrivere il progresso tecnologico, il salto mentale o per rappresentare qualcuno che agisce con determinazione e coraggio.


莲花化身
La rinascita dal loto: Purezza e redenzione

Il loto simboleggia purezza e trascendenza. La rinascita di Nezha dal loto rappresenta lo spirito della redenzione e riflette la filosofia taoista sull'immortalità dell'anima e la ricostruzione del corpo.


Articolo originale in cinese

最近中国电影《哪吒之魔童闹海》的成功不仅让哪吒这一经典角色焕发了新的生机,也让我们再次思考哪吒这一形象在中国文化中的意义。

1. 传统哪吒的形象

哪吒最早源自《封神演义》和《西游记》等经典文学作品。他是陈塘关总兵李靖之子,生而神异,能腾云驾雾,使用风火轮和混天绫。他的故事充满了叛逆色彩,特别是“削骨还父、削肉还母”的情节,更体现了他挣脱封建家庭束缚、追求自由的精神。哪吒的形象既带有神话英雄的光辉,又蕴含着反抗命运的悲剧色彩。

2. 《哪吒之魔童闹海》的创新

这部新电影赋予了哪吒全新的设定,打破了以往“天生神童”的刻板印象,让他成为“魔丸转世”,从一出生就被世人误解和排斥。这种设定增强了人物的成长性,使他从一个“被定义的恶”逐渐成长为“打破命运的英雄”,更符合当代观众的价值观。
电影中也对哪吒的性格进行了现代化改编,使他更加叛逆、调皮,同时又有温暖的一面。他的成长主题“我命由我不由天”成为全片核心,鼓励观众勇敢面对外界的偏见,创造属于自己的命运。

3. 哪吒精神的时代意义

哪吒的故事能够历久弥新,正是因为他象征着对抗命运、不屈服于权威的精神。在现代社会,许多人都曾经历被误解、被标签化的困境,而《哪吒之魔童闹海》所表达的理念恰恰与当代年轻人追求自我突破的精神相契合。这也是电影大获成功的重要原因之一。
无论是传统文化中的哪吒,还是现代改编的哪吒,他的形象都在不断演变,但始终不变的是他的叛逆精神与不屈意志,这也是哪吒能成为中国神话中最受欢迎的英雄之一的原因。

哪吒:中国神话中的叛逆英雄与文化象征


1. 哪吒闹海:少年英雄的抗争

故事概述:哪吒年幼时在东海九湾河嬉戏,无意间搅动水势,震动东海龙宫。东海龙王敖光派遣其子敖丙前来讨伐,哪吒毫不畏惧,挥舞乾坤圈击败敖丙,并愤而抽取龙筋,帮助百姓镇压水患。然而,这一举动激怒了四海龙王,他们联合发难,兴风作浪淹没陈塘关,以逼迫李靖交出哪吒。哪吒为了保护家人和百姓,最终选择自刎,以死谢罪。
故事戏剧化描述:东海九湾河畔,哪吒赤着上身,手持混天绫在河中嬉戏。混天绫一抖,河水翻涌,浪花飞溅,河底的泥沙被搅得浑浊不堪。河底的龙宫被震得摇摇欲坠,水晶宫中的龙王大惊失色,急忙派虾兵蟹将前去查看。
三大子敖丙骑着水兽,手持方天画戟,怒气冲冲地浮出水面,喝道:“何方妖孽,敢在此兴风作浪!”哪吒抬头一看,见一少年龙首人身,威风凛凛,却不以为意,笑道:“我乃陈塘关李靖之子哪吒,在此洗澡,与你何干?”
敖丙大怒,挥戟直刺哪吒。哪吒闪身躲过,取出乾坤圈,一掷而出,金光闪过,敖丙被打得头晕目眩,跌落水中。哪吒跳入水中,一把抓住敖丙的龙尾,用力一扯,龙筋被生生抽出,敖丙惨叫一声,化作一条死龙浮在水面。
龙王得知爱子惨死,悲愤交加,联合四海龙王,掀起滔天巨浪,直逼陈塘关。乌云密布,雷电交加,洪水淹没田野,百姓哭喊逃命。李靖见状,怒斥哪吒:“逆子!你惹下如此大祸,如何收场!”哪吒咬牙道:“一人做事一人当,我绝不连累父母!”说罢,提剑自刎,削骨还父,割肉还母。
文化寓意:这个故事展现了哪吒无惧强权、勇敢反抗的精神,同时也提醒人们冲动行事可能带来的后果。在现代,这一典故常用于比喻打破旧秩序或挑战权威的行为。

2. 割肉还母,剔骨还父:孝道与反叛的冲突

故事概述:哪吒在新杀敖丙后,龙王一族的怒火蔓延至其家人。李靖被迫承受压力,责怪哪吒惹下大祸。哪吒自觉连累双亲,为了不让父母受到牵连,他选择割肉剔骨,以示还恩,最终魂魄归于虚无。然而,太乙真人不忍这位弟子枉死,遂以莲花和荷叶重塑其肉身,让哪吒重生,赋予他新的生命。
故事戏剧化描述:陈塘关外,乌云压顶,四海龙王盘旋空中,龙眼中喷出怒火。李靖手持长剑,面色铁青,对哪吒喝道:“逆子!你若不伏法,陈塘关百姓将因你而亡!”哪吒跪在地上,眼中含泪,却倔强地抬起头:“父亲,母亲,孩儿不孝,今日便将骨肉还给你们!”
说罢,哪吒拔出佩剑,寒光一闪,剑锋划过自己的手臂,鲜血喷涌而出。他咬紧牙关,一剑又一剑,将自己的血肉削下,抛向父母。李靖与殷夫人见状,心如刀绞,却无力阻止。
最后,哪吒举起长剑,对准自己的胸口,用力刺入。他们天大笑:“我哪吒今日削骨还父,割肉还母,从此与李家再无瓜葛!”话音未落,他的身体轰然倒地,化作一缕青烟,飘向远方。
殷夫人扑倒在地,痛哭失声:“我的儿啊!”李靖握紧拳头,眼中闪过一丝复杂的神色。四海龙王见状,冷哼一声,收起洪水,退回海中。
文化寓意:这个故事表现了哪吒对家庭的责任感,但也隐含了对封建孝道的抗争。他的牺牲既是对传统观念的遵从,又带有反抗命运、追求独立的决心。这种涅槃重生的情节也象征着个体挣脱束缚,获得新生。

3. 三头六臂:超凡能力的象征

故事概述:重生后的哪吒随师父太乙真人修炼,并获得神力,他可以幻化出三头六臂,每只手皆持强大法宝,如火尖枪、乾坤圈、混天绫等。在与敌人交战时,他凭借此神通克敌制胜,战无不胜,成为助周伐纣的重要战将。
故事戏剧化描述:哪吒的魂魄飘至乾元山金光洞,太乙真人早已等候多时。真人叹息道:“徒儿,你虽性情刚烈,却有一颗赤子之心。今日为师便助你重生!”说罢,他取来一朵金光闪闪的莲花,将哪吒的魂魄注入其中。
莲花缓缓绽放,金光四射,哪吒从花中跃出,身形高大,面容威严。太乙真人一挥拂尘,哪吒的肩上又长出两颗头颅,肋下生出六条手臂,每只手中都握着一件法宝:火尖枪、乾坤圈、混天绫、金砖、阴阳剑、九龙神火罩。
哪吒三头六臂,威风凛凛,脚踏风火轮,在空中盘旋一圈,落地跪拜:“多谢师父再造之恩!”太乙真人点头道:“去吧,助周伐纣,完成你的使命!”哪吒应声而起,风火轮喷出烈焰,载着他冲天而去。
文化寓意:哪吒的三头六臂象征着超凡能力与多才多艺,后世常用此形象比喻一个人具备出色的多任务处理能力,或能够在复杂环境中游刃有余。

4. 风火轮渡劫:速度与突破的象征

故事概述:太乙真人赐予哪吒一对风火轮,使其能够腾云驾雾,瞬息千里。在战斗或危难时,哪吒可借助风火轮迅速移动,灵活作战,甚至能够穿越险境,转危为安。这一法宝成为他驰骋战场、无往不利的关键。
故事戏剧化描述:哪吒脚踏风火轮,轮子喷出熊熊烈焰,带着他如流星般划过天际。他飞越山川河流,穿过云层,直奔战场。
战场上,商纣大军如潮水般涌来,周军节节败退。哪吒从天而降,火尖枪一挥,烈焰席卷敌军,乾坤圈一掷,敌将纷纷落马。他六臂齐舞,法宝光芒四射,敌军望风而逃。
突然,一道黑气袭来,敌阵中走出一名妖道,手持摄魂幡,冷笑道:“哪吒,今日便是你的死期!”他摇动摄魂幡,黑气化作无数鬼影,直扑哪吒。哪吒不慌不忙,风火轮一转,烈焰将鬼影烧得灰飞烟灭。他大喝一声:“妖道,受死!”火尖枪直刺而出,妖道惨叫一声,化作一缕青烟消散。
文化寓意:风火轮不仅象征着速度,更代表突破困境、不受束缚的精神。在现代,这一意象常被用来形容科技进步、思想飞跃,或比喻一个人果敢行动、勇往直前。

5. 莲花化身:纯净与重生

故事概述:哪吒死后,魂魄因割肉剔骨而无依无靠,但他的忠勇和坚韧感动了太乙真人。真人用莲花和荷叶重新塑造他的身体,使他以全新的形象复活。这一新的身躯超脱凡尘,不受凡俗的局限,甚至不受鬼神法术的影响。
故事戏剧化描述:哪吒的魂魄飘至乾元山,太乙真人取来一朵莲花,轻轻一抛,莲花在空中旋转,散发出淡淡清香。真人念动咒语,莲花缓缓绽放,金光四射,哪吒的魂魄被吸入花中。
片刻之后,莲花中传来一声清亮的啼哭,哪吒从花中跃出,周身散发着淡淡的光芒。他的皮肤如白玉般晶莹,眼中闪烁着灵动的光芒。太乙真人笑道:“徒儿,你已脱胎换骨,从此不染尘埃,无惧邪术。”
哪吒低头看了看自己的身体,握了握拳头,感受到一股前所未有的力量。他跪拜道:“多谢师父!”太乙真人点头道:“去吧,完成你的使命,护佑苍生。”
文化寓意:莲花象征着纯洁与超然,哪吒的莲花化身暗喻“出淤泥而不染”的精神,同时体现了道家关于灵魂不灭、肉体重塑的哲学思想。
文化延伸:哪吒精神的现代意义
哪吒的成长经历展现了中国传统文化中“改过成圣”的价值观。从一个反叛少年,到最终成为正义化身的护法神将,他的故事融合了道教的仙道理念与儒家的孝道思想,既强调个人奋斗,也注重家国情怀。现代社会中,“哪吒精神”被用来形容那些勇于挑战困境、不畏强权、敢于逆天改命的奋斗者。
从古至今,哪吒的形象不断演变,但他的精神内核始终未变——那便是不屈不挠、勇敢拼搏、永不被命运束缚。透过这些生动的故事,我们不仅能感受到中国神话的魅力,也能从中汲取无尽的奋斗和成长力量。

venerdì 7 febbraio 2025

熟能生巧 - shúnéngshēngqiǎo La pratica rende davvero perfetti?

熟能生巧
shúnéngshēngqiǎo

La pratica affina l’abilità e permette di padroneggiare qualsiasi tecnica

熟能生巧 - shúnéngshēngqiǎo La pratica rende perfetti

Durante la dinastia Song del nord c’era un uomo di nome Chén yáo zī 陈尧咨 che era solito millantare la propria bravura al tiro con l’arco tanto che tutti lo consideravano un vero maestro in quest’arte. 

Tanto era fiero del suo talento, tanto era grande l’ammirazione dei suoi fan, che era fermamente convinto che la sua tecnica fosse 天下无双 (tiānxià wúshuāng) senza pari sotto al cielo, in altre parole, la migliore del mondo.

Come era solito fare, anche quel giorno Chenyaozi andò al campo da tiro per dare sfoggio delle proprie abilità. Nel mentre, un vecchio venditore d’olio, passando proprio da quelle parti, si fermò a guardare la sua esibizione.

Delle dieci frecce scoccate, tutte andarono a segno! 

Chenyaozi guardò la piccola folla che si era radunata con aria di superiorità, quindi vide il vecchio e con un sorriso beffardo gli chiese: “E tu cosa ne pensi?”

L’anziano venditore d’olio lo guardò e disse sorridendo: “Non è così impossibile raggiungere una simile destrezza, è solo la mancanza d’esercizio che impedisce di farlo!” 

Quando Chenyaozi sentì quelle parole, non poté trattenere la rabbia, la sua abilità era impareggiabile perché era lui ad essere speciale. Quindi gli rispose adirato: “Tu, vecchio, quali abilità hai per avere l’impudenza di fare certe osservazioni?”

Il vecchio rispose: “Non ti sto disprezzando. Lo dico solo dai miei decenni di esperienza nel versare olio. Conosco il principio secondo cui fare abitualmente sempre la stessa cosa può dare grandi abilità. Pertanto le tue abilità non sono nulla di speciale.” 

Chenyaozi lo sfidò dicendo: “Mostraci allora queste tue abilità vecchio!”  

“Come vuoi” rispose l’anziano venditore d’olio: “Non ho abilità nel tiro con l’arco, ma ti proverò quanto dico in altro modo.” Dicendo questo, dai secchi che portava in spalla, estrasse una bottiglia, la pose a terra e sull’apertura vi pose una moneta di rame con il buco quadrato al centro, le classiche monete di un tempo. Quindi prese un cucchiaio d’olio e tenendolo sospeso in aria in alto sopra la bottiglia cominciò a versarvi l’olio.

Il liquido dorato colava lentamente dal cucchiaio, e scendeva in un filo sottile che con estrema precisione centrava il buco della moneta entrando nella bottiglia. 

Come l’olio fu completamente versato, il vecchio prese la moneta e la mostrò a tutti. Intorno al buco non v’era la minima traccia d’olio. 

Tutti rimasero senza parole. Il vecchio, sorridendo, disse a Chenyaozi: “Anche io non ho fatto niente di speciale, è solo che dopo una vita di esercizio posso raggiungere grandi abilità.” Chenyaozi ascoltò il vecchio e senza dire nemmeno una parola a testa bassa se ne andò.

Da allora, in cinese si suol dire熟能生巧 (shú néng shēng qiǎo) che significa che è sufficiente studiare ed esercitarsi per afferrare le leggi che regolano qualsiasi attività e apprendere il cuore di qualsiasi tecnica. 


熟能生巧 - La pratica rende davvero perfetti?

Molti di voi avranno tradotto questa frase con la celebre citazione: “La pratica rende perfetti.” Di seguito vi spieghiamo perché abbiamo scelto una traduzione diversa. Innanzitutto un po’ di storia…


Le origini del racconto dell’anziano venditore di olio di 熟能生巧

Questo racconto trae origine da un’antica raccolta di storie di 欧阳修 Ōuyángxiū, politico, scrittore e storico della dinastia Song settentrionale (1007-1072). La raccolta si intitola 《归田录》 (“guītián lù” - Memorie del ritorno alla campagna) e la storia nello specifico è《卖油翁》(“mài yóu wēng” - L’anziano venditore di olio).

A prima vista questa divertente storia per bambini ci parla molto della filosofia del suo autore. Una filosofia profondamente legata al pensiero taoista, ma andiamo per gradi.

Ouyangxiu visse durante la dinastia Song, un’epoca in cui il mondo della poesia era ancora profondamente legato alla raffinata ricerca estetica che era propria del periodo Tang, da cui nobili e letterati avevano ereditato lo stile.

Per opporsi a quel vecchio stile diventato ormai votato al puro piacere estetico ma senza alcun reale valore sociale, Ouyangxiu cercò di tornare alle origini e trovare una nuova via per la letteratura nell’antica cultura letteraria dei grandi classici.

Egli trovò nel 道 (dào - Tao) la via maestra su cui far crescere una nuova idea di letteratura che avrebbe poi influenzato le generazioni a venire. 

Il Tao come essenza, la letteratura come forma. Il Tao come contenitore di valori e la letteratura come naturale espressione di questi valori.

Per Ouyangxiu:“道胜者,文不难而自至”Coloro che eccellono nel Tao sono coloro la cui scrittura viene da sé, senza forzature.

Il pensiero Taoista della storia dell’anziano venditore d’olio di 熟能生巧

La pratica affina l'abilità è vero, ma a cosa serve tanta perfezione se passiamo una vita intera seguendo vuote illusioni come fama e gloria.

La purezza del Tao è colma dell’essenza del centro: non vi è spazio né per la vanità, né per l’orgoglio, così come nel centro della moneta vi è solo lo spazio necessario per il brillante fluire dell’olio.

Forse è proprio questo il messaggio che il venditore di olio voleva trasmettere al giovane arciere.

Forse questa storia non è altro che uno dei tanti insegnamenti di Ouyangxiu.

Ecco perché abbiamo scelto di tradurre questo chengyu come: "La pratica affina l’abilità e permette di padroneggiare qualsiasi tecnica", rendendo così omaggio al pensiero di Ouyangxiu.


Quando davvero la pratica rende perfetti, una dedica speciale

Concludo questo racconto con un ringraziamento a due nuove amiche di chengyugushiitaliano. Prima, però, vorrei sottolineare un punto importante legato a questa storia.

Questo racconto dimostra che chi segue il Tao segue anche il proprio cuore, percorrendo la propria strada con amore, impegno e dedizione. Ogni attività diventa così un lavoro che coinvolge sia la mente che il cuore, che, nel pensiero cinese, sono considerati una cosa sola nel loro significato metaforico. Sono queste le persone che, con il tempo, raggiungono la vera maestria.

Ecco perché desidero ringraziare due amiche che, a mio avviso, incarnano proprio questo principio. La prima è 陈冲 (Chen Chong), un’artista cinese di grande talento; la seconda è Erika Bonanni, una raffinata letterata. Di seguito trovate i link alle loro pagine, dove hanno fatto menzione del blog Chengyugushiitaliano.


martedì 4 febbraio 2025

紫微高照 - La stella polare che brilla alta nel cielo

紫微高照
Zǐ wēi gāo zhào
La stella polare che brilla alta nel cielo

孙玉声 (Sūnyùshēng), racconta della bestia famelica chiamata 年 (Nián) che mangia carne umana nella notte di capodanno


Carissimi amici,

la storia che sto per raccontarvi è liberamente ispirata a due articoli degli anni '30, che esplorano un'insolita tradizione della città di Shanghai.

Secondo questa tradizione, durante il periodo di Capodanno, le persone erano solite appendere un'immagine dell'Imperatore Celeste nell'atto di imprigionare un terribile mostro.

Come sempre, tutto ha inizio con un'antica leggenda...


La leggenda del temibile Wuzhiqi

Nei tempi antichi, il feroce 无支祈 (Wú zhī qí) scatenava caos e distruzione lungo il fiume Huai con tremende tempeste e inondazioni. 

Nessuno osava affrontarlo, finché 大禹 (Dà yǔ), eroe che tutti ricorderete come il grande domatore delle acque 大禹治水, decise che era giunto il momento di fermarlo.

Chiamò in aiuto 庚辰 Gēng Chén, il Dio della Stella Polare, signore del tempo e della velocità. 

Wuzhiqi, potente e scattante, tentò di sfuggirgli, ma Gengchen era più rapido, più astuto e con un balzo fulmineo, lo catturò, mettendo fine alla sua furia devastatrice.

Per assicurarsi che non seminasse mai più il terrore, Dayu lo incatenò con pesanti catene di ferro ai piedi del monte Guishan, nel corso inferiore del fiume Huai. 

Da quel giorno, le acque scorsero tranquille, e il popolo poté vivere in pace. 

Ancora oggi, l’immagine di Wuzhiqi imprigionato, legato a un palo scolpito, ricorda questa memorabile vittoria.


4000 anni dopo...


Il presagio di Sun Yusheng

Nell’edizione del 17 gennaio 1933 del giornale di Shanghai 《金刚钻》(Jīn Gāng Zuàn – “Il Diamante”), apparve un articolo destinato a lasciare il segno. L’autore, 孙玉声 (Sūnyùshēng), raccontava di una bestia famelica chiamata 年 (Nián), legando il suo mito all'antica tradizione:

"Nel periodo di capodanno c’è chi appende l’immagine del Dio della Stella Polare, l’Imperatore del Cielo. Sul rotolo c’è una bestia, incatenata dal Dio ad un pilastro di pietra.

Quest’essere ha il corpo di un cane, ma non è un cane.

Alcuni dicono che sia Tiangou, la Stella Divoratrice (Sirio). Altri giurano che sia il Nian, un mostro insaziabile, sempre affamato di carne umana. Per questo, l’Imperatore Celeste lo ha imprigionato, per impedirgli di seminare il terrore sulla terra.

Il momento più propizio per appendere questa immagine è il Capodanno.

Non so da dove provenga questa storia, e mi vergogno di ammettere che non ho modo di verificarne l’autenticità."

(liberamente tradotto dall'articolo originale).


Due anni più tardi

Shanghai, 1935.

Nel chiasso di un caffè affollato, Sun Yusheng sedeva in disparte, gli occhi persi nei suoi pensieri. 

I ricordi dell’infanzia sono i più tenaci, e quell’immagine del Nian incatenato dall'imperatore del cielo non lo aveva mai davvero abbandonato. 

Ora, però, quell'oscura entità non era più solo un’ombra del passato: era un'immagine vivida, palpabile, più reale che mai.

"Da bambino sentivo gli anziani dire che il nuovo anno è una bestia feroce. Sembra un leone, ma non lo è. Sembra un cane, ma non lo è. Un essere mostruoso, che nella notte di Capodanno esce con il favore delle tenebre per divorare carne umana."

Attorno a lui il locale brulicava di vita. I bambini si rincorrevano tra i tavoli, mentre giovani uomini giocavano a mahjong. Tutti erano in attesa del prossimo comunicato radio.

L’altoparlante si accese. 

La voce che ne uscì, metallica e stridente, annunciò senza alcuna esitazione, la ritirata delle forze di Mao Zedong verso i territori a nord-ovest.

Sun Yusheng rabbrividì e pensò fra sé e sè che se il Nian avesse avuto una voce, sarebbe stata proprio quella.

La folla che si era radunata per ascoltare il bollettino si disperse piano, come inghiottita da un’ombra invisibile. Era come se il mostro si fosse annidato tra loro, strisciando tra i tavoli, sfiorando le loro schiene e rubando la loro presenza un istante dopo l’altro.

Anche la fioca allegria che prima illuminava il locale sembrava essere stata soffocata, spenta come una candela sul punto di consumarsi.

La Cina a quel tempo era una nazione in ginocchio, consumata da decenni di colonialismo, dilaniata dai signori della guerra, con l’incombente minaccia giapponese dalla Manciuria e con l’unico esercito capace di difendere i più deboli, in ritirata verso nord ovest.

Sun Yusheng si voltò. Davanti a sé, oltre la soglia del locale si vedeva chiaramente il cielo stellato.

Sirio brillava gelida sopra di lui. 

Tiangou, la Stella Divoratrice sembrava in agguato. 

Forse quella vecchia profezia non era solo un racconto per bambini. Forse il Nian stava davvero per scatenare la sua furia sul paese.

E di lì a pochi anni, quella profezia si sarebbe avverata e avrebbe preso forma nell'immane vastità di tragedie che si sarebbe scatenata in Cina durante la seconda guerra mondiale.

Sun Yusheng prese il suo taccuino e riprese a scrivere, mentre attorno a lui le persone, una a una, tornavano lentamente alle loro case.

"Per scacciare questa bestia, ogni anno a Capodanno, la gente appende l’immagine del mostro incatenato dall’Imperatore del Cielo.

Ma esiste davvero?

Nei grandi classici non ve n’è traccia. Nemmeno nelle antiche leggende.

Eppure, l’idea di una creatura spietata che divora speranze e sogni si adatta fin troppo bene alla nostra epoca.

I poveri guardano alla fine dell’anno con terrore. Per loro ogni nuovo inizio è un’incognita, una minaccia. Ogni nuovo anno porta con sé pericoli e avversità, come se una belva affamata fosse pronta a sbranare le loro vite.

Dove troveremo qualcuno capace di incatenare questa bestia?

Chi avrà la forza di sconfiggerla, di liberare la gente dalla sua morsa, permettendo loro di superare l’inverno e di camminare, finalmente, sotto un cielo di armonia e di pace?"

(liberamente tradotto dall'articolo originale).


Lampade, petardi e il colore rosso per scacciare i disastri e le avversità

Anni dopo, in un articolo del Xinmin Evening News del 1959 intitolato “La storia del Nian”, si raccontava che, secondo la leggenda, il Nian teme la luce, il colore rosso e detesta i rumori forti.

Per questo, nella notte di Capodanno, la tradizione vuole che alle porte vengano appese pergamene rosse con frasi di buon augurio, mentre lanterne illuminano le strade e petardi esplodono accompagnati dal battito fragoroso dei tamburi.

Così, il Nian e la sventura restano lontani.


Il Nian la bestia famelica cinese scacciata dai petardi e dal colore rosso di Capodanno


Conclusioni

Speriamo vivamente che questo lungo viaggio vi sia piaciuto.  

Ci sono molti aspetti ancora da indagare su questa storia, tuttavia per ora ci fermiamo qui, sperando che questo breve racconto vi abbia commosso e ispirato, proprio come è successo a me.

金狄