Storie incredibili e surreali, personaggi strani e divertenti, 成语故事 chengyugushi, sono le antiche storie cinesi che hanno dato origine ai famosi idiomi chengyu.
sabato 22 febbraio 2025
夸父逐日 kuā fù zhuī rì - Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario
生死相许 shēngsǐ xiāng xǔ - Promettersi vita e morte
生死相许shēngsǐ xiāng xǔPromettersi vita e morte
Un amore così forte, neppure la morte lo può spezzare
A quel tempo avevo solo 15 anni. Era il quinto anno dell’era 泰和 Taihe (1205 d.C.), sotto la dinastia Jin, e mi trovavo in viaggio verso Bingzhou, dove avrei sostenuto gli esami imperiali.
Durante il cammino, mi imbattei in un cacciatore che mi fermò per vendermi un'oca. Della coppia di oche che aveva catturato era la seconda, l'altra forse l'aveva già mangiata. L'uomo mi disse:
“Questa mattina ho catturato e ucciso un’oca. Questa era la sua compagna. Pur sfuggita alla mia rete, non si è mai allontanata. È rimasta lì, girando attorno al corpo dell'oca che avevo ucciso, emettendo grida disperate e piangendo così forte che alla fine, si è lasciata morire.”
Quelle parole mi colpirono profondamente.
Quale dolore inconsolabile aveva spinto alla morte quel povero animale. Quale disperata consapevolezza era stata per lui il capire, momento dopo momento, ora dopo ora, che la compagna tanto amata non avrebbe più volato al suo fianco.
Una malinconia e una disperazione così forti da non poter essere più sopportabili, da estinguere tutta la sua forza vitale.
Mi chiedevo come potessero due creature apparentemente così semplici, provare un legame tanto profondo, un amore così forte che nemmeno la morte poteva spezzare.
Acquistai quell’oca, la portai poco lontano,e la seppellì sulla riva del fiume Fen.
Chiamai quel luogo 雁丘 (yàn qiū, "Tomba delle oche selvatiche").
Lì i poeti di passaggio sono soliti fermarsi per scrivere poesie. Così feci anch’io…
Dopo quella vicenda, Yuan Haowen (元好问 yuán hào wèn), narratore e protagonista di questo racconto, avrebbe composto una poesia destinata a rimanere nei secoli come una delle poesie d'amore più belle mai scritte, intitolata "Poema della tomba delle oche selvatiche" (雁丘词 yàn qiū cí).
In questi versi, il poeta porta con sé tutto lo struggente dolore di quella esperienza, ma anche l’ammirazione per quel legame indissolubile, più forte della vita stessa.
Il poema che leggeremo fra poco, ha lasciato viva nella lingua cinese, un’espressione che ancora oggi racchiude il senso più profondo dell’amore eterno: 生死相许 (shēngsǐ xiāng xǔ) – "Promettersi vita e morte", un legame così forte che nemmeno la morte può spezzare.
Prima di lasciarvi a questa poesia, a tutti i lettori che amano la poesia cinese consiglio questo splendido libro della mia cara amica e artista Chen Chong.
中国诗歌王国 - Il regno incantato della poesia cinese
Poema della tomba delle oche selvatiche
Di Yuanhaowen 《摸鱼儿·雁丘词》
Ecco il testo originale con la traduzione in italiano:
问世间,情是何物,直教生死相许?
Chiedo al mondo: cos'è questo sentimento che spinge le persone a promettersi vita e morte?
天南地北双飞客,老翅几回寒暑。
Volando insieme da sud a nord, mio alato compagno, quante volte queste vecchie ali hanno affrontato il freddo e il caldo?
欢乐趣,离别苦,就中更有痴儿女。
Giovani, ingenui e innamorati, in balia del piacere della gioia e del dolore della separazione.
君应有语:渺万里层云,千山暮雪,只影向谁去?
Dimmi: tra le immense distese di nuvole e le mille vette innevate, come potrei volare senza di te, con la sola mia ombra a farmi da compagna?
横汾路,寂寞当年箫鼓,荒烟依旧平楚。
Sulla strada lungo il Fiume Fen, i flauti e i tamburi di un tempo risuonano solitari, mentre la nebbia avvolge la pianura, immutata.
招魂楚些何嗟及,山鬼暗啼风雨。
Invano invochiamo l'anima perduta, mentre gli spiriti delle montagne gridano nel vento e nella pioggia.
天也妒,未信与,莺儿燕子俱黄土。
Gli usignoli e le rondini finiranno in polvere, ma non tu, tanto che perfino il cielo proverà invidia.
千秋万古,为留待骚人,狂歌痛饮,来访雁丘处。
Per l’eternità, accoglierai i poeti che verranno a cantare con ardore, qui, alla Tomba delle Oche Selvatiche.
sabato 15 febbraio 2025
哪吒闹海 Né zhā nào hǎi - Nezha provoca il mare
哪吒闹海
Né zhā nào hǎi
Nezha provoca il mare
Indice dei contenuti
- Una nuova collaboratrice per chengyugushiitaliano
- Nezha provoca il mare: La sfida di un giovane eroe
- Nezha: passato e presente di una figura leggendaria
- La figura tradizionale di Nezha
- L'innovazione di "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare"
- Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha
- Nezha: Eroe ribelle e simboli culturali nella mitologia cinese
- 哪吒闹海 - Nezha provoca il mare: la lotta di un giovane eroe
- 割肉还母,剔骨还父 - Restituire la carne alla madre e le ossa al padre: Il conflitto tra pietà filiale e ribellione
- 三头六臂 - Tre teste e sei braccia: Il simbolo di abilità sovrumane
- 风火轮渡劫 - Le ruote di vento e fuoco: Il simbolo di velocità e superamento
- 莲花化身 - La rinascita dal loto: Purezza e redenzione
- Articolo originale in cinese

Qui troverete maggiori informazioni su di lei: Ruiwen in Linkedln
Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Jin Di
Nezha provoca il mare: La sfida di un giovane eroe
Nezha: passato e presente di una figura leggendaria
La figura tradizionale di Nezha
L'investitura degli dei. Romanzo cinese di epoca Ming
L'innovazione di "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare"
Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha
Nezha: Eroe ribelle e simboli culturali nella mitologia cinese
哪吒闹海
Nezha provoca il mare
割肉还母,剔骨还父
Restituire la carne alla madre e le ossa al padre: Il conflitto tra pietà filiale e ribellione
三头六臂
Tre teste e sei braccia: Il simbolo di abilità sovrumane
风火轮渡劫
Le ruote di vento e fuoco: Il simbolo di velocità e superamento
莲花化身
La rinascita dal loto: Purezza e redenzione
Articolo originale in cinese
1. 传统哪吒的形象
2. 《哪吒之魔童闹海》的创新
3. 哪吒精神的时代意义
哪吒:中国神话中的叛逆英雄与文化象征
1. 哪吒闹海:少年英雄的抗争
2. 割肉还母,剔骨还父:孝道与反叛的冲突
3. 三头六臂:超凡能力的象征
4. 风火轮渡劫:速度与突破的象征
5. 莲花化身:纯净与重生
venerdì 7 febbraio 2025
熟能生巧 - shúnéngshēngqiǎo La pratica rende davvero perfetti?
熟能生巧
shúnéngshēngqiǎo
La pratica affina l’abilità e permette di padroneggiare qualsiasi tecnica
Durante la dinastia Song del nord c’era un uomo di nome Chén yáo zī 陈尧咨 che era solito millantare la propria bravura al tiro con l’arco tanto che tutti lo consideravano un vero maestro in quest’arte.
Tanto era fiero del suo talento, tanto era grande l’ammirazione dei suoi fan, che era fermamente convinto che la sua tecnica fosse 天下无双 (tiānxià wúshuāng) senza pari sotto al cielo, in altre parole, la migliore del mondo.
Come era solito fare, anche quel giorno Chenyaozi andò al campo da tiro per dare sfoggio delle proprie abilità. Nel mentre, un vecchio venditore d’olio, passando proprio da quelle parti, si fermò a guardare la sua esibizione.
Delle dieci frecce scoccate, tutte andarono a segno!
Chenyaozi guardò la piccola folla che si era radunata con aria di superiorità, quindi vide il vecchio e con un sorriso beffardo gli chiese: “E tu cosa ne pensi?”
L’anziano venditore d’olio lo guardò e disse sorridendo: “Non è così impossibile raggiungere una simile destrezza, è solo la mancanza d’esercizio che impedisce di farlo!”
Quando Chenyaozi sentì quelle parole, non poté trattenere la rabbia, la sua abilità era impareggiabile perché era lui ad essere speciale. Quindi gli rispose adirato: “Tu, vecchio, quali abilità hai per avere l’impudenza di fare certe osservazioni?”
Il vecchio rispose: “Non ti sto disprezzando. Lo dico solo dai miei decenni di esperienza nel versare olio. Conosco il principio secondo cui fare abitualmente sempre la stessa cosa può dare grandi abilità. Pertanto le tue abilità non sono nulla di speciale.”
Chenyaozi lo sfidò dicendo: “Mostraci allora queste tue abilità vecchio!”
“Come vuoi” rispose l’anziano venditore d’olio: “Non ho abilità nel tiro con l’arco, ma ti proverò quanto dico in altro modo.” Dicendo questo, dai secchi che portava in spalla, estrasse una bottiglia, la pose a terra e sull’apertura vi pose una moneta di rame con il buco quadrato al centro, le classiche monete di un tempo. Quindi prese un cucchiaio d’olio e tenendolo sospeso in aria in alto sopra la bottiglia cominciò a versarvi l’olio.
Il liquido dorato colava lentamente dal cucchiaio, e scendeva in un filo sottile che con estrema precisione centrava il buco della moneta entrando nella bottiglia.
Come l’olio fu completamente versato, il vecchio prese la moneta e la mostrò a tutti. Intorno al buco non v’era la minima traccia d’olio.
Tutti rimasero senza parole. Il vecchio, sorridendo, disse a Chenyaozi: “Anche io non ho fatto niente di speciale, è solo che dopo una vita di esercizio posso raggiungere grandi abilità.” Chenyaozi ascoltò il vecchio e senza dire nemmeno una parola a testa bassa se ne andò.
Da allora, in cinese si suol dire熟能生巧 (shú néng shēng qiǎo) che significa che è sufficiente studiare ed esercitarsi per afferrare le leggi che regolano qualsiasi attività e apprendere il cuore di qualsiasi tecnica.
熟能生巧 - La pratica rende davvero perfetti?
Molti di voi avranno tradotto questa frase con la celebre citazione: “La pratica rende perfetti.” Di seguito vi spieghiamo perché abbiamo scelto una traduzione diversa. Innanzitutto un po’ di storia…
Le origini del racconto dell’anziano venditore di olio di 熟能生巧
Questo racconto trae origine da un’antica raccolta di storie di 欧阳修 Ōuyángxiū, politico, scrittore e storico della dinastia Song settentrionale (1007-1072). La raccolta si intitola 《归田录》 (“guītián lù” - Memorie del ritorno alla campagna) e la storia nello specifico è《卖油翁》(“mài yóu wēng” - L’anziano venditore di olio).
A prima vista questa divertente storia per bambini ci parla molto della filosofia del suo autore. Una filosofia profondamente legata al pensiero taoista, ma andiamo per gradi.
Ouyangxiu visse durante la dinastia Song, un’epoca in cui il mondo della poesia era ancora profondamente legato alla raffinata ricerca estetica che era propria del periodo Tang, da cui nobili e letterati avevano ereditato lo stile.
Per opporsi a quel vecchio stile diventato ormai votato al puro piacere estetico ma senza alcun reale valore sociale, Ouyangxiu cercò di tornare alle origini e trovare una nuova via per la letteratura nell’antica cultura letteraria dei grandi classici.
Egli trovò nel 道 (dào - Tao) la via maestra su cui far crescere una nuova idea di letteratura che avrebbe poi influenzato le generazioni a venire.
Il Tao come essenza, la letteratura come forma. Il Tao come contenitore di valori e la letteratura come naturale espressione di questi valori.
Per Ouyangxiu:“道胜者,文不难而自至”Coloro che eccellono nel Tao sono coloro la cui scrittura viene da sé, senza forzature.
Il pensiero Taoista della storia dell’anziano venditore d’olio di 熟能生巧
La pratica affina l'abilità è vero, ma a cosa serve tanta perfezione se passiamo una vita intera seguendo vuote illusioni come fama e gloria.
La purezza del Tao è colma dell’essenza del centro: non vi è spazio né per la vanità, né per l’orgoglio, così come nel centro della moneta vi è solo lo spazio necessario per il brillante fluire dell’olio.
Forse è proprio questo il messaggio che il venditore di olio voleva trasmettere al giovane arciere.
Forse questa storia non è altro che uno dei tanti insegnamenti di Ouyangxiu.
Ecco perché abbiamo scelto di tradurre questo chengyu come: "La pratica affina l’abilità e permette di padroneggiare qualsiasi tecnica", rendendo così omaggio al pensiero di Ouyangxiu.
Quando davvero la pratica rende perfetti, una dedica speciale
Concludo questo racconto con un ringraziamento a due nuove amiche di chengyugushiitaliano. Prima, però, vorrei sottolineare un punto importante legato a questa storia.
Questo racconto dimostra che chi segue il Tao segue anche il proprio cuore, percorrendo la propria strada con amore, impegno e dedizione. Ogni attività diventa così un lavoro che coinvolge sia la mente che il cuore, che, nel pensiero cinese, sono considerati una cosa sola nel loro significato metaforico. Sono queste le persone che, con il tempo, raggiungono la vera maestria.
Ecco perché desidero ringraziare due amiche che, a mio avviso, incarnano proprio questo principio. La prima è 陈冲 (Chen Chong), un’artista cinese di grande talento; la seconda è Erika Bonanni, una raffinata letterata. Di seguito trovate i link alle loro pagine, dove hanno fatto menzione del blog Chengyugushiitaliano.
martedì 4 febbraio 2025
紫微高照 - La stella polare che brilla alta nel cielo
紫微高照Zǐ wēi gāo zhàoLa stella polare che brilla alta nel cielo
Carissimi amici,
la storia che sto per raccontarvi è liberamente ispirata a due articoli degli anni '30, che esplorano un'insolita tradizione della città di Shanghai.
Secondo questa tradizione, durante il periodo di Capodanno, le persone erano solite appendere un'immagine dell'Imperatore Celeste nell'atto di imprigionare un terribile mostro.
Come sempre, tutto ha inizio con un'antica leggenda...
La leggenda del temibile Wuzhiqi
Nei tempi antichi, il feroce 无支祈 (Wú zhī qí) scatenava caos e distruzione lungo il fiume Huai con tremende tempeste e inondazioni.
Nessuno osava affrontarlo, finché 大禹 (Dà yǔ), eroe che tutti ricorderete come il grande domatore delle acque 大禹治水, decise che era giunto il momento di fermarlo.
Chiamò in aiuto 庚辰 Gēng Chén, il Dio della Stella Polare, signore del tempo e della velocità.
Wuzhiqi, potente e scattante, tentò di sfuggirgli, ma Gengchen era più rapido, più astuto e con un balzo fulmineo, lo catturò, mettendo fine alla sua furia devastatrice.
Per assicurarsi che non seminasse mai più il terrore, Dayu lo incatenò con pesanti catene di ferro ai piedi del monte Guishan, nel corso inferiore del fiume Huai.
Da quel giorno, le acque scorsero tranquille, e il popolo poté vivere in pace.
Ancora oggi, l’immagine di Wuzhiqi imprigionato, legato a un palo scolpito, ricorda questa memorabile vittoria.
4000 anni dopo...
Il presagio di Sun Yusheng
Nell’edizione del 17 gennaio 1933 del giornale di Shanghai 《金刚钻》(Jīn Gāng Zuàn – “Il Diamante”), apparve un articolo destinato a lasciare il segno. L’autore, 孙玉声 (Sūnyùshēng), raccontava di una bestia famelica chiamata 年 (Nián), legando il suo mito all'antica tradizione:
"Nel periodo di capodanno c’è chi appende l’immagine del Dio della Stella Polare, l’Imperatore del Cielo. Sul rotolo c’è una bestia, incatenata dal Dio ad un pilastro di pietra.
Quest’essere ha il corpo di un cane, ma non è un cane.
Alcuni dicono che sia Tiangou, la Stella Divoratrice (Sirio). Altri giurano che sia il Nian, un mostro insaziabile, sempre affamato di carne umana. Per questo, l’Imperatore Celeste lo ha imprigionato, per impedirgli di seminare il terrore sulla terra.
Il momento più propizio per appendere questa immagine è il Capodanno.
Non so da dove provenga questa storia, e mi vergogno di ammettere che non ho modo di verificarne l’autenticità."
(liberamente tradotto dall'articolo originale).
Due anni più tardi
Shanghai, 1935.
Nel chiasso di un caffè affollato, Sun Yusheng sedeva in disparte, gli occhi persi nei suoi pensieri.
I ricordi dell’infanzia sono i più tenaci, e quell’immagine del Nian incatenato dall'imperatore del cielo non lo aveva mai davvero abbandonato.
Ora, però, quell'oscura entità non era più solo un’ombra del passato: era un'immagine vivida, palpabile, più reale che mai.
"Da bambino sentivo gli anziani dire che il nuovo anno è una bestia feroce. Sembra un leone, ma non lo è. Sembra un cane, ma non lo è. Un essere mostruoso, che nella notte di Capodanno esce con il favore delle tenebre per divorare carne umana."
Attorno a lui il locale brulicava di vita. I bambini si rincorrevano tra i tavoli, mentre giovani uomini giocavano a mahjong. Tutti erano in attesa del prossimo comunicato radio.
L’altoparlante si accese.
La voce che ne uscì, metallica e stridente, annunciò senza alcuna esitazione, la ritirata delle forze di Mao Zedong verso i territori a nord-ovest.
Sun Yusheng rabbrividì e pensò fra sé e sè che se il Nian avesse avuto una voce, sarebbe stata proprio quella.
La folla che si era radunata per ascoltare il bollettino si disperse piano, come inghiottita da un’ombra invisibile. Era come se il mostro si fosse annidato tra loro, strisciando tra i tavoli, sfiorando le loro schiene e rubando la loro presenza un istante dopo l’altro.
Anche la fioca allegria che prima illuminava il locale sembrava essere stata soffocata, spenta come una candela sul punto di consumarsi.
La Cina a quel tempo era una nazione in ginocchio, consumata da decenni di colonialismo, dilaniata dai signori della guerra, con l’incombente minaccia giapponese dalla Manciuria e con l’unico esercito capace di difendere i più deboli, in ritirata verso nord ovest.
Sun Yusheng si voltò. Davanti a sé, oltre la soglia del locale si vedeva chiaramente il cielo stellato.
Sirio brillava gelida sopra di lui.
Tiangou, la Stella Divoratrice sembrava in agguato.
Forse quella vecchia profezia non era solo un racconto per bambini. Forse il Nian stava davvero per scatenare la sua furia sul paese.
E di lì a pochi anni, quella profezia si sarebbe avverata e avrebbe preso forma nell'immane vastità di tragedie che si sarebbe scatenata in Cina durante la seconda guerra mondiale.
Sun Yusheng prese il suo taccuino e riprese a scrivere, mentre attorno a lui le persone, una a una, tornavano lentamente alle loro case.
"Per scacciare questa bestia, ogni anno a Capodanno, la gente appende l’immagine del mostro incatenato dall’Imperatore del Cielo.
Ma esiste davvero?
Nei grandi classici non ve n’è traccia. Nemmeno nelle antiche leggende.
Eppure, l’idea di una creatura spietata che divora speranze e sogni si adatta fin troppo bene alla nostra epoca.
I poveri guardano alla fine dell’anno con terrore. Per loro ogni nuovo inizio è un’incognita, una minaccia. Ogni nuovo anno porta con sé pericoli e avversità, come se una belva affamata fosse pronta a sbranare le loro vite.
Dove troveremo qualcuno capace di incatenare questa bestia?
Chi avrà la forza di sconfiggerla, di liberare la gente dalla sua morsa, permettendo loro di superare l’inverno e di camminare, finalmente, sotto un cielo di armonia e di pace?"
(liberamente tradotto dall'articolo originale).
Lampade, petardi e il colore rosso per scacciare i disastri e le avversità
Anni dopo, in un articolo del Xinmin Evening News del 1959 intitolato “La storia del Nian”, si raccontava che, secondo la leggenda, il Nian teme la luce, il colore rosso e detesta i rumori forti.
Per questo, nella notte di Capodanno, la tradizione vuole che alle porte vengano appese pergamene rosse con frasi di buon augurio, mentre lanterne illuminano le strade e petardi esplodono accompagnati dal battito fragoroso dei tamburi.
Così, il Nian e la sventura restano lontani.
Conclusioni
Speriamo vivamente che questo lungo viaggio vi sia piaciuto.
Ci sono molti aspetti ancora da indagare su questa storia, tuttavia per ora ci fermiamo qui, sperando che questo breve racconto vi abbia commosso e ispirato, proprio come è successo a me.
金狄