sabato 29 marzo 2025

庄子中的成语故事 zhuāngzǐ zhōng de chéngyǔ gùshì - Storie chengyu dello Zhuangzi

庄子中的成语故
zhuāngzǐ zhōng de chéngyǔ gùshì
Storie chengyu dello Zhuangzi

庄子中的成语故事 zhuāngzǐ zhōng de chéngyǔ gùshì - Storie chengyu dello Zhuangzi


Carissimi amici, quest’oggi parliamo di 庄子 (Zhuāngzǐ), uno straordinario filosofo vissuto nell’epoca degli Stati Combattenti.

Zhuangzi è una figura centrale nel Taoismo e nella cultura cinese. Il suo pensiero, ricco di umorismo, paradossi e profonde riflessioni sull’esistenza, ha influenzato generazioni di artisti, filosofi e pensatori.

Il suo insegnamento è racchiuso nello scritto omonimo, 《庄子》Zhuangzi, un vero e proprio tesoro di storie chengyu dal significato profondo. 😊

In questo articolo, oltre a un ritratto generale dell’uomo e del suo pensiero, scoprirete le principali storie chengyu dello Zhuangzi e il loro significato.

Buona lettura...


Indice dei contenuti


Chi sogni chi?

Siedo sulla riva sassosa del Fiume Giallo dove l'acqua si confonde con il cielo. Attorno a me, i miei discepoli ascoltano tra i salici. 

Una donna chiede: "Come evitare di essere travolti dagli eventi?" 

Raccolgo un filo d’erba e lo sollevo al vento: “La mantide che cerca di fermare un carro viene schiacciata, chi resiste alla corrente si spezza, ma chi si flette come questo filo d’erba sopravvive all'uragano." 

Un giovane con occhi ardenti si sporge: "Maestro, parli sempre del ‘viaggio libero’. Come posso intraprenderlo se sono legato alla mia famiglia, al mio villaggio?"

Prendo una foglia di salice e la pongo sull'acqua:

“Il saggio cavalca il vento oltre i monti Kunlun, ma il suo cuore resta leggero come questa foglia. Perché la libertà non è nei passi, ma nello sguardo”

Un uomo replica: "Io possiedo già tutto ciò che serve a un uomo per vivere, perché dovrei dedicarmi al viaggio di cui parli?" Scoppio a ridere: “Alla rana del pozzo non si può parlare del mare - è limitata dal suo spazio. Più piccolo è il mondo che conosci, più grande diventa il tuo orgoglio." 

Il vento si alza, portando con sé semi di cardo. Fisso l'orizzonte, dove il tempo si annoda.

Un’immagine, quasi una premunizione, mi attraversa la mente e sorridendo guardo i miei cari discepoli, come a svelar loro un segreto. 

"Tra duemila anni qualcuno leggerà queste parole. Non su rotoli di bambù, ma con strumenti inimmaginabili - luci fredde, occhi di vetro. Forse siederà in una terra lontana, dove si parla una lingua sconosciuta..." 

Una risata mi sfugge. 

"E in quell'istante, caro lettore di chengyugushi italiano, sarò te. O tu sarai me? Chi sogna chi? Forse questa pietra è il tuo schermo luminoso, questo fiume la corrente che chiamate 'Internet'. 

Forse sei tu che in questo momento credi di leggere le mie parole, o forse sono io che sto immaginando di essere te. Ma come faccio a saperlo se sei già parte della mia immaginazione?" 

Rido fragorosamente. I discepoli si guardano, confusi, di chi stava parlando? 

Li osservo con sguardo sornione e benevolo: “Ieri notte ho sognato di essere una farfalla. Ora sono Zhuang Zhou. Ma forse... sono ancora una farfalla che sogna di essere Zhuang Zhou.”


Chi era Zhuangzi?

Zhuangzi, noto anche come Zhuang Zhou, è stato uno dei più importanti filosofi taoisti della Cina antica. Visse tra il IV e il III secolo a.C., durante il periodo degli Stati Combattenti.

Il suo nome è legato all'opera omonima《庄子》 (Zhuangzi), testo che raccoglie i dialoghi, le storie e le parabole di questo grande pensatore ed è diventato uno dei pilastri del Taoismo insieme al 《道德经》 (Dao De Jing) di Laozi.

Zhuangzi era un filosofo davvero innovativo, capace di pensare fuori dagli schemi. La sua filosofia era profonda e al tempo stesso ricca di umorismo. Attraverso un uso intelligente di metafore e paradossi, esplorava temi come la natura della realtà, la libertà spirituale e l'armonia con il Dao (道), sfidando al contempo le convenzioni sociali dell'epoca.

La sua filosofia non si limita a concetti teorici, ma offre risposte pratiche a diversi aspetti della vita quotidiana, invitando a vivere in modo spontaneo e naturale.


Temi principali del pensiero di Zhuangzi

Il pensiero di Zhuangzi è ricco e multisfaccettato, tuttavia, esiste un tema centrale che attraversa la sua opera: la necessità di vivere in armonia con il Dao, in sintonia con tutto ciò che ci circonda. Felicità e saggezza nascono dall’allinearsi a questo principio fondamentale.

Dove c’è il Dao, non c’è sforzo, non c’è lotta: ogni cosa scorre in modo naturale e spontaneo. Come dice Zhuangzi:

"Il Dao non ha forma, non ha limiti. È come un fiume che scorre, senza sforzo, senza fine. Chi cerca di opporsi al Dao è come chi cerca di fermare un fiume con le mani: non farà che bagnarsi."

Questo concetto è legato all'idea del "non agire" wu wei (无为), che non significa inattività, sedentarietà o pigrizia, anzi, l'esatto contrario. Significa agire in modo naturale, senza forzature, lasciare che le proprie azioni e pensieri seguano il corso naturale della corrente della vita.

Il Dao diventa così non solo una forza che guida l’evoluzione, ma anche una fonte inesauribile di saggezza. Chi si oppone a questo naturale fluire dell’universo lo fa spesso a causa della propria visione limitata delle cose. Che questa limitazione derivi da fattori esterni, come nella storia della rana nel pozzo, o dai propri difetti, come nel racconto della mantide che cercò di fermare il carro, opporsi al Dao significa nuocere a se stessi e, in fondo, rendersi anche un po’ ridicoli.

Zhuangzi sostiene che tutte le prospettive sono relative e usa paradossi e storie per mostrare come le distinzioni tra bene e male, giusto e sbagliato, siano spesso arbitrarie. Questo relativismo si riflette anche nel suo approccio alla vita, che invita a superare le rigidità mentali e ad abbracciare la fluidità dell'esistenza. Così il Dao diventa verità oggettiva, ma si tratta di verità in azione istante per istante, che appena percepita cambia ed evolve in qualcosa di nuovo. Inutile fossilizzarsi nelle proprie idee e nei propri concetti.

"Quando diciamo 'questo è giusto' e 'questo è sbagliato', stiamo solo esprimendo la nostra prospettiva limitata. Chi può dire cosa è veramente giusto o sbagliato?"

Seguire la via del Dao diventa pertanto un continuo viaggio esperienziale, in cui la libertà da preconcetti e dalla nostra visione limitata delle cose diventa un requisito fondamentale per lasciarsi trasportare da questa corrente mistica. Zhuangzi parla spesso di questa esperienza chiamandola: "viaggio libero" (逍遥游, xiāoyáo yóu).

"Il saggio che vive nel viaggio libero è come una foglia che danza nel vento. Non si oppone, non resiste, ma segue il flusso naturale delle cose."

Per chi volesse aggiungere quest'opera immortale alla propria libreria, ecco dove acquistarla: 

Zhuang-zi (Chuang-tzu)


Alcune celebri storie chengyu tratte dallo Zhuangzi

Ecco le più famose storie chengyu tratte dallo Zhuangzi. Per ogni storia troverete il capitolo, un estratto del testo originale, la traduzione, il significato e la descrizione del chengyu associato.


庖丁解牛 (Páo Dīng jiě niú): "Il cuoco Ding che smembra un bue"

Origine: Capitolo 3《养生主》(yǎng shēng zhǔ).

Testo originale:

庖丁为文惠君解牛,手之所触,肩之所倚,足之所履,膝之所踦,砉然向然,奏刀騞然,莫不中音。合于《桑林》之舞,乃中《经首》之会。

Storia: Il cuoco Ding è così abile nel tagliare un bue che il suo coltello non si consuma mai. Spiega che non usa la forza, ma segue le linee naturali della carne, agendo in armonia con il Dao. La sua maestria è tale che i suoi movimenti sembrano una danza, e il suono del suo coltello è come una musica.

Significato: Questa storia rappresenta l'ideale taoista del wu wei (无为), ovvero "agire senza forzature". Descrive una maestria che deriva dalla pratica e dall'armonia con le leggi naturali, piuttosto che dallo sforzo o dalla forza bruta.

Chengyu associato游刃有余 (yóu rèn yǒu yú) – "Avere spazio per muovere il coltello". Questo chengyu è usato per descrivere qualcuno che agisce con facilità e abilità, grazie alla sua esperienza e alla sua armonia con le circostanze.


螳臂当车 (táng bì dāng chē): "La mantide che cerca di fermare un carro"

Origine: Capitolo 20《山木》(shān mù).

Testo originale:

螳螂怒其臂以当车辙,不知其不胜任也。

Storia: Una mantide religiosa, vedendo un carro avanzare verso di lei, alza le zampe per cercare di fermarlo. Nonostante il suo coraggio, la mantide è troppo piccola e debole per avere alcun effetto sul carro, che la travolge senza neppure accorgersene.

Significato: Questa storia critica l'arroganza e l'ignoranza di chi cerca di opporsi a forze molto più grandi di sé. Zhuangzi usa questa parabola per mostrare che agire senza consapevolezza delle proprie limitazioni può portare solo a fallimento e disastro.

Chengyu associato: 螳臂当车 (táng bì dāng chē) – "La mantide che cerca di fermare un carro". Questo chengyu è usato per descrivere un'azione imprudente e destinata al fallimento.


相濡以沫 (xiāng rú yǐ mò): "Bagnarsi l'un l'altro con la schiuma"

Origine: Capitolo 6 《大宗师》(dà zōng shī).

Testo originale:

泉涸,鱼相与处于陆,相呴以湿,相濡以沫,不如相忘于江湖。

Storia: Due pesci si trovano in una pozza d'acqua che si sta prosciugando. Per sopravvivere, si bagnano l'un l'altro con la schiuma, cercando di mantenere l'umidità. Tuttavia, Zhuangzi suggerisce che sarebbe meglio per loro dimenticarsi l'un l'altro e tornare al vasto fiume, dove non avrebbero bisogno di aiutarsi in questo modo.

Significato: Questa storia rappresenta l'importanza dell'indipendenza e della libertà. Aiutarsi in momenti di difficoltà è nobile, ma Zhuangzi invita a cercare una soluzione più profonda, che permetta a ciascuno di vivere in armonia con il proprio ambiente naturale.

Chengyu associato: 相濡以沫 (xiāng rú yǐ mò) – "Bagnarsi l'un l'altro con la schiuma". Questo chengyu è usato per descrivere un aiuto reciproco in situazioni difficili.


朝三暮四 (zhāo sān mù sì): "Tre al mattino e quattro alla sera"

Origine: Capitolo 2 《齐物论》(qí wù lùn).

Testo originale:

狙公赋芧,曰:“朝三而暮四。”众狙皆怒。曰:“然则朝四而暮三。”众狙皆悦。

Storia: Un allevatore di scimmie promette loro tre castagne al mattino e quattro alla sera. Le scimmie si arrabbiano, ma quando l'uomo inverte l'ordine (quattro al mattino e tre alla sera), sono soddisfatte. In realtà, la quantità totale di castagne rimane la stessa.

Significato: Questa storia illustra come le persone possano essere ingannate da cambiamenti superficiali, senza rendersi conto che la sostanza rimane la stessa. Zhuangzi critica l'illusione e l'incapacità di vedere oltre le apparenze.

Chengyu associato: 朝三暮四 (zhāo sān mù sì) – "Tre al mattino e quattro alla sera". Questo chengyu è usato per descrivere qualcuno che cambia idea frequentemente o che inganna gli altri con trucchi superficiali.


邯郸学步 (Hán Dān xué bù): "Imparare a camminare a Handan"

Origine: Capitolo 17《秋水》(qiū shuǐ).

Testo originale:

且子独不闻夫寿陵余子之学行于邯郸与?未得国能,又失其故行矣,直匍匐而归耳。

Storia: Un uomo va a Handan, una città famosa per l'eleganza dei suoi abitanti, per imparare a camminare come loro. Alla fine, non solo non impara il nuovo modo di camminare, ma dimentica anche come camminava prima ed è costretto a strisciare per tornare a casa.

Significato: Questa storia critica chi cerca di imitare gli altri perdendo la propria identità. Zhuangzi invita a valorizzare la propria natura e a non cercare di diventare qualcun altro.

Chengyu associato: 邯郸学步 (Hán Dān xué bù) – "Imparare a camminare a Handan". Questo chengyu è usato per descrivere qualcuno che, cercando di imitare gli altri, perde le proprie capacità.


庄周梦蝶 (Zhuāng Zhōu mèng dié): "Zhuang Zhou sogna di essere una farfalla"

Origine: Capitolo 2《齐物论》(qí wù lùn).




Testo originale:

昔者庄周梦为胡蝶,栩栩然胡蝶也,自喻适志与!不知周也。俄然觉,则蘧蘧然周也。不知周之梦为胡蝶与,胡蝶之梦为周与?周与胡蝶,则必有分矣。此之谓物化。

Storia: Zhuangzi sogna di essere una farfalla che vola libera e felice. Al risveglio, si chiede se sia Zhuangzi che ha sognato di essere una farfalla o una farfalla che sta sognando di essere Zhuangzi. Questa storia mette in discussione la natura della realtà e dell'identità.

Significato: Zhuang Zhou che sogna di essere una farfalla rappresenta la fluidità tra realtà e illusione. Zhuangzi invita a riflettere sulla natura della percezione e sull'idea che i confini tra sé e il mondo siano spesso sfumati e illusori.

Chengyu associato: 庄周梦蝶 (Zhuāng Zhōu mèng dié) – "Zhuang Zhou sogna di essere una farfalla". Questo chengyu è usato per descrivere la fluidità tra realtà e illusione.

sabato 15 marzo 2025

盲人摸象 mángrénmōxiàng - Una visione limitata non piò conoscere la verità

盲人摸象
mángrénmōxiàng
Una visione limitata
non piò conoscere la verità


Una breve introduzione alla storia di oggi

Il 大般涅槃经 (dà bān nièpán jīng) è il Sutra del Nirvana, noto anche come Mahayana Mahaparinirvana, e la storia di oggi è tratta proprio da questo antichissimo testo buddista.

Si tratta di una storia molto famosa non solo in India (vero luogo di origine), ma anche in Cina, in Giappone e perfino in Occidente, dove è stata resa famosa dalla poesia The Blind Men and the Elephant di John Godfrey Saxe (XIX secolo). Saxe si ispirò a questa storia per scrivere una poesia omonima, ironizzando sulle persone che litigano a causa della loro ostinazione.

Questa storia, di natura buddhista, insegna che la realtà percepita dai sensi è spesso incompleta e parziale e che la mente può rivelarsi un’illusoria consigliera. Infatti, concentrandoci solo su un dettaglio, rischiamo di fraintendere la vera natura delle cose.

Da questa storia, che a breve leggerete, deriva l'idioma chengyu 盲人摸象 (máng rén mō xiàng), che significa letteralmente "i ciechi che toccano un elefante", un'espressione che indica come una visione limitata non può conoscere la verità.

In giapponese, il proverbio corrispondente a "I ciechi e l'elefante" è: 群盲象を评す (Gunmō zō o hyōsu), che significa che le persone comuni spesso non riescono a comprendere i grandi uomini.

Vi lasciamo alla lettura di questo articolo della nostra Ruiwen Zhu, ma prima vi ricordiamo che se anche voi siete appassionati di chengyu, ecco un testo che non potete non avere nella vostra libreria.

Chengyu: caratteristiche e apprendimento delle espressioni idiomatiche cinesi



La storia di 盲人摸象 i ciechi che toccano l'elefante

C'era una volta, in un piccolo regno, una famiglia composta da quattro fratelli ciechi.

Il re di quel regno aveva da poco ricevuto in dono un elefante, e tutti e quattro i fratelli erano molto curiosi di sapere come fosse. 

Il sovrano, avendo sentito parlare del desiderio della famiglia da un ministro, decise di esaudirlo e invitò i quattro uomini a palazzo affinché potessero toccare con mano l'animale.

Quel giorno, finalmente, ebbero l'opportunità di toccare quella enorme bestia e avvicinandosi con un po' di esitazione iniziarono a toccarla, ciascuno a modo proprio.

Il cieco grasso fu il primo a toccare la lunga zanna dell'elefante e gridò eccitato: "Ah, ho capito! L'elefante non è altro che una grande, dura e liscia carota!"

Il cieco alto toccò l'orecchio dell'elefante, che si muoveva come un ventaglio, e scosse la testa: "No, no, l'elefante è chiaramente un enorme ventaglio che può creare un forte vento!"

Il cieco basso abbracciò la zampa robusta dell'elefante e gridò sorpreso: "Vi sbagliate tutti! L'elefante non è una carota né un ventaglio, è chiaramente una solida colonna!"

Il cieco magro, che stava in piedi dietro, toccò la coda dell'elefante e replicò con disappunto: "Che state dicendo? L'elefante è molto piccolo, è solo una lunga e sottile corda di paglia!"

I quattro ciechi litigarono animatamente, ciascuno convinto che la propria descrizione fosse quella corretta e sospettando che gli altri non dicessero la verità. Alla fine, arrivarono persino alle mani.

Tuttavia, l'elefante non era né una carota, né un ventaglio, né una colonna né una corda di paglia, ma un'enorme creatura. Ciascuno di loro aveva toccato solo una parte dell'elefante, credendo erroneamente di averne compreso l'intera verità.

Questa storia ci insegna che non si può giudicare qualcosa in modo parziale: solo vedendo il quadro completo si può veramente comprendere la vera natura delle cose.


Il ventaglio di paglia e la corda di paglia nella vita tradizionale cinese

Ventaglio di paglia (蒲扇, Pú shàn): Un grande ventaglio realizzato con paglia o bambù, utilizzato principalmente per rinfrescarsi, molto comune nell'antica Cina e nelle zone rurali.

Corda di paglia (草绳, Cǎo shéng): Una corda fatta di paglia, canapa o altre fibre vegetali, usata in passato in Cina per legare oggetti o per scopi agricoli.



Di Ruiwen Zhu

盲人摸象

来源:
“盲人摸象”是中国古代的寓言故事,最早见于佛教经典《涅槃经》,后被广泛流传并成为成语。这个故事通过几个盲人分别触摸大象不同部位,却各执己见的情节,比喻人们对事物的认知往往局限于自己的片面经验,而无法全面把握整体。

相似的其他寓言
在日语中,与“盲人摸象”相对应的谚语是“群盲象を评す”意思是伟人常常无法被普通人理解;另外这个寓言与西方传说中的《The Blind Men and the Elephant》相似,在许多文化中都有类似的故事。例如,19世纪英国诗人 John Godfrey Saxe 曾以此故事为灵感,创作了一首同名诗歌,讽刺人们因固执己见而争论不休。

故事:
从前,在一个小小的国度里,有着四个盲人组成的小家庭!他们从未见过大象,对大象的模样充满了好奇。国王从大臣那里听说了盲人一家的愿望,正好国王有一头可爱的大象,所以国王邀请盲人一家来到王宫近距离接触大象。这天,他们终于有机会亲手触摸这庞然大物,便兴奋地围了上去,各自摸索着。
胖盲人第一个摸到了大象长长的象牙,兴奋地喊道:“哈哈,我知道了!大象不就是个又大、又硬、又光滑的大萝卜嘛!”
高个子盲人摸到的是大象扇动的耳朵,他连连摇头:“不对,不对,大象明明是一把巨大的蒲扇,能扇出呼呼的风呢!”
矮个子盲人则抱住了大象粗壮的腿,惊讶地喊道:“你们都错了!大象根本不是萝卜,也不是蒲扇,它分明是一根结实的大柱子!”
站在最后的瘦盲人摸到了大象的尾巴,他不服气地反驳:“你们在胡说些什么?大象小得很,它就是一根细长的草绳嘛!”
四个盲人争得面红耳赤,谁也不肯让步,都坚信自己摸到的才是大象真正的样子,怀疑其他人没有说实话,于是大打出手。
然而,这只大象既不是萝卜,也不是蒲扇,更不是柱子或草绳,而是一个庞然大物,他们每个人都只摸到了大象的一部分,却误以为自己掌握了全部真相。
这个故事告诉我们,观察事物不能片面而论,只有看到全局,才能真正了解事物的本质。

蒲扇和草绳是中国传统生活中的常见物品
* 蒲扇(pú shàn):是一种用蒲草或竹子编制的大扇子,主要用于纳凉,在中国古代和农村地区十分常见
* 草绳(cǎo shéng):是一种用稻草、麻或其他植物纤维编织成的绳子,在中国过去常用于捆绑物品或农作用途。

domenica 9 marzo 2025

未雨绸缪 wèiyǔchóumóu - Prepararsi prima che piova

未雨绸缪
wèiyǔchóumóu
Prepararsi prima che piova


Indice dei contenuti


Origine dell'idioma chengyu "prepararsi prima che arrivi la pioggia" 未雨绸缪


L'espressione "未雨绸缪" (wèi yǔ chóu móu), che significa "prepararsi prima che piova", è un idioma cinese (chengyu) che sottolinea l'importanza di prepararsi in vista di eventuali difficoltà future ed è ampiamente usato in cinese per descrivere un atteggiamento prudente e previdente.

Questa espressione idiomatica proviene da un'antichissima poesia dello Shijing, Il Libro delle Odi o Classico delle Poesie, una raccolta di antiche ballate, canzoni e poesie risalenti al periodo che va dal XI al VI secolo a.C. 

Lo Shijing, considerato uno dei Cinque Classici (五经, Wǔ Jīng) della cultura cinese, ha ispirato generazioni di poeti, filosofi e scrittori ed è stato studiato come testo educativo per secoli. 

Quest'opera non è solo una raccolta di poesie, ma un vero e proprio tesoro storico che offre una finestra unica sulla società, la cultura, la filosofia, la politica e la spiritualità dell'antica Cina. 

Se siete interessati ad aggiungere quest'opera straordinaria alla vostra libreria, potete acquistarla qui


La poesia da cui nasce il chengyu 未雨绸缪 (wèiyǔ chóumóu) si intitola 《鸱鸮》 (chīxiāo) e appartiene ai canti popolari di Bin (豳风, bīnfēng) dello Shijing. Questa canzone racconta di un uccello che, con tenacia e determinazione, rinforza il proprio nido prima che arrivi la tempesta.

Il nido tuttavia è vuoto, poiché i pulcini sono stati ghermiti e portati via da un gufo, pertanto la sua riparazione diventa un atto di disperata ostinazione ma anche di profonda resilienza e di coraggio per affrontare il futuro.

Ispirati da questo chengyu e dalla bellissima poesia che leggerete nel prossimo capitolo, abbiamo preparato due storie che speriamo possano appassionarvi.

La prima, "L'ultima canzone di Haojing", è di carattere storico ed è stata scritta da Jin Di, creatore e curatore di questo canale, racconta gli ultimi momenti di Hao Jing, 镐京 hào jīng capitale della dinastia Zhou occidentale, poco prima della sua caduta.

La seconda, disponibile in doppia versione cinese e inglese, è stata scritta da Ruiwen, nostra collaboratrice, ed è dedicata a un pubblico più giovane.

Vi lasciamo alle nostre storie.

Buona lettura!


La poesia "Il gufo" 《诗经·豳风·鸱鸮》("Il gufo", "aria di Bing", "Libro delle odi")


鸱鸮鸱鸮,既取我子,无毁我室。恩斯勤斯,鬻子之闵斯。
Gufo, gufo, hai già preso i miei piccoli, non distruggere la mia casa. Con amore e dedizione mi sono presa cura di loro, ma ora soffro per la loro perdita.

迨天之未阴雨,彻彼桑土,绸缪牖户。今女下民,或敢侮予?
Prima che il cielo si oscuri e inizi a piovere, strappo radici di gelso e riparo le finestre e le porte. Voi gente comune, osate ancora insultarmi per questo?

予手拮据,予所捋荼。予所蓄租,予口卒瘏,曰予未有室家。
Le mie zampe sono affaticate, ho raccolto erbe per il nido, ho accumulato provviste. La mia bocca è esausta eppure non ho ancora una casa sicura.

予羽谯谯,予尾翛翛,予室翘翘。风雨所漂摇,予维音哓哓!
Le mie piume sono arruffate, la mia coda è lacera, il mio nido è instabile. Scossa dal vento e dalla pioggia, emetto solo grida di angoscia!


L'ultima canzone di Hao Jing


L’aria è umida. Il vento porta con sé l’odore di fuochi lontani. A quest’ora del tramonto c’è sempre silenzio, anche se nessuno osa dormire.
Haojing trattiene il respiro. Un’altra battaglia si avvicina.
All’improvviso il canto di una donna mi desta dai miei pensieri.

L'ultima canzone di 镐京 (Hào Jīng) Prepararsi prima che piova" (未雨绸缪, wèi yǔ chóu móu)

鸱鸮鸱鸮,既取我子,无毁我室。恩斯勤斯,鬻子之闵斯。
Gufo, gufo, hai già preso i miei piccoli, non distruggere la mia casa. Con amore e dedizione mi sono presa cura di loro, ma ora soffro per la loro perdita.

Mi volto, seguendo questa melodia, e vedo una piccola finestra illuminata da un fuocherello tremolante. Mi avvicino, passo dopo passo, quasi trattenendo il respiro.

迨天之未阴雨,彻彼桑土,绸缪牖户。今女下民,或敢侮予?
Prima che il cielo si oscuri e inizi a piovere, strappo radici di gelso e riparo le finestre e le porte. Voi gente comune, osate ancora insultarmi per questo?

È la madre di Li Wei, mio fratello d’arme, caduto nell’ultimo attacco dei Rong. Potrebbe essere la voce di mia madre domani mattina, potrebbe essere la voce di ogni madre di questa città.

予手拮据,予所捋荼。予所蓄租,予口卒瘏,曰予未有室家。
Le mie zampe sono affaticate, ho raccolto erbe per il nido, ho accumulato provviste. La mia bocca è esausta eppure non ho ancora una casa sicura.

Curva sul fuoco, le mani tremanti in cerca calore. Accanto a lei, la giovane nuora tiene stretti due bambini che, innocenti, dormono cullati da quella melodia.

予羽谯谯,予尾翛翛,予室翘翘。风雨所漂摇,予维音哓哓!
Le mie piume sono arruffate, la mia coda è lacera, il mio nido è instabile. Scossa dal vento e dalla pioggia, emetto solo grida di angoscia!

Mi allontano in silenzio e torno alla mia postazione. 
Il cielo è ormai nero, le stelle sono velate. La battaglia si avvicina.
I miei compagni mi aspettano. Mi guardano, conoscono i miei pensieri. E mentre ci prepariamo a difendere la città ci uniamo a cantare anche noi questa antica canzone:

迨天之未阴雨,彻彼桑土,绸缪牖户。
Prima che il cielo si oscuri e inizi a piovere, strappo radici di gelso e riparo le finestre e le porte.

Era una sera d’autunno dell’anno 771 A.C., quella sera Haojing sarebbe caduta e la dinastia Zhou occidentale sarebbe finita.


Due parole su questo racconto


Il potere evocativo dello shijing è davvero straordinario e grazie alla canzone che avete sentito 《鸱鸮》 (Chī Xiāo, "Il gufo") abbiamo potuto immaginare un momento particolarmente tragico e intenso: la caduta della dinastia Zhou occidentale.

Il gufo di cui avete letto nella poesia rappresenta un predatore o un pericolo esterno, e questa poesia lo utilizza come simbolo di distruzione e sciagura. Il gufo, infatti, era tradizionalmente considerato un uccello di cattivo auspicio nella cultura cinese. 

Nel testo, il protagonista lamenta la devastazione della propria casa e l'angoscia di vedere la propria esistenza minacciata. Allo stesso tempo, però, combatte contro tutto e tutti per la propria casa, per la propria dignità e per la propria vita.


"Prepararsi prima che piova" (未雨绸缪, wèi yǔ chóu móu) una storia per bambini


In una grande foresta viveva uno scoiattolo di nome Ali che adorava raccogliere noci e tenere la sua tana nell'albero in perfetto ordine.

Un giorno, mentre sistemava le sue provviste, si accorse che la corteccia del suo albero si era crepata. Se fossero arrivati vento e pioggia, l’acqua sarebbe potuta filtrare all’interno.

Prepararsi prima che piova" (未雨绸缪, wèi yǔ chóu móu)

Nonostante il tempo fosse sereno, Ali non perse tempo: raccolse dell'erba secca e la intrecciò con cura per rinforzare la parete di corteccia della sua piccola casa.

Un passero che viveva sotto lo stesso albero, vedendolo, ridacchiò e disse: "Ali, il tempo è così bello, perché ti preoccupi di riparare la tana? Vieni fuori a giocare invece!"

Ali scosse la testa e rispose: "Se la riparo ora, non avrò paura quando arriverà la pioggia."

Il passero non diede peso alle sue parole e volò via.

Pochi giorni dopo, un violento temporale si abbatté sulla foresta. Il vento ululava tra gli alberi e la pioggia cadeva incessante. Le case di molti animali furono distrutte, e anche il nido del passero fu spazzato via da pioggia e vento. 

Fradicio e tremante, il passero volò fino alla tana di Ali e supplicò: "Ali, fammi entrare perfavore, il mio nido è andato distrutto…"

Ali lo fece entrare subito e gli offrì una noce, sorridendo: "Vedi? Prepararsi in anticipo non è mai sbagliato."

Il passero, vergognandosi, annuì: "D'ora in poi voglio essere come te, imparerò a preparmi prima che arrivi la pioggia!"


Il testo originale in cinese 未雨绸缪的故事


在一片大森林里,住着一只聪明的小松鼠阿栗。他喜欢收集坚果,把树洞收拾得整整齐齐。

一天,阿栗发现树洞有些松动,树皮也裂开了。虽然天气晴朗,他还是赶紧用干草修补洞口,加固了树洞。

树下的小麻雀看到后,笑着说:“阿栗,天气这么好,修什么树洞啊?不如出来玩吧!”

阿栗抖抖尾巴,认真地说:“现在修好,万一下雨就不怕了。”

小麻雀不以为然,飞走了。

几天后,暴风雨来了。许多小动物的家都被毁坏,小麻雀的窝也被雨水冲得七零八落。它浑身湿透,瑟瑟发抖地飞到阿栗的树洞前,哀求道:“阿栗,让我进去吧,我的窝没了……”

阿栗赶紧让小麻雀进来,递给他一颗坚果,笑着说:“你看,提前准备总是没错的。”

小麻雀羞愧地点点头:“以后我也要像你一样,学会未雨绸缪!再也不会偷懒了!” 

这个故事告诉我们,聪明的动物和人一样,都会提前做好准备,而不是等到事情发生才手忙脚乱地应对。

sabato 1 marzo 2025

乐极生悲 lèjíshēngbēi - L’estremo piacere conduce alla sofferenza

极生悲
lèjíshēngbēi
L’estremo piacere conduce alla sofferenza


Lontano da Chang'an.

Lontano dalla corte.

Lontano da tutto ciò che un tempo chiamavo casa. 

Mi trovavo alla soglia di una locanda affollata, seduto ad un tavolo malmesso, intento a preparare l'inchiostro, mentre il sole calante tingeva il cielo di rosso. 

Quel villaggio era un rifugio per anime smarrite: contadini fuggiti dai loro campi, donne con in braccio i loro bambini, anziani spaventati che guardavano il cielo come se potesse crollare da un momento all'altro.

La pace, la felicità e la gioia che fino a poco tempo prima avevano regnato erano svanite.

Cosa era successo? 

Come aveva fatto il nostro imperatore a lasciare che il piacere accecasse il suo cuore e annebbiasse il suo giudizio? 

“夫物盛而衰,乐极则悲。” 
Quando le cose raggiungono l’apice del loro splendore, declinano;
quando la felicità raggiunge l'estremo, nasce la tristezza.

Si era forse dimenticato degli insegnamenti del《淮南子》(Huáinánzǐ)? Del necessario equilibrio tra gioia e dolore, tra ordine e caos?

Domande che ormai non avevano più alcun senso. Tutto era finito, la bellezza e il piacere, la violenza e la vendetta: forze opposte che si erano annullate a vicenda. 

Dufu, poeta della dinastia Tang, chengyugushiitalianoIo, DuFu, scriverò di come questa storia si è conclusa e di come l’estremo piacere conduca sempre alla sofferenza.










《马嵬坡》 (Mǎ wéi pō) poesia di 杜甫 (Dùfǔ)

六军不发无奈何,
Le sei armate non avanzavano, non vi fu altra scelta.

宛转蛾眉马前死。
Le sue sopracciglia erano sinuose e delicate, morì dinanzi ai cavalli.

君王掩面救不得,
Il sovrano coprì il volto, era incapace di salvarla.

回看血泪相和流。
Lo sguardo al passato, sangue e lacrime scorrevano insieme.


Analisi della poesia

In questi versi, Du Fu rievoca uno delle più struggenti vicende del periodo Tang, preludio alla caduta della dinastia.

La poesia è pervasa da una dissonanza continua, riflesso delle forze opposte che plasmarono gli eventi: passione e dovere, strategia e impulso, amore e distruzione. Du Fu esprime questa tensione attraverso il contrasto tra la brutalità della violenza e la bellezza incorruttibile della vittima: Yang Guifei. Bellezza che fino alla fine rimane inalterata e viva, come se questa grazia appartenesse ad un piano diverso dalla violenza del genere umano.

La struttura delle strofe sembra dare proprio risalto a questa dissonanza, ai primi quattro caratteri di ogni strofa, seguono tre caratteri che paiono descrivere quello che l’imperatore vide e sentì dentro di sé nel momento in cui i suoi uomini placavano la loro sete di vendetta sulla sua amata.

La tensione si mantiene per tutta l’opera, chiudendosi nell’ultimo verso, dove l’ira si è sfogata, il destino si è compiuto. Ora, odio e bellezza si dissolvono insieme, trascinati via dal sangue e dalle lacrime.

La poesia prende il nome dall'antico luogo in cui tutto ciò avvenne: 马嵬坡 (Mǎ wéi pō).

I versi sono di Du Fu, straordinario poeta della dinastia Tang.

Di seguito troverete la storia di quanto accaduto, ma prima vorrei consigliare a tutti coloro che amano la poesia cinese questo libro di una mia amica.

Il regno incantato della poesia cinese


La storia di 杨玉环, Yáng Yùhuán e 唐玄宗, Táng Xuánzōng

Nella Cina della dinastia Tang, durante il regno dell'imperatore 唐玄宗 (Táng Xuánzōng), visse una donna di nome 杨玉环 (Yáng Yùhuán). Yang Yuhuan era una giovane di una bellezza straordinaria, così bella che in seguito venne ricordata come una delle quattro bellezze dell'antica Cina. 

Yang Yuhuan inizialmente sposò il figlio dell'imperatore, ma il suo destino cambiò quando l'imperatore la vide danzare. Xuanzong ne rimase tanto incantato che la volle al suo fianco, elevandola al rango di 杨贵妃, (Yáng Guìfēi preziosa concubina imperiale Yang). Da quel momento, il loro amore divenne il fulcro della corte, un amore tanto intenso quanto pericoloso.

Xuanzong accecato dalla passione, iniziò a trascurare gli affari di stato. La corte si riempì di intrighi, e la famiglia di Yang Guifei, in particolare il cugino della donna accumulò un enorme potere, alimentando la corruzione e suscitando il malcontento tra i funzionari e il popolo.

Fu così che più tardi nel 755 d.C., scoppiò una Ribellione guidata dal generale An Lushan (安禄山, Ān Lùshān), che accusava la corte di corruzione e cattiva gestione. L'esercito ribelle marciò verso la capitale Chang'an (长安, Cháng'ān odierna Xian), costringendo Xuanzong e Yang Guifei a fuggire.

Durante la fuga, a Mawei (马嵬坡, Mǎ Wéi Pō), i soldati dell'imperatore si ammutinarono. Incolpando Yang Guifei e la sua famiglia della crisi e chiesero la sua morte come condizione per continuare a proteggere l'imperatore. Quest’ultimo, straziato dal dolore, si trovò davanti a una scelta: salvare l'impero o salvare l'amore della sua vita.

Così con il cuore spezzato e travolto dal senso di colpa, acconsentì alla richiesta del suo esercito.

Dopo la morte di Yang Guifei, Xuanzong abdicò in favore di suo figlio e trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine, rimpiangendo l'amore della sua vita, che egli stesso aveva ucciso.


L’idioma 乐极生悲 lèjíshēngbēi 

Sebbene questo idioma non sia direttamente legato alla poesia di Du Fu o a questa specifica storia, il suo significato si ricollega perfettamente alla vicenda, ed è per questo che è stato scelto come titolo.

Come ricordava DuFu all’inizio di questo racconto, 乐极生悲 l’estremo piacere porta alla sofferenza, deriva dal Huannanzi la celebre opera filosofica di 刘安 LiuAn, scritta durante la dinastia Han occidentale.

Qualsiasi cosa portata all’estremo porta alla sofferenza.


sabato 22 febbraio 2025

夸父逐日 kuā fù zhuī rì - Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario

夸父逐日
kuā fù zhuī rì
Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario

夸父逐日 kuā fù zhuī rì Uno spirito indomito che persegue un obiettivo straordinario


La storia di Kuafu che insegue il sole

Nell'antichità, esisteva un gigante di forza straordinaria di nome Kuafu. Il suo corpo era imponente come una montagna, le sue gambe simili ai pilastri che sorreggono il cielo, e così imponenti che potevano superare fiumi e laghi con un solo passo. 

Kuafu osservò che la luce del mondo era presente solo durante il giorno, mentre la notte portava con sé paura e oscurità. Decise così di inseguire il sole, afferrarlo e tenerlo tra le mani, in modo che la terra potesse godere per sempre del suo calore e della sua luce.

Ogni giorno, il sole sorgeva a est e tramontava lentamente a ovest. Kuafu, con passo deciso, si mise a inseguirlo. Attraversò deserti sconfinati, scalò montagne maestose e il terreno tremava sotto i suoi piedi mentre correva. 

Il sole era cocente, i raggi bruciavano la terra, i fiumi si prosciugavano e la vegetazione appassiva, ma Kuafu non si fermò mai. La sete lo tormentava, così si chinò e bevve l'intero corso del Fiume Giallo e del Fiume Wei, ma non bastò. Si diresse allora a nord, in cerca di altre sorgenti, ma le sue forze lo abbandonarono. 

Alla fine, cadde a terra, e il suo corpo gigantesco si trasformò in una montagna.

Prima di morire, Kuafu scagliò il suo bastone verso il suolo. Il bastone si trasformò in una lussureggiante foresta di peschi, che ogni primavera si riempiva di fiori e frutti, nutrendo le generazioni future. 

Anche se non riuscì a catturare il sole, il suo spirito rimase impresso nei cuori delle persone, diventando un simbolo di coraggio, perseveranza e sacrificio.

Da questa storia deriva il celebre idioma chengyu: 夸父逐日 che descrive chi persegue con determinazione e coraggio un obiettivo grandioso ma senza raggiungerlo, qualcosa che spesso, nonostante l’impegno e la fatica, è al di là delle proprie possibilità. Questo chengyu descrive anche uno spirito indomito e la volontà di lottare contro ogni difficoltà.

Carissimi amici, di seguito troverete la storia in cinese scritta da Ruiwen, la nostra nuova collaboratrice.

夸父逐日

在远古时代,世间有一位力大无穷的巨人,名叫夸父。他的身躯如山岳般高大,双腿如擎天之柱,跨一步便能越过大河湖泊。他看到天地间的光明只在白日降临,而黑夜总是让人恐惧,于是立下志向:他要追上太阳,把它握在手心,让大地永远沐浴在温暖的光辉之中。 太阳每天从东边升起,缓缓向西边落去。夸父坚定地迈开大步,追逐太阳的步伐。他穿越无边的荒漠,翻越巍峨的群山,脚下的大地因他的奔跑而震颤。烈日当空,阳光炙烤着大地,河流被蒸腾得干涸,草木低垂,而夸父的脚步却没有丝毫停歇。他渴极了,便俯身喝干了黄河和渭水,可是,他依然觉得口干舌燥,便转身向北,想去寻找更远的甘泉。可是,他再也支撑不住了,眼前一黑,庞大的身躯轰然倒下,化作了一座高山。 临死前,他伸出巨手,将随身的手杖投向大地,这根手杖瞬间化作一片茂密的桃林,每当春风拂过,桃花盛开,果实累累,滋养着后人。他虽未能捉住太阳,但他的精神却永远铭刻在人们的心中,成为不畏艰难、勇往直前的象征。


Riflessioni su questa antica leggenda

远古时代 è l’antica era della mitologia cinese, un periodo spesso collocato prima e all’inizio della dinastia Xia.

Già allora, in un'epoca lontana e remota, emerge un aspetto che da sempre distingue l'animo umano da quello degli altri esseri viventi: il desiderio di superare i propri limiti, di andare oltre la realtà conosciuta per perseguire obiettivi ritenuti irraggiungibili.

Questo spirito, che oggi conosciamo bene, è stato la forza che ha alimentato non solo il progresso scientifico, ma anche la cultura, la ricerca interiore e, forse, la stessa religione, dove abbiamo cercato di immaginare e trascendere l'unico limite che accomuna tutti: la morte.

Tuttavia, quello che questa storia ci insegna è he ogni volta che tentiamo di superare i nostri limiti, dobbiamo inevitabilmente confrontarci con le nostre limitate capacità umane. Ci ricorda che per quanto forti e tecnologicamente avanzati siamo limitati, siamo piccoli difronte al vasto universo.

A questo punto, una domanda si fa strada: ha davvero senso tutto questo sforzo? 

Per rispondere, torniamo al testo originale di questa storia, tratto da un libro che chi ci segue ormai conosce bene: lo 山海经 (shān hǎi jīng - il classico delle Montagne e dei Mari) che chi fosse interessato può acquistare tramite questo link:

The Classic of Mountains and Seas

Ecco il testo originale.

夸父与日逐走,入日。渴欲得饮,饮于河渭,河渭不足,北饮大泽。未至,道渴而死。弃其杖,化为邓林。

Kuafu inseguì il sole, fino ad avvicinarsi ad esso. Assetato, bevve dal Fiume Giallo (Huang He) e dal Fiume Wei (Wei He), ma non bastò a placare la sua sete. Si diresse allora a nord per bere da un grande lago, ma prima di raggiungerlo, morì di sete lungo la strada. Gettò il suo bastone, che si trasformò in una foresta di alberi di pesco.

Un’impresa impossibile, una sfida disperata: tanto sacrificio per un obiettivo irraggiungibile. Eppure, qualcosa di quella grande impresa è rimasta: una foresta di alberi di pesco. Il pesco, nella cultura cinese, rappresenta l’immortalità e la rinascita.

Forse alcuni di voi ricorderanno la Regina Madre d’Occidente, che donò la medicina dell’immortalità a Hou Yi, l’eroe che abbatté i nove soli, di cui potrete leggere in un nostro vecchio articolo. La Regina Madre d’Occidente possiede un pescheto nel suo regno celeste, dove crescono le pesche dell’immortalità, un frutteto sorvegliato dal celebre Re Scimmia del Viaggio in Occidente.

Possiamo quindi concludere che, anche se un obiettivo sembra irraggiungibile, l’atto stesso di impegnarsi per raggiungerlo, il tentativo di superare i propri limiti, diventa un valore universale. E attraverso la dedizione e il sacrificio di pochi, molti possono beneficiarne.

Scritto da Jin Di e Zhu Rui Wen.

生死相许 shēngsǐ xiāng xǔ - Promettersi vita e morte

生死相许
shēngsǐ xiāng xǔ
Promettersi vita e morte

Poema della tomba delle oche selvatiche


Un amore così forte, neppure la morte lo può spezzare 

A quel tempo avevo solo 15 anni. Era il quinto anno dell’era 泰和 Taihe (1205 d.C.), sotto la dinastia Jin, e mi trovavo in viaggio verso Bingzhou, dove avrei sostenuto gli esami imperiali.

Durante il cammino, mi imbattei in un cacciatore che mi fermò per vendermi un'oca. Della coppia di oche che aveva catturato era la seconda, l'altra forse l'aveva già mangiata. L'uomo mi disse:

“Questa mattina ho catturato e ucciso un’oca. Questa era la sua compagna. Pur sfuggita alla mia rete, non si è mai allontanata. È rimasta lì, girando attorno al corpo dell'oca che avevo ucciso, emettendo grida disperate e piangendo così forte che alla fine, si è lasciata morire.”

Quelle parole mi colpirono profondamente. 

Quale dolore inconsolabile aveva spinto alla morte quel povero animale. Quale disperata consapevolezza era stata per lui il capire, momento dopo momento, ora dopo ora, che la compagna tanto amata non avrebbe più volato al suo fianco. 

Una malinconia e una disperazione così forti da non poter essere più sopportabili, da estinguere tutta la sua forza vitale.

Mi chiedevo come potessero due creature apparentemente così semplici, provare un legame tanto profondo, un amore così forte che nemmeno la morte poteva spezzare.

Acquistai quell’oca, la portai poco lontano,e la seppellì sulla riva del fiume Fen.

Chiamai quel luogo 雁丘 (yàn qiū, "Tomba delle oche selvatiche"). 

Lì i poeti di passaggio sono soliti fermarsi per scrivere poesie. Così feci anch’io…

Dopo quella vicenda, Yuan Haowen (元好问 yuán hào wèn), narratore e protagonista di questo racconto, avrebbe composto una poesia destinata a rimanere nei secoli come una delle poesie d'amore più belle mai scritte, intitolata "Poema della tomba delle oche selvatiche" (雁丘词 yàn qiū cí).

In questi versi, il poeta porta con sé tutto lo struggente dolore di quella esperienza, ma anche l’ammirazione per quel legame indissolubile, più forte della vita stessa.

Il poema che leggeremo fra poco, ha lasciato viva nella lingua cinese, un’espressione che ancora oggi racchiude il senso più profondo dell’amore eterno: 生死相许 (shēngsǐ xiāng xǔ) – "Promettersi vita e morte", un legame così forte che nemmeno la morte può spezzare.

Prima di lasciarvi a questa poesia, a tutti i lettori che amano la poesia cinese consiglio questo splendido libro della mia cara amica e artista Chen Chong.

中国诗歌王国 - Il regno incantato della poesia cinese


Poema della tomba delle oche selvatiche

Di Yuanhaowen 《摸鱼儿·雁丘词》

Ecco il testo originale con la traduzione in italiano:


问世间,情是何物,直教生死相许?

Chiedo al mondo: cos'è questo sentimento che spinge le persone a promettersi vita e morte?

天南地北双飞客,老翅几回寒暑。

Volando insieme da sud a nord, mio alato compagno, quante volte queste vecchie ali hanno affrontato il freddo e il caldo?

欢乐趣,离别苦,就中更有痴儿女。

Giovani, ingenui e innamorati, in balia del piacere della gioia e del dolore della separazione.

君应有语:渺万里层云,千山暮雪,只影向谁去?

Dimmi: tra le immense distese di nuvole e le mille vette innevate, come potrei volare senza di te, con la sola mia ombra a farmi da compagna?

横汾路,寂寞当年箫鼓,荒烟依旧平楚。

Sulla strada lungo il Fiume Fen, i flauti e i tamburi di un tempo risuonano solitari, mentre la nebbia avvolge la pianura, immutata.

招魂楚些何嗟及,山鬼暗啼风雨。

Invano invochiamo l'anima perduta, mentre gli spiriti delle montagne gridano nel vento e nella pioggia.

天也妒,未信与,莺儿燕子俱黄土。

Gli usignoli e le rondini finiranno in polvere, ma non tu, tanto che perfino il cielo proverà invidia.

千秋万古,为留待骚人,狂歌痛饮,来访雁丘处。

Per l’eternità, accoglierai i poeti che verranno a cantare con ardore, qui, alla Tomba delle Oche Selvatiche.

sabato 15 febbraio 2025

哪吒闹海 Né zhā nào hǎi - Nezha provoca il mare

哪吒闹海
Né zhā nào hǎi
Nezha provoca il mare


Indice dei contenuti


Una nuova collaboratrice per chengyugushiitaliano
Carissimi amici,

oggi ho il piacere di presentarvi la nuova collaboratrice di Chengyugushi Italiano: 朱蕊雯 (Zhū Ruǐwén), autrice di questo articolo che ho tradotto e riadattato per voi in italiano e corredato delle nostre solite immagini. 

Di seguito troverete sia la versione italiana dell'articolo che quella originale in cinese, ma prima lasciate che vi parli di Ruiwen.

Ruiwen sta attualmente conseguendo un Master presso l’Università Cattolica di Milano e si è laureata in Discipline Artistiche e dello Spettacolo all’Università di Anhui. Lavora come Digital Marketing Specialist per un noto brand milanese e proviene da una città famosa per essere la culla della calligrafia cinese.

Qui troverete maggiori informazioni su di lei: Ruiwen in Linkedln

Sono davvero felice e onorato di darle il benvenuto e la ringrazio per questo splendido articolo sul film d'animazione che ha battuto ogni record al botteghino: 《哪吒之魔童闹海》 (Né zhā zhī mó tóng nào hǎi: Il bambino magico che sfida il mare).

Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Jin Di


Nezha provoca il mare: La sfida di un giovane eroe

Da bambino, Nezha giocava spensierato nel fiume Jiuwan (九湾河 jiǔ wān hé), vicino al Mare Orientale, agitando le acque con il suo Nastro del Caos (混天绫 hùn tiān líng).

Le onde impetuose scossero il palazzo di cristallo del Re Drago, che, infuriato, inviò suo figlio Ao Bing 敖丙 (Áo Bǐng) per punire il ragazzo.

Ao Bing emerse dalle profondità del mare, brandendo una lancia decorata e montando una creatura acquatica. I suoi occhi erano carichi di collera mentre tuonava: "Chi osa sconvolgere le acque del mio regno?"

Nezha alzò lo sguardo e vide un giovane con la testa di drago e il corpo umano. Sorrise senza la minima paura e disse: "Sono Nezha, figlio di Li Jing (李靖 Lǐ Jìng) di Chentang (陈塘, Chéntáng). Sto solo giocando nell'acqua, che problema c'è?"

La furia di Ao Bing crebbe. Scagliò la lancia verso Nezha, che la evitò con agilità. 

Senza esitare, Nezha estrasse il Cerchio del Cielo e della Terra (乾坤圈, qián kūn quān), e lo lanciò con forza. 

Un lampo dorato colpì Ao Bing, facendolo precipitare in acqua. Nezha si tuffò, afferrò la coda del drago e la strappò via, estraendone i tendini. 

Le urla di dolore di Ao Bing riecheggiarono in ogni direzione, finché il suo corpo esanime non restò a galleggiare sull'acqua.

Quando il Re Drago seppe della morte del figlio, fu travolto dal dolore e dalla rabbia. Radunò gli altri re draghi dei quattro mari e insieme scatenarono un'ondata gigantesca che minacciò Chentang.

Il cielo si oscurò, i fulmini squarciarono le nubi e l'acqua inghiottì i campi. La gente, terrorizzata, fuggì tra urla disperate.

Fuori dalla fortezza di Chentang, i draghi volteggiavano minacciosi tra le nubi nere. 

Li Jing, pallido e con la spada stretta in pugno, fissò il figlio con uno sguardo severo: "Figlio ribelle! Se non ti arrendi, la gente di Chentang perirà a causa tua!"

Nezha si inginocchiò, le lacrime che rigavano il suo volto. Con voce ferma, rispose: "Padre, madre, vostro figlio ha commesso un errore. Oggi vi restituirò ciò che vi appartiene."

Estrasse la spada e in un lampo di luce fredda si tagliò il braccio. Il sangue sgorgò copioso, ma Nezha non vacillò. Con determinazione, continuò a recidere la propria carne, gettandola ai piedi dei genitori. 

Li Jing e sua moglie, sconvolti dal dolore, tentarono di fermarlo, ma era troppo tardi.

Infine, Nezha sollevò la spada e la conficcò nel petto e con un sorriso malinconico, gridò: "Oggi Nezha restituisce le ossa al padre e la carne alla madre. Da ora in poi, non avrò più legami con la famiglia Li!" 

Le sue parole si dissolsero nel vento mentre il suo corpo crollava a terra, tramutandosi in una nuvola di fumo.

La moglie di Li Jing si gettò al suolo, piangendo disperatamente suo figlio. Li Jing serrò i pugni, il cuore colmo di tormento. I draghi dei quattro mari osservarono la scena con sguardi impassibili, poi, soddisfatti, ritirarono le acque e scomparvero nelle profondità del mare.

L'anima di Nezha vagò fino alla grotta di Taiyi Zhenren sul Monte Qianyuan. Il maestro lo attendeva, lo sguardo carico di saggezza. "Discepolo, anche se sei di indole ribelle, il tuo cuore è puro. Ti aiuterò a rinascere."

Taiyi Zhenren prese un fiore di loto dorato e vi infuse l'anima di Nezha. Il fiore si aprì lentamente, emanando una luce dorata. Da esso, Nezha emerse con un aspetto rinnovato, maestoso e possente. 

Con l’aiuto del maestro, Nezha sviluppò tre teste e sei braccia, ognuna impugnante un'arma magica, fra queste v’erano la lancia di fuoco (火尖枪 huǒ jiān qiāng), il Cerchio del Cielo e della Terra e il Nastro del Caos.

In piedi sulle ruote di vento e fuoco (风火轮 fēng huǒ lún), Nezha sfrecciò nel cielo con il fuoco danzante attorno a lui. Quindi torno davanti al maestro e si inginocchiò: "Grazie, maestro, per avermi ridato la vita."

Taiyi Zhenren annuì: "Ora va'. Aiuta la dinastia Zhou a sconfiggere il re Zhou e compi la tua missione."

Nezha si alzò, le ruote di vento e fuoco sibilavano sotto i suoi piedi mentre volava nel cielo come una meteora. Attraversò montagne e fiumi, superò le nuvole e si diresse direttamente verso il campo di battaglia.

Là, l'esercito di Shang avanzava come un'onda inarrestabile, mentre le forze Zhou arretravano. Nezha piombò dal cielo, la lancia di fuoco in pugno. 

Con un solo colpo, le fiamme divorarono i nemici. Lanciò il Cerchio del Cielo e della Terra, abbattendo i generali avversari. Con le sue sei braccia brandì le armi magiche e seminò il panico tra le schiere nemiche.

All'improvviso, una nube oscura avvolse il campo di battaglia. Un mago nemico emerse dall'ombra, brandendo un vessillo maledetto. "Nezha! Questa è la tua fine!" gridò lo stregone, poi agitò il vessillo e una miriade di spettri si avventarono su Nezha. 

Quell'orda di creature non ebbe però alcun effetto sul giovane guerriero che invece fece girare le ruote di vento e fuoco, e le fiamme incenerirono i fantasmi. 

Con un urlo di guerra, Nezha si scagliò contro il mago e lo trafissse con la sua lancia di fuoco. Lo stregone emise un grido straziante prima di dissolversi in una nube di fumo. 

Dopo aver sconfitto il mago e aver disperso i suoi fantasmi, Nezha si trovò di fronte a un esercito di Shāng in rotta. I soldati, terrorizzati dal suo potere, fuggirono in tutte le direzioni. Le forze Zhou, inizialmente in ritirata, ripresero coraggio e si riorganizzarono, guidate da Nezha, che divenne un simbolo di speranza e forza.

Nezha, con le sue tre teste e sei braccia, continuò a combattere in prima linea, utilizzando le sue armi magiche per sbaragliare i nemici. La sua presenza sul campo di battaglia cambiò le sorti della guerra, portando la dinastia Zhou sempre più vicina alla vittoria finale.

Tuttavia, la battaglia non fu solo fisica. Nezha dovette affrontare anche sfide spirituali e morali. La sua rinascita come essere divino lo aveva reso più consapevole delle conseguenze delle sue azioni. Mentre combatteva, rifletteva sul significato della giustizia, del sacrificio e del dovere verso il popolo.

Alla fine, la dinastia Zhou trionfò, e Nezha fu celebrato come un eroe. La sua storia divenne un simbolo di coraggio, di ribellione contro l'ingiustizia e di redenzione. 

Nezha continuò a servire come protettore del popolo, usando i suoi poteri per difendere i deboli e combattere il male e la sua leggenda si diffuse in tutta la Cina, ispirando generazioni di persone a lottare per ciò che è giusto, anche di fronte a grandi avversità. 

Nezha divenne non solo un eroe mitologico, ma anche un'icona culturale, rappresentando la lotta per la libertà e la giustizia.


Nezha: passato e presente di una figura leggendaria

Il recente successo del film di animazione cinese "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare" non solo porta nuova vitalità a questo personaggio classico, ma ci spinge anche a riflettere sul significato di questa figura nella cultura cinese.


La figura tradizionale di Nezha

Nezha ha le sue origini in opere letterarie classiche come Il romanzo dell'Investitura degli Dei (封神演义) e Il viaggio in Occidente (西游记). È il figlio di Li Jing, generale della fortezza di Chentang, ed è nato con poteri divini: può volare tra le nuvole e usare armi magiche come le ruote di Vento e Fuoco e il Nastro del Caos. 

Per chi volesse cimentarsi nella lettura dell'investitura degli dei ecco il link dove potete acquistare il libro:

L'investitura degli dei. Romanzo cinese di epoca Ming


Questa leggenda mostra lo spirito di Nezha, che non teme l'autorità e combatte coraggiosamente, ma sottolinea anche le conseguenze delle sue azioni impulsive. Oggi, questa storia è spesso usata come metafora per descrivere la sfida all'ordine esistente o all'autorità.

La sua storia combina i concetti taoisti di immortalità con gli ideali confuciani di pietà filiale, enfatizzando sia lo sforzo individuale che il senso di responsabilità verso la famiglia e la nazione. Nella società moderna, lo spirito di Nezha viene spesso usato per descrivere coloro che osano sfidare le avversità.

Dall'antichità ai giorni nostri, l'immagine di Nezha si è evoluta nel tempo, ma il suo nucleo spirituale è rimasto invariato: la determinazione, il coraggio e il rifiuto di essere limitati dal destino. 

Attraverso queste storie vivide, possiamo non solo apprezzare il fascino della mitologia cinese, ma anche trarre ispirazione per la lotta e la crescita personale.


L'innovazione di "Ne Zha: Il bambino magico che provoca il mare"

Questo nuovo film offre una rilettura moderna di Nezha, rompendo lo stereotipo del “bambino divino”, trasformandolo in una “reincarnazione demoniaca”, che fin dalla nascita viene fraintesa e respinta dal mondo. Questa caratterizzazione accentua il percorso di crescita del personaggio, che da "demone" si trasforma in un "eroe che sfida il destino", riflettendo i valori del pubblico contemporaneo.

Il film modernizza il carattere di Nezha, rendendolo più ribelle, vivace, ma anche capace di gesti di tenerezza. Il tema centrale della sua crescita, "Il mio destino è nelle mie mani, non in quelle del cielo", diventa il cuore del film, incoraggiando il pubblico a sfidare i pregiudizi e a creare il proprio destino.


Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha

Il significato contemporaneo dello spirito di Nezha sta nella sua capacità di rappresentare la lotta contro il destino e il rifiuto dell'autorità. Nella società odierna, molti si riconoscono nella difficoltà di essere fraintesi o etichettati, e il messaggio de “Il demone ribelle” si allinea perfettamente con lo spirito di autosuperamento dei giovani. 

Questo è uno dei fattori chiave del successo del film.

Che sia nella tradizione o nelle versioni moderne, l'immagine di Nezha continua a evolversi, ma il suo spirito ribelle e la sua tenacia rimangono immutati. È proprio questo che lo rende uno degli eroi più amati della mitologia cinese.


Nezha: Eroe ribelle e simboli culturali nella mitologia cinese

Da questo antico racconto derivano molte espressioni utilizzate ancora oggi, non veri e propri chengyu, ma espressioni metaforiche di determinati contesti o situazioni.


哪吒闹海
Nezha provoca il mare

La storia di Nezha rappresenta lo spirito di chi non teme il potere e affronta le avversità con coraggio. Allo stesso tempo, ricorda alle persone le possibili conseguenze dell'agire impulsivamente. 

Oggi, questo racconto viene spesso usato come metafora per descrivere chi rompe il vecchio ordine o sfida l'autorità.


割肉还母,剔骨还父
Restituire la carne alla madre e le ossa al padre: Il conflitto tra pietà filiale e ribellione

La storia di Nezha è ricca di temi di ribellione, in particolare l'episodio in cui "restituisce le ossa al padre e la carne alla madre". Questo atto simboleggia il suo desiderio di liberarsi dalle costrizioni della famiglia feudale e di perseguire la libertà.

La frase "Restituire le ossa al padre e la carne alla madre" riflette un'idea tradizionale confuciana secondo cui il corpo di una persona è un dono ricevuto dai genitori e che, alla morte, dovrebbe essere simbolicamente restituito a loro. Questa frase esprime un senso estremo di gratitudine e dovere filiale, tipico della cultura cinese antica, in cui la pietà filiale (孝, xiào) era considerata una delle virtù più alte.

Questa storia mostra il senso di responsabilità di Nezha verso la famiglia, ma anche la sua ribellione contro la pietà filiale feudale. Il suo sacrificio è sia un atto di rispetto per le tradizioni, sia una determinazione a sfidare il destino e a cercare l'indipendenza. 

La rinascita di Nezha pertanto simboleggia anche la liberazione dalle costrizioni e l'inizio di una nuova vita.


三头六臂
Tre teste e sei braccia: Il simbolo di abilità sovrumane

Le tre teste e le sei braccia di Nezha simboleggiano abilità sovrumane e versatilità. 

Oggi questa espressione è spesso usata per descrivere qualcuno che è in grado di gestire più compiti contemporaneamente o di navigare in ambienti complessi con facilità.


风火轮渡劫
Le ruote di vento e fuoco: Il simbolo di velocità e superamento

Le ruote di vento e fuoco non simboleggiano solo la velocità, ma anche la capacità di superare gli ostacoli e di non essere limitati dalle circostanze. 

Oggi, questa immagine è spesso usata per descrivere il progresso tecnologico, il salto mentale o per rappresentare qualcuno che agisce con determinazione e coraggio.


莲花化身
La rinascita dal loto: Purezza e redenzione

Il loto simboleggia purezza e trascendenza. La rinascita di Nezha dal loto rappresenta lo spirito della redenzione e riflette la filosofia taoista sull'immortalità dell'anima e la ricostruzione del corpo.


Articolo originale in cinese

最近中国电影《哪吒之魔童闹海》的成功不仅让哪吒这一经典角色焕发了新的生机,也让我们再次思考哪吒这一形象在中国文化中的意义。

1. 传统哪吒的形象

哪吒最早源自《封神演义》和《西游记》等经典文学作品。他是陈塘关总兵李靖之子,生而神异,能腾云驾雾,使用风火轮和混天绫。他的故事充满了叛逆色彩,特别是“削骨还父、削肉还母”的情节,更体现了他挣脱封建家庭束缚、追求自由的精神。哪吒的形象既带有神话英雄的光辉,又蕴含着反抗命运的悲剧色彩。

2. 《哪吒之魔童闹海》的创新

这部新电影赋予了哪吒全新的设定,打破了以往“天生神童”的刻板印象,让他成为“魔丸转世”,从一出生就被世人误解和排斥。这种设定增强了人物的成长性,使他从一个“被定义的恶”逐渐成长为“打破命运的英雄”,更符合当代观众的价值观。
电影中也对哪吒的性格进行了现代化改编,使他更加叛逆、调皮,同时又有温暖的一面。他的成长主题“我命由我不由天”成为全片核心,鼓励观众勇敢面对外界的偏见,创造属于自己的命运。

3. 哪吒精神的时代意义

哪吒的故事能够历久弥新,正是因为他象征着对抗命运、不屈服于权威的精神。在现代社会,许多人都曾经历被误解、被标签化的困境,而《哪吒之魔童闹海》所表达的理念恰恰与当代年轻人追求自我突破的精神相契合。这也是电影大获成功的重要原因之一。
无论是传统文化中的哪吒,还是现代改编的哪吒,他的形象都在不断演变,但始终不变的是他的叛逆精神与不屈意志,这也是哪吒能成为中国神话中最受欢迎的英雄之一的原因。

哪吒:中国神话中的叛逆英雄与文化象征


1. 哪吒闹海:少年英雄的抗争

故事概述:哪吒年幼时在东海九湾河嬉戏,无意间搅动水势,震动东海龙宫。东海龙王敖光派遣其子敖丙前来讨伐,哪吒毫不畏惧,挥舞乾坤圈击败敖丙,并愤而抽取龙筋,帮助百姓镇压水患。然而,这一举动激怒了四海龙王,他们联合发难,兴风作浪淹没陈塘关,以逼迫李靖交出哪吒。哪吒为了保护家人和百姓,最终选择自刎,以死谢罪。
故事戏剧化描述:东海九湾河畔,哪吒赤着上身,手持混天绫在河中嬉戏。混天绫一抖,河水翻涌,浪花飞溅,河底的泥沙被搅得浑浊不堪。河底的龙宫被震得摇摇欲坠,水晶宫中的龙王大惊失色,急忙派虾兵蟹将前去查看。
三大子敖丙骑着水兽,手持方天画戟,怒气冲冲地浮出水面,喝道:“何方妖孽,敢在此兴风作浪!”哪吒抬头一看,见一少年龙首人身,威风凛凛,却不以为意,笑道:“我乃陈塘关李靖之子哪吒,在此洗澡,与你何干?”
敖丙大怒,挥戟直刺哪吒。哪吒闪身躲过,取出乾坤圈,一掷而出,金光闪过,敖丙被打得头晕目眩,跌落水中。哪吒跳入水中,一把抓住敖丙的龙尾,用力一扯,龙筋被生生抽出,敖丙惨叫一声,化作一条死龙浮在水面。
龙王得知爱子惨死,悲愤交加,联合四海龙王,掀起滔天巨浪,直逼陈塘关。乌云密布,雷电交加,洪水淹没田野,百姓哭喊逃命。李靖见状,怒斥哪吒:“逆子!你惹下如此大祸,如何收场!”哪吒咬牙道:“一人做事一人当,我绝不连累父母!”说罢,提剑自刎,削骨还父,割肉还母。
文化寓意:这个故事展现了哪吒无惧强权、勇敢反抗的精神,同时也提醒人们冲动行事可能带来的后果。在现代,这一典故常用于比喻打破旧秩序或挑战权威的行为。

2. 割肉还母,剔骨还父:孝道与反叛的冲突

故事概述:哪吒在新杀敖丙后,龙王一族的怒火蔓延至其家人。李靖被迫承受压力,责怪哪吒惹下大祸。哪吒自觉连累双亲,为了不让父母受到牵连,他选择割肉剔骨,以示还恩,最终魂魄归于虚无。然而,太乙真人不忍这位弟子枉死,遂以莲花和荷叶重塑其肉身,让哪吒重生,赋予他新的生命。
故事戏剧化描述:陈塘关外,乌云压顶,四海龙王盘旋空中,龙眼中喷出怒火。李靖手持长剑,面色铁青,对哪吒喝道:“逆子!你若不伏法,陈塘关百姓将因你而亡!”哪吒跪在地上,眼中含泪,却倔强地抬起头:“父亲,母亲,孩儿不孝,今日便将骨肉还给你们!”
说罢,哪吒拔出佩剑,寒光一闪,剑锋划过自己的手臂,鲜血喷涌而出。他咬紧牙关,一剑又一剑,将自己的血肉削下,抛向父母。李靖与殷夫人见状,心如刀绞,却无力阻止。
最后,哪吒举起长剑,对准自己的胸口,用力刺入。他们天大笑:“我哪吒今日削骨还父,割肉还母,从此与李家再无瓜葛!”话音未落,他的身体轰然倒地,化作一缕青烟,飘向远方。
殷夫人扑倒在地,痛哭失声:“我的儿啊!”李靖握紧拳头,眼中闪过一丝复杂的神色。四海龙王见状,冷哼一声,收起洪水,退回海中。
文化寓意:这个故事表现了哪吒对家庭的责任感,但也隐含了对封建孝道的抗争。他的牺牲既是对传统观念的遵从,又带有反抗命运、追求独立的决心。这种涅槃重生的情节也象征着个体挣脱束缚,获得新生。

3. 三头六臂:超凡能力的象征

故事概述:重生后的哪吒随师父太乙真人修炼,并获得神力,他可以幻化出三头六臂,每只手皆持强大法宝,如火尖枪、乾坤圈、混天绫等。在与敌人交战时,他凭借此神通克敌制胜,战无不胜,成为助周伐纣的重要战将。
故事戏剧化描述:哪吒的魂魄飘至乾元山金光洞,太乙真人早已等候多时。真人叹息道:“徒儿,你虽性情刚烈,却有一颗赤子之心。今日为师便助你重生!”说罢,他取来一朵金光闪闪的莲花,将哪吒的魂魄注入其中。
莲花缓缓绽放,金光四射,哪吒从花中跃出,身形高大,面容威严。太乙真人一挥拂尘,哪吒的肩上又长出两颗头颅,肋下生出六条手臂,每只手中都握着一件法宝:火尖枪、乾坤圈、混天绫、金砖、阴阳剑、九龙神火罩。
哪吒三头六臂,威风凛凛,脚踏风火轮,在空中盘旋一圈,落地跪拜:“多谢师父再造之恩!”太乙真人点头道:“去吧,助周伐纣,完成你的使命!”哪吒应声而起,风火轮喷出烈焰,载着他冲天而去。
文化寓意:哪吒的三头六臂象征着超凡能力与多才多艺,后世常用此形象比喻一个人具备出色的多任务处理能力,或能够在复杂环境中游刃有余。

4. 风火轮渡劫:速度与突破的象征

故事概述:太乙真人赐予哪吒一对风火轮,使其能够腾云驾雾,瞬息千里。在战斗或危难时,哪吒可借助风火轮迅速移动,灵活作战,甚至能够穿越险境,转危为安。这一法宝成为他驰骋战场、无往不利的关键。
故事戏剧化描述:哪吒脚踏风火轮,轮子喷出熊熊烈焰,带着他如流星般划过天际。他飞越山川河流,穿过云层,直奔战场。
战场上,商纣大军如潮水般涌来,周军节节败退。哪吒从天而降,火尖枪一挥,烈焰席卷敌军,乾坤圈一掷,敌将纷纷落马。他六臂齐舞,法宝光芒四射,敌军望风而逃。
突然,一道黑气袭来,敌阵中走出一名妖道,手持摄魂幡,冷笑道:“哪吒,今日便是你的死期!”他摇动摄魂幡,黑气化作无数鬼影,直扑哪吒。哪吒不慌不忙,风火轮一转,烈焰将鬼影烧得灰飞烟灭。他大喝一声:“妖道,受死!”火尖枪直刺而出,妖道惨叫一声,化作一缕青烟消散。
文化寓意:风火轮不仅象征着速度,更代表突破困境、不受束缚的精神。在现代,这一意象常被用来形容科技进步、思想飞跃,或比喻一个人果敢行动、勇往直前。

5. 莲花化身:纯净与重生

故事概述:哪吒死后,魂魄因割肉剔骨而无依无靠,但他的忠勇和坚韧感动了太乙真人。真人用莲花和荷叶重新塑造他的身体,使他以全新的形象复活。这一新的身躯超脱凡尘,不受凡俗的局限,甚至不受鬼神法术的影响。
故事戏剧化描述:哪吒的魂魄飘至乾元山,太乙真人取来一朵莲花,轻轻一抛,莲花在空中旋转,散发出淡淡清香。真人念动咒语,莲花缓缓绽放,金光四射,哪吒的魂魄被吸入花中。
片刻之后,莲花中传来一声清亮的啼哭,哪吒从花中跃出,周身散发着淡淡的光芒。他的皮肤如白玉般晶莹,眼中闪烁着灵动的光芒。太乙真人笑道:“徒儿,你已脱胎换骨,从此不染尘埃,无惧邪术。”
哪吒低头看了看自己的身体,握了握拳头,感受到一股前所未有的力量。他跪拜道:“多谢师父!”太乙真人点头道:“去吧,完成你的使命,护佑苍生。”
文化寓意:莲花象征着纯洁与超然,哪吒的莲花化身暗喻“出淤泥而不染”的精神,同时体现了道家关于灵魂不灭、肉体重塑的哲学思想。
文化延伸:哪吒精神的现代意义
哪吒的成长经历展现了中国传统文化中“改过成圣”的价值观。从一个反叛少年,到最终成为正义化身的护法神将,他的故事融合了道教的仙道理念与儒家的孝道思想,既强调个人奋斗,也注重家国情怀。现代社会中,“哪吒精神”被用来形容那些勇于挑战困境、不畏强权、敢于逆天改命的奋斗者。
从古至今,哪吒的形象不断演变,但他的精神内核始终未变——那便是不屈不挠、勇敢拼搏、永不被命运束缚。透过这些生动的故事,我们不仅能感受到中国神话的魅力,也能从中汲取无尽的奋斗和成长力量。