极生悲lèjíshēngbēiL’estremo piacere conduce alla sofferenza
Lontano da Chang'an.
Lontano dalla corte.
Lontano da tutto ciò che un tempo chiamavo casa.
Mi trovavo alla soglia di una locanda affollata, seduto ad un tavolo malmesso, intento a preparare l'inchiostro, mentre il sole calante tingeva il cielo di rosso.
Quel villaggio era un rifugio per anime smarrite: contadini fuggiti dai loro campi, donne con in braccio i loro bambini, anziani spaventati che guardavano il cielo come se potesse crollare da un momento all'altro.
La pace, la felicità e la gioia che fino a poco tempo prima avevano regnato erano svanite.
Cosa era successo?
Come aveva fatto il nostro imperatore a lasciare che il piacere accecasse il suo cuore e annebbiasse il suo giudizio?
Si era forse dimenticato degli insegnamenti del《淮南子》(Huáinánzǐ)? Del necessario equilibrio tra gioia e dolore, tra ordine e caos?
Domande che ormai non avevano più alcun senso. Tutto era finito, la bellezza e il piacere, la violenza e la vendetta: forze opposte che si erano annullate a vicenda.

《马嵬坡》 (Mǎ wéi pō) poesia di 杜甫 (Dùfǔ)
六军不发无奈何,
Le sei armate non avanzavano, non vi fu altra scelta.
宛转蛾眉马前死。
Le sue sopracciglia erano sinuose e delicate, morì dinanzi ai cavalli.
君王掩面救不得,
Il sovrano coprì il volto, era incapace di salvarla.
回看血泪相和流。
Lo sguardo al passato, sangue e lacrime scorrevano insieme.
Analisi della poesia
In questi versi, Du Fu rievoca uno delle più struggenti vicende del periodo Tang, preludio alla caduta della dinastia.
La poesia è pervasa da una dissonanza continua, riflesso delle forze opposte che plasmarono gli eventi: passione e dovere, strategia e impulso, amore e distruzione. Du Fu esprime questa tensione attraverso il contrasto tra la brutalità della violenza e la bellezza incorruttibile della vittima: Yang Guifei. Bellezza che fino alla fine rimane inalterata e viva, come se questa grazia appartenesse ad un piano diverso dalla violenza del genere umano.
La struttura delle strofe sembra dare proprio risalto a questa dissonanza, ai primi quattro caratteri di ogni strofa, seguono tre caratteri che paiono descrivere quello che l’imperatore vide e sentì dentro di sé nel momento in cui i suoi uomini placavano la loro sete di vendetta sulla sua amata.
La tensione si mantiene per tutta l’opera, chiudendosi nell’ultimo verso, dove l’ira si è sfogata, il destino si è compiuto. Ora, odio e bellezza si dissolvono insieme, trascinati via dal sangue e dalle lacrime.
La poesia prende il nome dall'antico luogo in cui tutto ciò avvenne: 马嵬坡 (Mǎ wéi pō).
I versi sono di Du Fu, straordinario poeta della dinastia Tang.
Di seguito troverete la storia di quanto accaduto, ma prima vorrei consigliare a tutti coloro che amano la poesia cinese questo libro di una mia amica.
Il regno incantato della poesia cinese
La storia di 杨玉环, Yáng Yùhuán e 唐玄宗, Táng Xuánzōng
Nella Cina della dinastia Tang, durante il regno dell'imperatore 唐玄宗 (Táng Xuánzōng), visse una donna di nome 杨玉环 (Yáng Yùhuán). Yang Yuhuan era una giovane di una bellezza straordinaria, così bella che in seguito venne ricordata come una delle quattro bellezze dell'antica Cina.
Yang Yuhuan inizialmente sposò il figlio dell'imperatore, ma il suo destino cambiò quando l'imperatore la vide danzare. Xuanzong ne rimase tanto incantato che la volle al suo fianco, elevandola al rango di 杨贵妃, (Yáng Guìfēi preziosa concubina imperiale Yang). Da quel momento, il loro amore divenne il fulcro della corte, un amore tanto intenso quanto pericoloso.
Xuanzong accecato dalla passione, iniziò a trascurare gli affari di stato. La corte si riempì di intrighi, e la famiglia di Yang Guifei, in particolare il cugino della donna accumulò un enorme potere, alimentando la corruzione e suscitando il malcontento tra i funzionari e il popolo.
Fu così che più tardi nel 755 d.C., scoppiò una Ribellione guidata dal generale An Lushan (安禄山, Ān Lùshān), che accusava la corte di corruzione e cattiva gestione. L'esercito ribelle marciò verso la capitale Chang'an (长安, Cháng'ān odierna Xian), costringendo Xuanzong e Yang Guifei a fuggire.
Durante la fuga, a Mawei (马嵬坡, Mǎ Wéi Pō), i soldati dell'imperatore si ammutinarono. Incolpando Yang Guifei e la sua famiglia della crisi e chiesero la sua morte come condizione per continuare a proteggere l'imperatore. Quest’ultimo, straziato dal dolore, si trovò davanti a una scelta: salvare l'impero o salvare l'amore della sua vita.
Così con il cuore spezzato e travolto dal senso di colpa, acconsentì alla richiesta del suo esercito.
Dopo la morte di Yang Guifei, Xuanzong abdicò in favore di suo figlio e trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine, rimpiangendo l'amore della sua vita, che egli stesso aveva ucciso.
L’idioma 乐极生悲 lèjíshēngbēi
Sebbene questo idioma non sia direttamente legato alla poesia di Du Fu o a questa specifica storia, il suo significato si ricollega perfettamente alla vicenda, ed è per questo che è stato scelto come titolo.
Come ricordava DuFu all’inizio di questo racconto, 乐极生悲 l’estremo piacere porta alla sofferenza, deriva dal Huannanzi la celebre opera filosofica di 刘安 LiuAn, scritta durante la dinastia Han occidentale.
Qualsiasi cosa portata all’estremo porta alla sofferenza.
Nessun commento:
Posta un commento