mercoledì 23 agosto 2017

杏林春满 Xìnglín chūn mǎn - La storia di un medico dal cuore buono e altruista.

杏林春满 
Xìnglín chūn mǎn
La storia di un medico dal cuore buono e altruista.






Durante il periodo dei tre regni viveva un famoso dottore di nome Dong Feng. La cosa che pi\ lo rendeva famoso era il fatto che egli curava i malati senza chiedere in cambio denaro, bensì chiedeva a coloro che in qualche modo volessero ricompensarlo per il suo aiuto di fare una cosa molto semplice, cioè piantare tutt'intorno la sua casa degli albicocchi.

In particolare Dong Feng chiedeva a suoi pazienti di piantare da uno a cinque albicocchi, uno per quei pazienti le cui malattie non erano particolarmente gravi, per passare a due, tre, quattro fino a cinque albicocchi, per quei che pazienti che avevano sofferto malattie particolarmente gravi, per cui anche le cure erano state più difficili.

Dopo alcune decine di anni, gli alberi di albicocco erano diventati tantissimi, una distesa verdeggiante che si estendeva a perdita d'occhio.

Quando le albicocche erano mature, le persone venivano a comprarle, ma Dong Feng lo stesso non chiedeva denaro per esse, bensì chiedeva che venissero pagate in riso, una coppa di riso per una coppa di albicocche.

Dong Feng non vendeva neppure il riso bensì lo usava per sfamare i poveri che vivevano nella zona.

Dong Feng divenne così un medico molto famoso, non tanto per la sua abilità nel curare i pazienti quanto per la sua bontà e generosità.

Da allora si usa dire: "Xìnglín chūn mǎn" per onorare i dottori dal grande talento e dalla riconosciuta etica medica.

sabato 12 agosto 2017

画虎类狗

画虎类狗
Huà hǔ lèi gǒu

Dipingere una tigre simile ad un cane.


故事

Ma Yuan era un famoso generale e stratega della Dinastia Han Orientale.,Durante il corso della sua vita aveva galoppato vittorioso su innumerevoli campi di battaglia. Egli non solo era abilissimo a condurre i suoi soldati in guerra, ma tornato a casa era un ottimo tutore e insegnava ai più piccoli nel modo più corretto.

Un giorno, venne a conoscenza che i suoi nipoti erano in contatto con coloro che a quel tempo venivano chiamati gente di fiume e di lago: essi appartenevano ad una classe sociale le cui persone si distinguevano per il grande talento nelle arti marziali, erano dei saggi maestri itineranti che venivano ospitati nelle case più abbienti per insegnare il Kung fu (meglio conosciuto in Cina come Wushu). 

Ma Yuan era molto preoccupato che i suoi nipoti potessero intraprendere una strada sbagliata, così un giorno disse loro:

- Long Bogao era un magistrato cauto, onesto e incorruttibile. Sebbene facesse una vita abbastanza povera, dalle nostre parti ha sempre avuto un grande prestigio, tutti quanti lo rispettano. Spero che impariate dal suo esempio.

poi continuando:

- Sima Dujiliang era un combattente con il grande senso della giustizia, sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà, amante della musica, tutti lo amavano. Quando suo padre morì, tutti gli abitanti della zona vennero a rendergli omaggio, anche io ho grande rispetto per lui, tuttavia non voglio impariate da quest'ultimo. "

I nipoti non capirono, Bogao e Jiliang erano chiaramente persone eccezionali, entrambi erano rispettati da tutti, perché allora lo zio voleva che essi studiassero e prendessero esempio solo da Bogao? Perché non potevano seguire Dujiliang?

Ma Yuan disse loro: "Se imparate da Long Bogao, anche se non apprendete fino in fondo, potrete comunque diventare delle persone caute e integre, diventando un ufficiale stimato a corte. Come dipingere un cigno, se anche viene dipinto come una papera è sempre un'animale della stessa specie. Se però seguite Dujiliang ma non apprendete fino in fondo, al contrario diventerete dei frivoli ignoranti. Sarà come, volendo dipingere una tigre, ottenere un disegno più simile ad un cane."

Da allora Huà hǔ lèi gǒu è usato per descrivere la troppa fiducia in se stessi, o la cieca ostinazione a imitare qualcuno senza averne alcuna somiglianza. Tutto ciò fa sì che alla fine ci si trasformi in uno zimbello. 

venerdì 23 giugno 2017

大公无私

大公无私

dà gōng wú sī

Rimanere imparziali e giusti di fronte a ogni controversia, un dono davvero raro ma ancora oggi molto apprezzato nella cultura cinese.

Una nuova storia, interessante e ricca di significato, buona lettura cari amici...
 

故事

Nel periodo di primavera e autunno, nel regno di Jin viveva un uomo di nome Qi Huang Yang.

Qi Huang Yang era il gran consigliere del re ed era noto per la sua grande imparzialità, non importa quali che fosse la questione egli era sempre imparziale. Ogni volta che il re si imbatteva in questioni che non era in grado di risolvere, chiedeva sempre consiglio a Qi Huang Yang.

Un giorno il re lo chiamò a palazzo e gli chiese: “Attualmente nella contea di Nan Yang c’è bisogno di un magistrato, pensaci bene, chi credi che sia il più adatto a ricoprire questo ruolo?”

Il gran consigliere rispose: “Xie Hu non sarebbe affatto male, credo che sia lui il più adatto a ricoprire quel ruolo!”

Il re sorpreso domandò al consigliere: “Xie Hu non è il tuo nemico?”

Qi Huang Yang rispose: ”Tu mi hai chiesto soltanto chi fosse, a mio avviso, il più adatto a ricoprire il ruolo di magistrato nella provincia di Nan Yang, non mi hai chiesto chi fosse il mio nemico? ”

Come atteso,dopo che Xie Hu magistrato di Nan Yang, assolse a pieno i suoi doveri, ottenne grandi risultati e fu molto amato e rispettato dalla gente del posto.

Trascorsi alcuni giorni, il re chiamò di nuovo a se Qi Huang Yang e gli chiese: “Alla corte imperiale manca un giudice, pensaci bene, chi è a a tuo parere il più qualificato per questa posizione?”

Qi Huang Yang rispose: “Qi Wu può ricoprire quel ruolo.”
Il re ancora una volta stupito dalla sua risposta gli chiese: “Qi Wu non è forse tuo figlio?”

Qi Huang Yang rispose: “Mi hai chiesto chi poteva ricoprire quel ruolo, ma non mi hai chiesto se Qi Wu fosse o meno mio figlio.”

Come atteso, dopo che Qi wu divenne giudice a corte, fu un giudice competente ed imparziale.

Si narra che in seguito, perfino Confucio, sentì molto parlare di Qi Huang Yang e ebbe per lui parole di grande stima e approvazione.

Da allora, si dice: “dà gōng wú sī” per descrivere un cuore totalmente devoto al pubblico interesse e privo di egoismo; significa inoltre rimanere imparziali e giusti di fronte a ogni controversia. 

domenica 14 maggio 2017

解铃系铃

解铃系铃
Jiě lǐng xì líng



"Se al collo della tigre è legato un campanello, chi è in grado di scioglierlo?"

Per sapere la risposta non vi resta che leggere il seguito cari amici, scoprendo così anche il significato di questo chengyu...

Buona lettura.





Al tempo della dinastia Tang, a Jin Ling, luogo oggi conosciuto come la città di Nanchino nella provincia dello Jiangsu, v'era il monastero Qing Liang dove viveva il Chan Shi (titolo onorifico per un monaco) di nome Fa Deng.

Fa Deng aveva un carattere pigro ed indisciplinato, non seguiva i rigidi precetti dell'insegnamento buddista, ogni giorno infatti non combinava niente, per questo si era attirato le antipatie degli altri fratelli monaci. 

L'abate però, il cui nome era Chan Shi Fa Yan, lo teneva in grande considerazione, egli sapeva che nonostante la lentezza che lo caratterizzava, Fa Deng aveva una grande conoscenza e aveva compreso a fondo i principi del buddismo.

Un giorno, Fa Yan Chan Shi, esponendo ai monaci i testi del buddismo a un tratto pose loro un indovinello:

"Se al collo della tigre è legato un campanello, chi è in grado di scioglierlo?"

I piccoli monaci si guardarono attorno: fra di loro nessuno era in grado di rispondere. Caso volle che Fa Deng passasse di lì proprio in quel momento. Fa Yan così lo vide e gli chiese:

"Fratello tu come credi potrebbe essere risolto questo problema?"

Fa Deng, senza la minima esitazione rispose:

"Questo non è forse facile da rispondere? Colui che ha legato il campanello al collo della tigre, di certo è colui che lo può sciogliere!"

Bastò quella frase a sorprendere tutti i presenti. 

Fu così che Fa Yan ebbe la possibilità di mostrare chi realmente fosse Fa Deng e da allora nessuno guardò più storto il calmo e tranquillo monaco.

In seguito, l'idea che Fa Yan Chan Shi si era fatta di Fa Deng migliorò ancora di più e l'abate gli permise di aiutarlo a sbrigare tutti gli affari grandi e piccoli del monastero. 

Fa Deng non deluse mai il suo maestro, egli assolveva ogni compito in modo cauto e cosciente, assistendolo nella creazione di una delle cinque famose scuole di insegnamento del buddismo, la scuola Fa Yan. 

Da allora questo chengyu si à diffuso nel linguaggio corrente: "解领系领" o "La campanella deve essere sciolta da colui che l'ha legata" significa che il problema deve essere risolto da colui che lo ha causato.


sabato 29 aprile 2017

开天辟地 kāitiānpìdì - un evento inedito di portata colossale


开天辟地
kāitiānpìdì


开天辟地 kāitiānpìdì - un evento inedito di portata colossale

Carissimi lettori

Dopo un lungo lavoro di traduzione e disegno ecco la nuova storia di oggi: una leggenda davvero interessante e molto famosa, la genesi secondo l'antica mitologia cinese. 

E' una storia un po' più lunga delle altre perciò vi consiglio di leggerla quando avete un po' di calma e tranquillità.

Buona lettura...

 故事

La leggenda narra che in una lontanissima era, il cielo e la terra non fossero ancora separati. L'intero universo era nel caos più completo, sembrava un uovo di incomparabile grandezza.

All'interno dell'uovo vi era la più completa oscurità, non vi era ne un davanti ne un di dietro, ne una destra ne una sinistra, tanto meno vi erano il nord, sud, est o ovest. Proprio all'interno di questo uovo nacque il grande eroe Pan Gu.

Pan Gu che fino ad allora, pacifico e silenzioso come un infante, aveva dormito all'interno dell'uovo per 18000 anni, aprì gli occhi assonnati per vedere il mondo attorno a sé, tuttavia non vide altro che la più completa oscurità, non v'era niente che egli potesse vedere.

Dopo aver dormito così a lungo, Pan Gu aveva bisogno di stendere un po' le proprie ossa e muscoli, tuttavia l'uovo in cui era rinchiuso lo avvolgeva stretto come il bozzolo di una crisalide, facendo sentire al gigante un gran caldo su tutto il corpo. Egli voleva sbadigliare, ma attorno a lui non vi era nemmeno l'aria e ciò rendeva impossibile farlo. 

Pan Gu non poté trattenersi e con un grido esclamò: "Cielo! Che posto è mai questo!?"

In un moto di rabbia, Pan Gu, non si sa da dove, trasse una enorme e affilatissima ascia, quindi stese il proprio braccio e scatenò, con un grido, tutta l'enorme forza del proprio corpo contro l'oscurità che lo avvolgeva, colpendo con estrema violenza.

Si udì allora il suono di una grandissima esplosione, come quella di un tuono che squarcia la notte, dall'uovo cominciarono ad espandersi gas e raggi di luce, così che le cose più chiare e limpide pian piano salirono alle più alte regioni e formarono il cielo, mentre le cose più torbide scesero silenziose verso il basso formando la terra.

Da allora, i vari elementi del caotico universo primordiale che erano rimasti  mescolati assieme, non erano più uno spazio oscuro ed impalpabile, bensì separati in cielo e terra. 

Pan Gu se ne stava in piedi fra terra e cielo ed improvvisamente si sentì meglio, libero di respirare. Il gigante aprendo le braccia e inspirando profondamente, provò una grande sensazione di benessere e disse: "Questa si che è una situazione accettabile!"

Il cielo alto e lontano, il terreno vasto. Pan Gu voleva sgranchirsi un po' le ossa, ma d'un tratto ebbe la sensazione che qualcosa premesse verso il basso, proprio alla sommità della sua testa. Ma quali era l'origine di tale pressione? 

Cosa stava succedendo? Pareva che il cielo non fosse affatto d'accordo a rimanere separato dalla terra e come un grande tappo premeva propio sulla testa di Pan Gu. 

Il gigante pensò che non poteva lasciare che il cielo e la terra tornassero al caos, così, con i suoi piedi stabili e forti sul terreno, a petto in fuori sollevò entrambe le braccia e con forza si oppose alla spinta del cielo in caduta,  impedendo che cielo e terra potessero di nuovo tornare assieme nel caos primordiale.

A seguito dell'enorme e nobile uso di tanta magia, il suo corpo in un giorno cambiava nove volte. Ogni volta che il corpo di Pan Gu cresceva di un "chi" (antica unità di misura corrispondente a circa un braccio 23 cm) il cielo saliva di un "zhang" (10 "chi"). Dopo più di 18000 anni, Pan Gu era diventato altissimo, proprio come il cielo*. A quel punto il cielo era salito alle altezze più inaccessibili, mentre la terra era diventata solida e profonda.

Non sappiamo quanti anni ancora passarono, il cielo non poteva essere più alto e la terra non poteva essere più profonda e solida, cielo e terra erano separati.

Fu a quel punto che Pan Gu aveva esaurito tutte le sue forze, egli contemplò il cielo e la terra che con le sue mani aveva creato. Egli aveva creato un nuovo mondo! Da allora, cielo e terra non potranno mai più tornare assieme.

Pan Gu guardava il cielo e la terra davanti ai suoi occhi e pensò in cuor suo: "Sebbene ho aperto e separato cielo e terra, non c'è nient'altro. Se nel mezzo ci fossero delle forme di vita, allora si che sarebbe tutto davvero bello!"

Fu così che Pan Gu emise un lungo sospiro, quindi si sdraiò pian piano a terra.

Nel momento in cui si distese, il suo occhio sinistro si trasformò nel caldo e luminoso sole che per la terra porta luce e calore; il suo occhio destro divenne la luminosa luna, che porta luce nell'oscurità della notte; i capelli divennero il manto di stelle che adornano con bellezza il cielo notturno.

Il corpo di Pan Gu divenne le catene delle montagne, che resero la terra maestosa. Il sangue divenne fiumi ed oceani, le cui onde non si fermano mai. I muscoli divennero fertili lande, per la vita di tutte le creature. Le ossa divennero alberi e fiori; i denti pietre e metallo e il sudore la pioggia. 

Il respiro di Pan Gu divenne la brezza e le nuvole bianche; la sua risonante voce divenne il tuono ed il lampo. 

Dal suo corpo si formò così il più bello degli scenari.

Alla fine, tutte le parti del corpo di Pan Gu avevano trovato un posto fra cielo e terra, egli per il mondo che aveva creato fece il più grande dei sacrifici.

Pan Gu divenne l'eroe che creò il mondo.

Oggi si usa questo chengyu "kāitiānpìdì" per descrivere qualcosa che avviene per la prima volta nella storia, o per descrivere qualcosa che crea un'enorme conseguenza.

sabato 4 marzo 2017

一箭双雕

一箭双雕
yījiànshuāngdiāo

Prendere due uccelli con una freccia o come diremmo in italiano due piccioni con una fava, una breve ma famosissima storia su un modo di dire tanto simile al nostro.



Al tempo delle dinastie del nord e del sud, viveva un famosissimo generale di nome Zhang Sunsheng 长孙晟. 

Zhang Sunsheng non solo aveva una grande conoscenza dell’arte della guerra, ma era bravissimo nell’equitazione ed il tiro con l’arco. Fu così che in seguito l’imperatore gli diede l’incarico di scortare la principessa a nord, nelle terre dei Turchi per sposarsi.

Anche al re dei Turchi, She Tu 摄图, piaceava molto Zhang Sunsheng, tant’è che spesso lo invitava ad andare a caccia con lui.

Accadde così che un giorno, mentre She Tu e Zhang Sunsheng erano a caccia insieme, improvvisamente due grandi uccelli volarono sopra le loro teste. She Tu passò prontamente due frecce al generale chiamandolo ad abbattere quei due grandi uccelli.

Zhang Sunsheng però, prese soltanto una delle frecce, tirò l’arco, prese la mira ed in solo suono, “whiz”, i due grandi uccelli contemporaneamente caddero a terra.

Da allora questo chengyu: yījiànshuāngdiāo “一箭双雕” si usa quando si vuol esprimere che facendo una sola cosa si possono ottenere due obiettivi o ricevere due benefici allo stesso tempo.

venerdì 6 gennaio 2017

大禹治水

大禹治水
Dà yǔ zhìshuǐ


Era molto che volevo tradurre questo antico racconto: “Il grande Yu che risolse il problema delle acque”.

Museo di Anhui, Hefei
La prima volta che mi sono imbattuto in questa storia stavo visitando il museo di 合肥 Héféi capoluogo della provincia di 安徽 Ānhuī. La vicenda era rappresentata in una interessante sezione del museo dedicata alle persone che negli anni si erano contraddistinte per il loro amore verso il prossimo.

Secondo la storia 大禹 Dà Yǔ "Il grande Yu", sacrificò gran parte parte della propria vita per la comunità con l'obiettivo di risolvere il problema delle alluvioni che flagellavano di tanto in tanto la regione e divenne così il primo eroe nazionale cinese. Ancora oggi simbolo di volontà, laboriosità e dedizione al dovere, valori ancora molto importanti per questa cultura. 


Vi lascio dunque a questa nuova storia, 大禹治水 dà yǔ zhì shuǐ che potete anche leggere in lingua cinese tramite il link.


Si narra che durante il regno dell’imperatore 堯 Yáo, nel bacino idrografico del fiume giallo si verificavano spesso tremende alluvioni. L’imperatore, nel tentativo di fermare questa calamità, al fine di proteggere i raccolti, convocò un incontro con tutti i capi tribù, per scegliere un esperto che potesse risolvere questo problema.

Per questo lavoro venne così raccomandato 鯀 Gǔn. Il quale, una volta ricevuto l’incarico, decise di far costruire degli argini per fermare l’acqua.

Trascorsero 9 anni ma egli non ebbe alcun successo, così l'imperatore 堯 Yáo convocò un nuovo incontro con i capi tribù nel quale il governatore  Shun 舜 condannò a morte 鯀 Gǔn per non avere saputo risolvere il problema delle alluvioni e decise di lasciare che fosse 禹 Yǔ, figlio di 鯀 Gǔn, a risolvere il problema.

禹 Yǔ aveva fatto tesoro di tutte le esperienze del padre, però, piuttosto che cercare di fermare o arginare le acque come aveva fatto il padre, decise di dragarle e indirizzarne il fluire. Ciò sfruttando la naturale tendenza dell’acqua a scorrere da un punto più alto a uno più basso.

Così per prima cosa 禹 Yǔ misurò l’altitudine di ogni punto della regione, osservò la direzione in cui le acque fluivano e infine decise di scavare 9 canali nel percorso del fiume, per far si che l’acqua in eccesso delle inondazioni si scaricasse in mare.

禹 Yǔ comprese che il più grande ostacolo erano le montagne a valle che ostruivano il percorso del fiume, causando così l’inondazione delle coltivazioni. 

Iimpiegò 13 anni per risolvere il problema delle alluvioni, rimanendo lontano da casa per tutto questo periodo, si narra infatti, che egli passò solo tre volte davanti alla porta della propria abitazione ma non ne entrò mai, e non ebbe nemmeno il tempo per prendersi cura del figlio appena nato. 

Egli fu davvero un grande uomo, non temeva le difficoltà, e ciò che più lo contraddistinse fu il fatto che egli non solo era un leader amato dagli altri, ma allo stesso tempo dava sempre il buon esempio e era sempre il primo a sporcarsi le mani. Forse è per questo che lo si trova sempre rappresentato con in mano una vanga da lavoro.

Del tempo in cui Yu si occupò di risolvere il problema delle alluvioni, rimasero moltissimi toccanti avvenimenti e impressionanti successi. Le storie sul suo conto sono molteplici: c’è chi dice che fu il primo ad usare il metro ed il compasso e c’è addirittura chi dice che egli avesse usato una vanga divina per dividere in due una montagna.

Oggi Il grande Yu è ricordato come il primo eroe nazionale cinese, colui che affrontò e risolse con successo le tremende alluvioni del fiume giallo.