蝉不知雪
chán bù zhī xuē
La cicala non conosce la neve
Oggi il caldo mi tormenta, neppure l'ombra mi è di alcun sollievo.
Eppure, quando ero giovane a palazzo, non provavo un simile senso di malessere. Che sia l’età? L’esilio? L’assenza di qualcosa da fare che mi tormenta?
Non dovrei ripensare ad allora, perché inevitabilmente la mente torna a quel giorno a palazzo.
Quasi sento il suono dei miei passi sul pavimento di mogano laccato.
Tre passi avanti e una piccola pausa... tre passi avanti e una piccola pausa.
La mia lunga veste di seta oscillava a questa danza antica di mille anni, mentre mi avvicino al Re con le mani nascoste nelle lunghe maniche della mia veste.
So che questo rituale è solo uno dei tanti tasselli dell'universo.
Un ordine cosmico che percepisco e di cui mi sento parte viva e consapevole.
La natura non si muove forse in un maestoso rituale? Il pavone blu spiega le sue piume in una ruota colorata per impressionare la propria compagna. I petali del loto si chiudono ogni notte come mani in preghiera. Il sole che rinasce ogni giorno rinnova l'equilibrio del cosmo.
Tre passi avanti e una piccola pausa.
Ho raggiunto la giusta distanza dal mio signore.
Mi genufletto tre volte sotto il suo sguardo insofferente, inizio i nove inchini di rito, ma non faccio in tempo a finire che la sua voce mi interrompe.
"A che serve studiare questi vecchi testi? L’esperienza diretta è tutto ciò che conta!"
Respiro a fondo e ricomincio i miei nove inchini.
Nel cuore si posa un profondo dolore, non è il suo disprezzo per me, non è avere un re tanto potente quanto cieco. No. Il dolore più grande è la mancanza di rispetto per quell'ordine che tutto sostiene: pace, abbondanza e serenità.
Otto e nove, posso parlare:
Maestà!
井蛙不可以语于海者,拘于虚也;
jǐng wā bù kě yǐ yǔ yú hǎi zhě, jū yú xū yě;
La rana nel pozzo non può parlare del mare, perché è limitata al suo piccolo spazio.
夏虫不可以语于冰者,笃于时也;
Xià chóng bù kě yǐ yǔ yú bīng zhě, dǔ yú shí yě;
L’insetto estivo non può parlare del ghiaccio, perché è fermamente ancorato alla sua stagione.
曲士不可以语于道者,束于教也。
Qū shì bù kě yǐ yǔ yú dào zhě, shù yú jiào yě.
Lo studioso settario non può parlare del Dao, perché è vincolato all’insegnamento ricevuto.
今尔出于崖涘,观于大海,乃知尔丑,尔将可与语大理矣。
Jīn ěr chū yú yá xì, guān yú dà hǎi, nǎi zhī ěr chǒu, ěr jiāng kě yǔ yǔ dà lǐ yǐ.
Solo quando ti sporgi dal bordo del precipizio e osservi il grande mare, allora riconosci la tua pochezza, allora potrai parlare di grandi verità.
Il suo sguardo beffardo cambia immediatamente, il suo corpo è rigido, l'ira vela i suoi occhi.
I maestri daoisti si levano contro di me, mi accusano di blasfemia e di oltraggio.
So che mio tempo a palazzo è scaduto.
Il frinire di una cicala mi porta via da quei dolorosi ricordi. Guarda un po’, si è posata proprio sulla mia spalla. Che buffo.
La vita è così semplice per te piccola amica? Forse dovrei darti retta e smetterla di indugiare in simili pensieri. Godermi l'estate e il tempo che rimane.
蝉不知雪
chán bùzhī xuě
La cicala non conosce la neve
Facile per te che non conoscerai mai l'inverno, che conoscerai solo le gioie di questo mondo.
Eppure, cara amica, pensarti così inconsapevole del gelo, ma anche del candore della neve, mi riempie il cuore di tristezza.
Spiegazione del racconto
Cari lettori,
Spero che abbiate gradito questa breve suggestione.
La storia di fantasia è ambientata in uno dei momenti chiave della storia cinese. Il periodo segnato dalla contrapposizione fra confuciani e daoisti che si colloca alla fine della dinastia Zhou, durante il periodo degli stati combattenti.
Era un’epoca di incertezza e studiosi, filosofi e maestri si confrontavano su come riportare l’ordine, dando origine a molte "scuole di pensiero" diverse.
Le due più influenti furono appunto quella daoista e quella confuciana, scuole in profonda contrapposizione fra loro. I confuciani criticavano le idee daoiste come passive, nichiliste o pericolose per la stabilità sociale, mentre i daoisti criticavano i confuciani descrivendoli come dei fanatici ossessionati dai riti e incapaci di cogliere la vera natura della realtà.
In questa breve storia, ispirata al chengyu 蝉不知雪 chán bùzhī xuě – "la cicala non conosce la neve", queste due ideologie si intrecciano in modo volutamente un po’ caotico.
Il protagonista, un maestro confuciano, critica la mancanza di visione e di rispetto per l’ordine del cosmo al proprio re, citando un passo dello Zhuangzi, libro daoista per eccellenza, mostrando la stoltezza delle sue idee in modo quasi paradossistico.
Sul finale però, dopo che l'ordine della sua vita sembra aver vacillato, si apre alla visione daoista, seppur con un velo di amarezza e tristezza.
Alla fine potremmo dire che, come diceva 老子 lǎozi, è la presunzione di sapere la peggiore delle malattie.
知不知,尚矣;不知知,病也。圣人不病,以其病病。夫唯病病,是以不病。
道德经·第七十一章
Sapere di non sapere è superiore.
Non sapere ma credere di sapere è una malattia.
Il saggio non è malato, perché riconosce come malattia il credere di sapere.
Ed è proprio perché riconosce questa malattia come tale che egli non ne è affetto.
Dao de jing 71° capitolo
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