嫦娥奔月
Cháng'é bēn yuè
Chang'e che vola verso la luna
I significati della festa di metà autunno cinese, Cháng'é, il coniglio di giada e le torte lunari
🙂Trovo che non ci sia momento migliore della festa di metà autunno per raccontare questa antica leggenda della mitologia cinese. Spero che leggendo questa storia possiate percepire quel velo di nostalgia, umiltà e amore che ho provato anche io la prima volta che l’ho scoperta.
Per chi conosce la festa di metà autunno in modo meno approfondito, tra conigli di giada e torte lunari, sono convinto che questo racconto possa essere di aiuto per “unire i puntini” e comprendere perché questa festa sia così profondamente collegata alla luna 🈷️ e al legame familiare👨👩👧.
Prima però di augurarvi una buona lettura vorrei consigliarvi questo bellissimo libro di Marcel Granet:
Feste e canzoni dell'antica Cina
Storia in italiano di Cháng'é, 嫦娥奔月 Chang'e che vola verso la luna
L’Imperatore Celeste si infuriò terribilmente quando seppe che Hou Yi aveva abbattuto e ucciso tutti e nove i suoi figli sole. In preda alla rabbia, ordinò che Hou Yi e sua moglie Chang'e fossero trasformati in semplici mortali e non potessero mai più fare ritorno al Palazzo Celeste.
Il generoso Hou Yi non odiava l'Imperatore Celeste per questa decisione. Sentiva che infondo anche una vita semplice, fatta di agricoltura e tessitura come gli altri esseri umani sulla Terra, poteva essere comunque una vita felice. Tuttavia, Chang'e non la pensava allo stesso modo. Aveva una grande nostalgica della vita nel Palazzo Celeste. Spesso piangeva in segreto, rimproverava costantemente Hou Yi per la loro sorte e si lamentava che la vita nel mondo terreno era troppo difficile e faticosa.
Hou Yi però non ci badava, pensava che infondo fosse solo una temporanea difficoltà di adattamento alla vita quotidiana da parte di sua moglie.
Un giorno, Chang'e si ricordò improvvisamente della Regina Madre d'Occidente e disse a Hou Yi: "Ho sentito che la Regina Madre d'Occidente, sul Monte Kunlun, ha un elisir che può rendere immortali. Potresti andare a chiedergliene un po' per noi?"
Pensando a quanto Chang'e avesse sofferto, Hou Yi accettò senza esitazione.
Il giorno dopo, prima dell'alba, prese arco e frecce, montò sul suo cavallo bianco e si diresse verso il Monte Kunlun.
Il Monte Kunlun si trovava nell'estremo ovest, era un posto gelido, sempre coperto di neve bianca; ma non solo, era anche un posto molto pericoloso, popolato da branchi di tigri e lupi. Le persone che ne tentavano la scalata finivano congelate o preda delle bestie selvatiche, ben poche riuscivano a tornare vive.
Chang'e attese ansiosamente a casa il ritorno del marito con l'elisir dell'immortalità per ben tre anni. Non vedendolo tornare per così tanto tempo alla fine si pentì profondamente di averlo mandato in un luogo così pericoloso. Ora non solo non poteva più avere l'elisir, ma non sapeva nemmeno dove fosse finito il suo amato marito.
Tuttavia, proprio mentre Chang'e era immersa nella tristezza, udì fuori dalla porta il nitrito di un cavallo. Hou Yi era finalmente tornato. Non solo era incolume, ma aveva anche portato con sé l'elisir dell'immortalità donato dalla Regina Madre d'Occidente.
Il marito aveva superato numerose difficoltà, ma grazie alla sua perseveranza e al suo straordinario coraggio era riuscito infine a raggiungere la vetta del Monte Kunlun, dove aveva incontrato la Regina Madre d'Occidente.
Dopo aver ascoltato la storia di Hou Yi, la Regina ritenne che fosse vittima di un’ingiusta punizione e mossa a compassione per lui e sua moglie Chang'e, gli regalò il prezioso elisir dell’immortalità.
Quando gli diede l’elisir la Regina Madre d’Occidente spiegò a Hou Yi che se lo avessero preso assieme, stato sufficiente per far vivere lui e sua moglie per sempre e che se una sola persona avesse preso l'elisir da sola, sarebbe potuta ascendere al cielo e diventare una divinità.
Dopo aver visto quanto Hou Yi avesse faticato per ottenere l’elisir, Chang'e desiderava ardentemente prenderlo subito. Ma Hou Yi voleva aspettare un giorno propizio per farlo insieme.
Un giorno però, mentre Hou Yi era nei campi a lavorare la terra, Chang'e colse l'occasione per prendere in segreto l’elisir. Era emozionatissima e osservandolo si chiese: "Se prendo tutto questo elisir, diventerò davvero una dea e ascenderò al cielo, come ha detto la Regina Madre d’Occidente?" Al pensiero di poter tornare ad essere una divinità e vivere in cielo, Chang'e si riempì di gioia. Così, mossa da quell’incontenibile desiderio, madnò giù tutto l’elisir in un sorso.
Quel che accadde fu una cosa straordinaria! In un attimo, Chang'e iniziò a emettere una luce rossa e sentì il suo corpo diventare sempre più leggero. All'improvviso, si sollevò da terra, come se fosse sospinta da un soffio di vento, e iniziò a volare verso l'alto e in modo del tutto indipendente dalla propria volontà ascese al cielo.
Mentre si alzava leggera nell’aria vidde Hou Yi che lavorava duramente nei campi. Chang'e si sentì profondamente triste, sapeva che quella era l’ultima volta che avrebbe visto il marito e senza poter far nulla per impedirlo si allontanò in alto nel cielo.
Vagò per un po’ nel cielo senza sapere dove dirigersi. Dopo quello che aveva fatto al marito temeva di essere criticata dagli altri dèi e così non si diresse al Palazzo Celeste. Bensì, si diresse verso la luna e divenne una fata nel Palazzo Guanghan.
Una volta arrivata al Palazzo Guanghan, Chang'e scoprì che la luna era un luogo sorprendentemente freddo, abitato solo da un coniglio di giada che pestava erbe medicinali tutto l’anno e da Wu Gang condannato a tagliare eternamente un albero di alloro.
La vita solitaria e amara nel Palazzo della Luna faceva sentire a Chang'e sempre più la mancanza di suo marito. Si pentì profondamente di ciò che aveva fatto. Tuttavia, nessuno poteva salvarla. Non le restava che vegliare sul Palazzo della Luna ogni giorno, versando lacrime in silenzio.
Quando Hou Yi seppe che Chang'e era diventata immortale prendendo da sola l'elisir dell’immortalità, non la biasimò. Da allora ogni notte di luna piena, durante l'autunno dorato, allestì un altare con incenso e pose sulla tavola il cibo preferito di Chang'e, insieme a frutta fresca, per esprimere la sua profonda nostalgia per la moglie perduta.