神农尝百草
Shénnóng che assaggia le cento erbe
Secondo la leggenda, tanto tempo fa, erbe, fiori, cereali ed erbacce crescevano tutti l'uno accanto all'altro, creando confusione fra gli antichi che non riuscivano a capire quali piante fossero commestibili e quali no.
Gli uomini di allora, erano pertanto costretti ad affidarsi alla sola caccia per sopravvivere. Gli uccelli e gli animali avevano imparato a temere l’uomo ed erano sempre più attenti e le persone pativano spesso la fame perché non riuscivano più a catturare facilmente la loro preda. Quando poi stanche e affamate si ammalavano, non c'era cura alcuna che potesse aiutarle.
Il saggio capo tribù Shénnóng, era molto preoccupato da questa situazione: era necessario trovare un modo per coltivare le piante adatte a sfamare le persone e le erbe per poterle curare quando necessario.
Così un giorno decise di radunare a se una piccola squadra di valorosi e partì verso le montagne.
Lungo il percorso attraversarono fiumi e scalarono le montagne, affrontarono venti impetuosi, pioggia e bestie feroci. Fu dopo un lungo cammino e molte difficoltà e ostacoli che arrivarono finalmente in un luogo bellissimo.
Montagne altissime i cui picchi svettavano alti verso il cielo e ovunque piante e fiori di ogni tipo.
Shénnóng guidò tutti alla base di una grande montagna che pareva impossibile scalare.
Tutti erano pronti ad arrendersi difronte alla grande montagna, ma non Shénnóng che scuotendo la testa ricordò ai suoi uomini l’importanza di quel viaggio, di come la gente stesse soffrendo per la fame e le malattie. Poi, guardò attentamente il grande muro di roccia e vide poco lontano dei gruppi di scimmie che si arrampicavano agilmente grazie a rami e liane.
Shénnóng radunò i suoi uomini e li ordinò di abbattere alberi, tagliare le liane e costruire una grande torre con cui salire.
Ci volle oltre un anno per raggiungere la parte alta della montagna. Il luogo era ricco di fiori e piante di ogni tipo, varietà esotiche che nessuno aveva mai visto fino ad allora.
Shénnóng iniziò il suo lavoro.
Durante il giorno raccoglieva personalmente fiori e piante. Mentre li raccoglieva li masticava per capire quali fossero commestibili e quali no (che dire, lui era una divinità quindi dotata di uno stomaco di ferro! VOI NON FATELO ASSOLUTAMENTE AMICI!).
Di notte, guidava tutti in un luogo sicuro, accendeva un fuoco e registrava dettagliatamente i risultati della giornata.
I giorni, i mesi e gli anni passavano e Shénnóng scopriva sempre più fiori e piante preziosi. Si narra che un giorno scoprì un'erba dall'aspetto davvero strano, la raccolse, la mise in bocca per assaggiarla e in poco tempo sentì la testa girare e cadde a terra.
I suoi compagni accorsero ad aiutarlo, ma non sapevano cosa fare. Shennong capì di essere avvelenato e non potendo parlare indicò prima un’erba medicinale di fronte a lui poi la sua bocca.
A quel punto tutti capirono cosa fare, presero l’erba indicata e la portarono alla sua bocca e in pochi minuti l’effetto del veleno svanì. Appena si fu ripreso, Shénnóng registrò subito le caratteristiche di quella pianta e la cura per il suo veleno.
Nonostante quell’evento fece molto preoccupare i suoi compagni, tanto che spesso chiesero al proprio capo di smettere in quella ricerca. Shénnóng continuò per molti anni la propria missione. Finito di assaggiare le piante di quella montagna, passò alla successiva e a quella dopo ancora.
Alla fine, Shennong assaggiò anche il grano, il riso, il miglio, l’orzo e la soia, che divennero noti come i "Cinque Grani" e assaggiò i 365 tipi di erbe medicinali di cui troviamo scritto nell’antico trattato “Materia medica di Shennong”.
Passarono gli anni e Shennong portò finalmente a compimento il suo lavoro. Quando però fu il tempo per lui e la sua squadra di scendere dalle montagne per portare le erbe e i semi alla sua gente, la torre di legno che avevano usato per salire non c’era più.
Proprio quando la sua gente stava perdendo la speranza, un gruppo di grandi e bianche gru solcò il cielo, li raggiunse e li ricondusse in volo fino a casa.
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