开天辟地
kāitiānpìdì
Carissimi lettori
Dopo un lungo lavoro di traduzione e disegno ecco la nuova storia di oggi: una leggenda davvero interessante e molto famosa, la genesi secondo l'antica mitologia cinese.
E' una storia un po' più lunga delle altre perciò vi consiglio di leggerla quando avete un po' di calma e tranquillità.
Buona lettura...
故事
La leggenda narra che in una lontanissima era, il cielo e la terra non fossero ancora separati. L'intero universo era nel caos più completo, sembrava un uovo di incomparabile grandezza.
La leggenda narra che in una lontanissima era, il cielo e la terra non fossero ancora separati. L'intero universo era nel caos più completo, sembrava un uovo di incomparabile grandezza.
All'interno dell'uovo vi era la più completa oscurità, non vi era ne un davanti ne un di dietro, ne una destra ne una sinistra, tanto meno vi erano il nord, sud, est o ovest. Proprio all'interno di questo uovo nacque il grande eroe Pan Gu.
Pan Gu che fino ad allora, pacifico e silenzioso come un infante, aveva dormito all'interno dell'uovo per 18000 anni, aprì gli occhi assonnati per vedere il mondo attorno a sé, tuttavia non vide altro che la più completa oscurità, non v'era niente che egli potesse vedere.
Dopo aver dormito così a lungo, Pan Gu aveva bisogno di stendere un po' le proprie ossa e muscoli, tuttavia l'uovo in cui era rinchiuso lo avvolgeva stretto come il bozzolo di una crisalide, facendo sentire al gigante un gran caldo su tutto il corpo. Egli voleva sbadigliare, ma attorno a lui non vi era nemmeno l'aria e ciò rendeva impossibile farlo.
Pan Gu non poté trattenersi e con un grido esclamò: "Cielo! Che posto è mai questo!?"
In un moto di rabbia, Pan Gu, non si sa da dove, trasse una enorme e affilatissima ascia, quindi stese il proprio braccio e scatenò, con un grido, tutta l'enorme forza del proprio corpo contro l'oscurità che lo avvolgeva, colpendo con estrema violenza.
Si udì allora il suono di una grandissima esplosione, come quella di un tuono che squarcia la notte, dall'uovo cominciarono ad espandersi gas e raggi di luce, così che le cose più chiare e limpide pian piano salirono alle più alte regioni e formarono il cielo, mentre le cose più torbide scesero silenziose verso il basso formando la terra.
Pan Gu che fino ad allora, pacifico e silenzioso come un infante, aveva dormito all'interno dell'uovo per 18000 anni, aprì gli occhi assonnati per vedere il mondo attorno a sé, tuttavia non vide altro che la più completa oscurità, non v'era niente che egli potesse vedere.
Dopo aver dormito così a lungo, Pan Gu aveva bisogno di stendere un po' le proprie ossa e muscoli, tuttavia l'uovo in cui era rinchiuso lo avvolgeva stretto come il bozzolo di una crisalide, facendo sentire al gigante un gran caldo su tutto il corpo. Egli voleva sbadigliare, ma attorno a lui non vi era nemmeno l'aria e ciò rendeva impossibile farlo.
Pan Gu non poté trattenersi e con un grido esclamò: "Cielo! Che posto è mai questo!?"
In un moto di rabbia, Pan Gu, non si sa da dove, trasse una enorme e affilatissima ascia, quindi stese il proprio braccio e scatenò, con un grido, tutta l'enorme forza del proprio corpo contro l'oscurità che lo avvolgeva, colpendo con estrema violenza.
Si udì allora il suono di una grandissima esplosione, come quella di un tuono che squarcia la notte, dall'uovo cominciarono ad espandersi gas e raggi di luce, così che le cose più chiare e limpide pian piano salirono alle più alte regioni e formarono il cielo, mentre le cose più torbide scesero silenziose verso il basso formando la terra.
Da allora, i vari elementi del caotico universo primordiale che erano rimasti mescolati assieme, non erano più uno spazio oscuro ed impalpabile, bensì separati in cielo e terra.
Pan Gu se ne stava in piedi fra terra e cielo ed improvvisamente si sentì meglio, libero di respirare. Il gigante aprendo le braccia e inspirando profondamente, provò una grande sensazione di benessere e disse: "Questa si che è una situazione accettabile!"
Il cielo alto e lontano, il terreno vasto. Pan Gu voleva sgranchirsi un po' le ossa, ma d'un tratto ebbe la sensazione che qualcosa premesse verso il basso, proprio alla sommità della sua testa. Ma quali era l'origine di tale pressione?
Cosa stava succedendo? Pareva che il cielo non fosse affatto d'accordo a rimanere separato dalla terra e come un grande tappo premeva propio sulla testa di Pan Gu.
Il gigante pensò che non poteva lasciare che il cielo e la terra tornassero al caos, così, con i suoi piedi stabili e forti sul terreno, a petto in fuori sollevò entrambe le braccia e con forza si oppose alla spinta del cielo in caduta, impedendo che cielo e terra potessero di nuovo tornare assieme nel caos primordiale.
A seguito dell'enorme e nobile uso di tanta magia, il suo corpo in un giorno cambiava nove volte. Ogni volta che il corpo di Pan Gu cresceva di un "chi" (antica unità di misura corrispondente a circa un braccio 23 cm) il cielo saliva di un "zhang" (10 "chi"). Dopo più di 18000 anni, Pan Gu era diventato altissimo, proprio come il cielo*. A quel punto il cielo era salito alle altezze più inaccessibili, mentre la terra era diventata solida e profonda.
Non sappiamo quanti anni ancora passarono, il cielo non poteva essere più alto e la terra non poteva essere più profonda e solida, cielo e terra erano separati.
Fu a quel punto che Pan Gu aveva esaurito tutte le sue forze, egli contemplò il cielo e la terra che con le sue mani aveva creato. Egli aveva creato un nuovo mondo! Da allora, cielo e terra non potranno mai più tornare assieme.
Pan Gu guardava il cielo e la terra davanti ai suoi occhi e pensò in cuor suo: "Sebbene ho aperto e separato cielo e terra, non c'è nient'altro. Se nel mezzo ci fossero delle forme di vita, allora si che sarebbe tutto davvero bello!"
Fu così che Pan Gu emise un lungo sospiro, quindi si sdraiò pian piano a terra.
Nel momento in cui si distese, il suo occhio sinistro si trasformò nel caldo e luminoso sole che per la terra porta luce e calore; il suo occhio destro divenne la luminosa luna, che porta luce nell'oscurità della notte; i capelli divennero il manto di stelle che adornano con bellezza il cielo notturno.
Il corpo di Pan Gu divenne le catene delle montagne, che resero la terra maestosa. Il sangue divenne fiumi ed oceani, le cui onde non si fermano mai. I muscoli divennero fertili lande, per la vita di tutte le creature. Le ossa divennero alberi e fiori; i denti pietre e metallo e il sudore la pioggia.
Il respiro di Pan Gu divenne la brezza e le nuvole bianche; la sua risonante voce divenne il tuono ed il lampo.
Dal suo corpo si formò così il più bello degli scenari.
Alla fine, tutte le parti del corpo di Pan Gu avevano trovato un posto fra cielo e terra, egli per il mondo che aveva creato fece il più grande dei sacrifici.
Pan Gu divenne l'eroe che creò il mondo.
Oggi si usa questo chengyu "kāitiānpìdì" per descrivere qualcosa che avviene per la prima volta nella storia, o per descrivere qualcosa che crea un'enorme conseguenza.
Pan Gu se ne stava in piedi fra terra e cielo ed improvvisamente si sentì meglio, libero di respirare. Il gigante aprendo le braccia e inspirando profondamente, provò una grande sensazione di benessere e disse: "Questa si che è una situazione accettabile!"
Il cielo alto e lontano, il terreno vasto. Pan Gu voleva sgranchirsi un po' le ossa, ma d'un tratto ebbe la sensazione che qualcosa premesse verso il basso, proprio alla sommità della sua testa. Ma quali era l'origine di tale pressione?
Cosa stava succedendo? Pareva che il cielo non fosse affatto d'accordo a rimanere separato dalla terra e come un grande tappo premeva propio sulla testa di Pan Gu.
Il gigante pensò che non poteva lasciare che il cielo e la terra tornassero al caos, così, con i suoi piedi stabili e forti sul terreno, a petto in fuori sollevò entrambe le braccia e con forza si oppose alla spinta del cielo in caduta, impedendo che cielo e terra potessero di nuovo tornare assieme nel caos primordiale.
A seguito dell'enorme e nobile uso di tanta magia, il suo corpo in un giorno cambiava nove volte. Ogni volta che il corpo di Pan Gu cresceva di un "chi" (antica unità di misura corrispondente a circa un braccio 23 cm) il cielo saliva di un "zhang" (10 "chi"). Dopo più di 18000 anni, Pan Gu era diventato altissimo, proprio come il cielo*. A quel punto il cielo era salito alle altezze più inaccessibili, mentre la terra era diventata solida e profonda.
Non sappiamo quanti anni ancora passarono, il cielo non poteva essere più alto e la terra non poteva essere più profonda e solida, cielo e terra erano separati.
Fu a quel punto che Pan Gu aveva esaurito tutte le sue forze, egli contemplò il cielo e la terra che con le sue mani aveva creato. Egli aveva creato un nuovo mondo! Da allora, cielo e terra non potranno mai più tornare assieme.
Pan Gu guardava il cielo e la terra davanti ai suoi occhi e pensò in cuor suo: "Sebbene ho aperto e separato cielo e terra, non c'è nient'altro. Se nel mezzo ci fossero delle forme di vita, allora si che sarebbe tutto davvero bello!"
Fu così che Pan Gu emise un lungo sospiro, quindi si sdraiò pian piano a terra.
Nel momento in cui si distese, il suo occhio sinistro si trasformò nel caldo e luminoso sole che per la terra porta luce e calore; il suo occhio destro divenne la luminosa luna, che porta luce nell'oscurità della notte; i capelli divennero il manto di stelle che adornano con bellezza il cielo notturno.
Il corpo di Pan Gu divenne le catene delle montagne, che resero la terra maestosa. Il sangue divenne fiumi ed oceani, le cui onde non si fermano mai. I muscoli divennero fertili lande, per la vita di tutte le creature. Le ossa divennero alberi e fiori; i denti pietre e metallo e il sudore la pioggia.
Il respiro di Pan Gu divenne la brezza e le nuvole bianche; la sua risonante voce divenne il tuono ed il lampo.
Dal suo corpo si formò così il più bello degli scenari.
Alla fine, tutte le parti del corpo di Pan Gu avevano trovato un posto fra cielo e terra, egli per il mondo che aveva creato fece il più grande dei sacrifici.
Pan Gu divenne l'eroe che creò il mondo.
Oggi si usa questo chengyu "kāitiānpìdì" per descrivere qualcosa che avviene per la prima volta nella storia, o per descrivere qualcosa che crea un'enorme conseguenza.