sabato 11 giugno 2016

揠苗助长 Yàmiáozhùzhǎng - se non curanti delle naturali leggi di sviluppo, forziamo lo sviluppo delle cose, il risultato non può che essere un fallimento

揠苗助长
Yàmiáozhùzhǎng
Se non curanti delle naturali leggi di sviluppo, forziamo lo sviluppo delle cose, il risultato non può che essere un fallimento

揠苗助长 Yàmiáozhùzhǎng - se non curanti delle naturali leggi di sviluppo, forziamo lo sviluppo delle cose, il risultato non può che essere un fallimento.

Introduzione

Riprendendo il filo della filosofia di Mencio (孟子), non trovate interessante l’idea che proprio la mancanza di cura interiore sia all’origine dei problemi umani e che questa possa addirittura generare il male? Forse non è un caso che la storia che racconteremo oggi parli proprio di come l’assenza di cura, l’impeto e il desiderio, spesso alimentati da fattori esterni e in contrasto con le leggi naturali dello sviluppo, abbiano portato alla rovina questo povero contadino.

Se anche tu trovi affascinante e profonda la filosofia di Mencio ecco un libro che ti piacerà!

Mencio: Classici confuciani


Quando, anziché prendersi cura del proprio campo, il contadino ha preferito usare una scorciatoia per accelerare lo sviluppo del raccolto, l’unico esito possibile è stato la rovina e la fame.

Storia di 揠苗助长 in ialiano 

Nel regno di Song viveva un contadino che, anno dopo anno, stagione dopo stagione, lavorava con dedizione il suo campo. Nonostante il raccolto non fosse mai abbondante, riusciva sempre a mantenere la propria famiglia.

Quell’anno, come di consueto, aveva duramente seminato il campo e aspettava i primi germogli. Nessuno però si sarebbe aspettato, che sebbene fosse già primavera l’aria si sarebbe fatta fredda come d’inverno, ritardando la crescita dei germogli. Il contadino che era una persona molto ansiosa, trascorreva intere giornate al bordo del campo, passeggiando avanti e indietro, in attesa di qualche segnale di crescita.

Dopo un lungo periodo, il tempo finalmente si riscaldò e i germogli iniziarono a spuntare uno dopo l’altro. Il volto del contadino si illuminò di un sorriso di speranza.

Desideroso di vedere i suoi germogli crescere più velocemente, ogni giorno si recava al campo per controllarne i progressi. Un giorno, osservando con attenzione, iniziò a confrontare i suoi germogli con quelli del vicino. Più li guardava, più gli sembrava che i suoi crescessero troppo lentamente.

Se ne stava fisso al bordo del campo a sospirare, mentre il vicino era indaffarato ad innaffiare i propri germogli.

Il secondo giorno, tornò al campo e, camminando avanti e indietro, si domandava: “Perché i miei germogli non crescono ancora?” Mentre rifletteva, il vicino era intento a strappare le erbacce.

Il terzo giorno, tornò al campo e, guardando a destra e a sinistra, notò che i germogli non erano ancora cresciuti. Nello stesso momento, il vicino stava aggiungendo del fertilizzante.
Il contadino se ne stava nel campo andando a destra e sinistra, mentre in cuor suo pensava: “Perché non posso trovare un metodo per aiutare i germogli a crescere?”

Dopo alcuni giorni di riflessione, finalmente trovò un metodo. Eccitato, tornò al campo e, uno dopo l’altro, prese i germogli e li tirò verso l’alto. 

Fu un lavoro faticoso, che lo lasciò senza fiato, ma con il cuore colmo di speranza e soddisfazione.

Quando il sole cominciò a tramontare, il contadino, stanco e senza forze, se ne tornò a casa. Appena ebbe varcato la soglia di casa, eccitato annunciò ai suoi familiari: “Oggi mi sono davvero stancato, ma ne è valsa la pena! Non ho sprecato le mie forze in vano! Ho aiutato i germogli a crescere.”

I suoi familiari, incuriositi e un po’ perplessi gli chiesero: “Che metodo hai usato?” 
“Li ho presi uno ad uno e li ho tirati su!”

I suoi familiari come lo sentirono rimasero di sasso. La figlia corse immediatamente al campo per verificare. La sorpresa fu amara: dove prima c’era un verde tappeto di germogli, ora tutto era seccato.

venerdì 10 giugno 2016


刻舟求剑
ke4zhou1qiu2jian4



Comprendere la filosofia del perenne mutamento è certamente comprendere uno degli aspetti più importanti della cultura cinese e forse la chiave della grande capacità di adattamento di questo popolo.

La buffa e assurda storia che stiamo per raccontarvi è un esempio di come sia inutile e persino sciocco talvolta pensare che tutto resti come è sempre stato, perché come in un fiume la corrente del tempo tutto porta via con sé.

Buona lettura! 📖
刻舟求剑
Kèzhōuqiújiàn

Incidere un segno sulla barca per cercare la spada
C’era una volta un uomo del regno di Chu che stava attraversando un fiume. Quando la sua imbarcazione raggiunse il centro del corso d'acqua, il vento forte e le onde alte fecero ondeggiare la barca, facendo cadere in acqua la spada che l’uomo portava con sé.

I passeggeri della barca avvisarono prontamente il barcaiolo, dicendogli di fermarsi subito per permettere all’uomo di tuffarsi e recuperare la spada.

Ma, stranamente, l’uomo non si agitò affatto. Tirò fuori un coltello e incise un segno sul lato della barca, proprio nel punto in cui la spada era caduta, quindi, con aria tranquilla e soddisfatta, disse: “Ecco, qui è caduta la mia spada”.

Gli altri passeggeri lo guardarono perplessi. Uno di loro cercò di convincerlo a tuffarsi immediatamente per recuperare l’arma, ma l’uomo di Chu rispose serafico: “Non c’è bisogno di correre, ho lasciato un segno!”

Vedendo che nessuno si buttava in acqua per riprendere la spada, il barcaiolo riprese la navigazione.
Gli altri passeggeri continuarono per un po’ ad esortare l’uomo di Chu a cercare la spada prima che fosse troppo tardi, ma lui, sempre con estrema sicurezza, rispondeva: “Non preoccupatevi, ho il mio segno!”.

Quando la barca raggiunse la riva, l’uomo si spogliò con calma, tolse scarpe e calzini, e si tuffò proprio accanto al segno che aveva fatto. Continuò a immergersi più volte, risalendo solo per riprendere fiato, ma ogni volta tornava a mani vuote: della spada non c’era traccia.

L’uomo non riusciva a capire che la barca si era mossa, ma la spada caduta in acqua era rimasta dov’era. Alla vista di quella scena, tutti capirono l’assurdità del ragionamento dell’uomo di Chu e iniziarono a ridere per il suo scarso acume.

Da allora, l’espressione "Incidere un segno sulla barca per cercare la spada" viene usata per descrivere chi con stolta e imperturbabile ostinatazione ignora del tutto i cambiamenti attorno a lui.

giovedì 26 maggio 2016

精卫填海


精卫填海
Jīng wèi tián hǎi


Jing wei tian hai è usato nella lingua cinese per descrivere colei o colui che con perseveranza e determinazione si confronta con imprese impossibili.

Una storia bellissima e commovente...




太阳神炎帝有一个小女儿,名叫女娃,是他最钟爱的女儿.有一天,女娃驾着小船,到东海去游玩,不幸海上起了风浪,像山一样的海浪把小船打翻,女娃就淹死在海里,永远不回来了。炎帝固然挂念他的女儿。但都不能用他的光和热来使她死而复生,只好独自悲伤罢了。

  女娃不甘心她的死,她的魂灵变化做了一只小鸟,名叫“精卫”。精卫长着花脑袋、白嘴壳、红脚爪,大小有点像乌鸦,住在北方的发鸠山。她恨无情的大海夺去了她年轻的生命,因此她常常飞到西山去衔一粒小石子,或是一段小树枝;展翅高飞,一直飞到东海。她在波涛汹涌的海面上回翔着,把石子或树枝投下去,要想把大海填平。

  大海奔腾着,咆哮着,露出雪亮亮的牙齿。凶恶地嘲笑着:“小鸟儿,算了罢,你这工作就算干上一百万年,也休想把大海填平呢。”

  精卫在高空答复大海:“哪怕是干上一千万年,一万万年,干到宇宙的终尽,世界的末日,我也要把你填平!”

  “你为什么衔恨我这样深呢?”

  “因为你呀——夺取了我年轻的生命,将来还会有许多年轻无辜的生命要被你无情地夺去。”

  “傻鸟儿.那么你就干吧——干吧!”大海哈哈地大笑了。

  精卫在高空悲啸着:“我要干的!我要干的!我要永无休止地干下去的!这叫人悲恨的大海啊,总有一天我会把你填成平地!”

  她飞翔着,啸叫着.离开大海,又飞回西山去;把西山上的石子和树枝衔来投进大海。她就这样往复飞翔,从不休息,直到今天地还在做着这种工作。

Fonte: 

百度百科


Il dio del sole: l'imperatore Yan, aveva diverse figlie, ma la sua preferita era  Nuwa, la più piccola di tutte. 

Un giorno Nuwa decise di uscire in barca per giocare fra le onde. 

Sfortunatamente le onde crebbero in intensità e finirono per rovesciare l'imbarcazione, facendo affogare la piccola Nuwa.

Nonostante la sua luce e il suo calore, l'imperatore Yan tentò in vano di riportare in vita il corpo della piccola Nuwa. Alla fine non gli rimase che soffrire da solo per la perdita della sua amata figlia.

Lo spirito della bambina però si rifiutò di lasciare questo mondo e si trasformò in un uccello, il mitologico uccello Jingwei. 

Ardente d'odio per quel mare che si era portato via la sua giovane vita, Jingwei iniziò a volare dalle montagne occidentali per raccogliere sassolini, innalzarsi sopra il mare e lanciare le piccole pietre fra le onde, fino al giorno in cui il mare fosse stato completamente riempito.

Un giorno, vedendo gli inutili sforzi del piccolo uccello, il mare parlò e ruggendo fra i denti lucenti della sua schiuma disse: "Uccellino, lascia perdere, non puoi riempire il mare, neanche se dovessi andare avanti per un milione di anni."

Alta sopra le onde, Jingwei rispose: "Anche se fossero necessari dieci milioni di anni, perfino se dovessi andare avanti fino alla fine del mondo, un giorno io ti riempirò!"

"Perché mi odi così tanto?" chiese il mare.

"Perché mi hai privata della vita e so che porterai via molte altre giovani vite innocenti." rispose l'uccello.

"Uccello sciocco. Se vuoi farlo, fallo!" la incalzò il mare ridendo.

"Voglio farlo e lo farò per sempre! Mare di dolore e di odio, un giorno io ti riempirò!"

Jingwei lasciò il mare e tornò alla montagna per prendere un'altro sassolino. Tornò al mare e lo gettò negli abissi. Continuò a volare avanti e indietro in questo modo, senza mai riposare, e ancora oggi continua a farlo.

giovedì 5 maggio 2016

对牛弹琴

对牛弹琴
duì niú tán qín

Inutile ostinarsi a suonare una splendida melodia 
per chi non ha orecchie per intenderla.

对牛弹琴-duì niú tán qín


All'epoca dei regni combattenti viveva nello stato di Lu 鲁国 un famoso musicista di nome 公明仪 (Gōng míng yí) un vero maestro di 古琴 gǔqín: antico strumento a corde cinese.

Un bel giorno, visto il bel cielo azzurro solcato da nuvole bianche, decise di portare il suo strumento in campagna per suonare un po' all'aperto.

Quando si fu preparato, vide poco lontano da dove aveva preso posto una vecchia mucca al pascolo. In un attimo ebbe l'ispirazione, preparò il suo strumento, e si mise a suonare alcuni accordi per saggiare la reazione dell'animale.

Nonostante la musica meravigliosa, la vecchia mucca non ebbe la minima reazione, continuando a strappare l'erba e a ruminare del tutto indifferente.

Gōng míng yí pensò che alla vecchia mucca non piacesse quella musica, così la cambiò, ma nonostante la maestria dell'esecuzione, l'animale continuava imperterrito a mangiare l'erba, incurante della melodia.

Cambiò musica un'altra volta e un'altra ancora, ma la vecchia mucca continuava a non considerarlo minimamente. Alla fine, una volta che ebbe mangiato a sazietà, l'animale lentamente se ne andò.

Era davvero amareggiato. Al vederlo così abbattuto alcune persone lo consolarono dicendo: 
"Non sei tu a suonar male, era la mucca a cui suonavi che non capiva."
Non gli rimase altro da fare che riporre lo strumento e tornare a casa.

Oggi proprio per via di questo divertente racconto: 对牛弹琴 duì niú tán qín significa fare discorsi profondi e elevati a coloro che non sono incapaci di intenderli, molto simile a quello che in italiano conosciamo come: "dare le perle ai porci". 

对牛弹琴 duì niú tán qín è anche usato per prendere in giro colui che parla senza valutare bene chi sia l'interlocutore.

mercoledì 4 maggio 2016

守株待兔 shǒuzhūdàitù - L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

守株待兔
shǒuzhūdàitù
L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

守株待兔 shǒuzhūdàitù - L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

Introduzione

Questo idioma è generalmente usato per descrivere qualcuno che si affida all'esperienza senza sapere come adattarsi, o chi ha l'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla.

Vorresti conoscere le storie cinesi sugli idiomi chengyu? Ecco un libro che fa al caso tuo!

Chengyu: Proverbi e Detti Cinesi - I Modi di Dire e le Espressioni Cinesi Più Usati: Storie Illustrate con Pinyin


Storia in italiano di 守株待兔

In una lontana primavera, nel regno di Song, viveva un contadino.

Un giorno, mentre stava lavorando nel proprio campo, vidde un coniglio che correva velocemente in direzione di un grande albero. Il coniglio caddé a terra e da allora non si mosse più.

Quando il contadino andò a vedere, scoprì che il povero animale correva così forte che era andato a sbattere contro l’albero, rompendosi l’osso del collo. L'uomo allora, pieno di felicità per quella facile e inaspettata preda, raccolse il coniglio, lo portò a casa e se lo mangiò.

Da quel giorno, convinto di poter replicare tanta fortuna, smise di lavorare il campo e iniziò a starsene tutto il giorno vicino al grande albero credendo che avrebbe sicuramente visto un’atro coniglio fare la stessa fine. 

Inutile dire che aspettò molto a lungo, ma di conigli non ne vide nessuno.

I vicini, vedendo il contadino che se ne stava tutto il giorno a guardia dell’albero e che dovunque nel campo erano ormai cresciute le erbacce, chiesero spiegazioni; tuttavia appena seppero il motivo di quell’insolito comportamento, non poterono fare a meno di esplodere in una grande risata: “Quel contadino era probabilmente uno stolto! Come poteva essere che un altro coniglio andasse di nuovo a sbattere nell’albero?

giovedì 28 aprile 2016

画蛇添足 huàshétiānzú - Rovinare un lavoro aggiungendo qualcosa di superfluo

画蛇添足
huàshétiānzú
Rovinare un lavoro aggiungendo qualcosa di superfluo


Questa è una delle più famose storie legate agli idiomi chengyu. Letteralmente, potremmo tradurre questo idioma come: "Rovinare un lavoro aggiungendo qualcosa di superfluo".

Se anche a te piacciono le storie cinesi legate agli idiomi chengyu, ecco un libro che potrebbe sicuramente interessarti.

Chengyu: Proverbi e Detti Cinesi - I Modi di Dire e le Espressioni Cinesi Più Usati: Storie Illustrate con Pinyin


Storia di 画蛇添足 in italiano

Tanto tempo fa, c'era una famiglia nello stato di Chu che, dopo aver offerto sacrifici ai propri antenati, si preparava a distribuire una bottiglia di vino usata per il sacrificio a coloro che avevano aiutato con il compito.

Poiché erano in molti ad aver contribuito, se tutti avessero bevuto da quella bottiglia, il vino non sarebbe bastato per nessuno. Al contrario, se una sola persona l'avesse bevuta, ne avrebbe avuto a sazietà.

Come doveva essere divisa quindi quella bottiglia?

Tutti rimasero in silenzio fino a quando qualcuno propose di disegnare ciascuno un serpente sul terreno. Chi lo avrebbe disegnato più velocemente avrebbe avuto il vino.

Questo metodo piacque e fu accettato, così tutti iniziarono a disegnare il proprio serpente.

Uno di loro era molto rapido e finì l'opera in un batter d'occhio. Prese la bottiglia di vino e si stava preparando a bere quando notò che gli altri non avevano ancora terminato il proprio disegno.

Pensò tra sé: “Disegnano davvero lentamente!" Quindi con orgoglio disse: “Disegnate davvero piano! Non è troppo tardi per aggiungere qualche zampa al serpente!”

Così, mentre con una mano teneva la bottiglia di vino, con l'altra cominciò a disegnare delle zampe al proprio serpente. Però proprio mentre era intento a disegnare e a parlare, un altro concorrente completò il suo serpente, afferrò la bottiglia di vino e disse: “Hai mai visto un serpente? I serpenti non hanno le zampe! Perché le hai aggiunte?”

Quindi dichiarò: “Il primo a disegnare un serpente non sei stato tu, ma io!” E così, a grandi sorsi, si bevve tutto il vino.

lunedì 25 aprile 2016

叶公好龙 Yè gōng hào lóng - La storia di un uomo che diceva di amare il drago.

叶公好龙
Yè gōng hào lóng
La storia di un uomo che diceva di amare il drago

叶公好龙 Yè gōng hào lóng La storia di uomo che diceva di amare il drago.



C'era una volta il figlio di un alto ufficiale di nome 叶公 Yè gōng a cui piaceva tanto il drago. Nella sua casa: nel soffitto, nelle colonne, nelle porte e nelle finestre, ovunque era incisa la figura del mitico animale, perfino nei vestiti che era solito indossare, nelle coperte e nelle zanzariere era ricamata l'immagine del drago in ogni sua misura e nelle pose più disparate.


Una simile peculiarità lo aveva reso molto famoso, tanto che tutti per centinaia di chilometri sapevano che 叶公 Yè gōng  amava il drago.


Il vero dragone celeste, come apprese della notizia, ne rimase molto colpito e decise di scendere sulla terra per fare visita a 
叶公 Yè gōng.


Il drago entrò nella casa, il suo corpo era avvolto nelle colonne della sala degli ospiti, la coda stesa occupava tutto il pavimento. 
La creatura insinuò la testa nella porta della libreria di 叶公 Yè gōng che se ne stava tranquillo a leggere.


Come vide il vero drago, l'uomo sbiancò dalla paura, si voltò e scappò di corsa.


Da allora 叶公好龙 descrive tutte quelle persone che sebbene dicano di amare o mostrino un profondo interesse per qualcosa, in realtà non ne sono affatto interessati.

martedì 19 aprile 2016

望梅止渴 Wàngméizhǐkě - Placare la sete sperando nelle prugne o consolarsi con un'illusione.

望梅止渴

Wàngméizhǐkě

Placare la sete sperando nelle prugne o
consolarsi con un'illusione.

望梅止渴 Wàngméizhǐkě Placare la sete sperando nelle prugne o consolarsi con un'illusione.



Questa storia riguarda un personaggio molto importante e famoso vissuto durante il periodo dei tre regni (三国 sān guó): 曹操 Cáo Cāo.

Noto con il nome postumo di imperatore Wu di Wei, 曹操 Cáo Cāo fu un abile generale e stratega, ma anche un poeta e un uomo di grande cultura. Un personaggio quasi leggendario che divenne il protagonista di numerose opere letterarie fra cui la storia che stiamo per raccontarvi: 望梅止渴 wàng méi zhǐ kě,
 tratta dagli scritti di 刘义庆 liú yì qìng, celebre scrittore della dinastia 刘宋朝 liú sòng cháo.

In una rovente giornata d'estate, 曹操 Cáo Cāo stava guidando le proprie truppe alla battaglia. Era insolitamente caldo quel giorno e nel cielo non passava nemmeno una nuvola.

A mezzogiorno le vesti degli uomini erano completamente bagnate di sudore e la velocità di marcia stava rallentando. Alcuni soldati erano addirittura crollati sul ciglio della strada.

曹操 Cáo Cāo, vedendo che la velocità di marcia si riduceva sempre più, temé che l'esercito non sarebbe arrivato in tempo alla battaglia, compromettendo così le possibilità di vittoria. 

Il principale problema era la sete. La mancanza d'acqua rendeva difficile per loro aumentare il passo. Il generale così, si rivolse alla guida e parlando a bassa voce gli chiese: "Ci sono delle riserve d’acqua nelle vicinanze?"

La guida, scuotendo la testa rispose: "L’unica sorgente è sul lato opposto della valle, ma se cambiamo direzione il percorso si allunga di molto."

曹操 Cáo Cāo ponderò bene la situazione e disse: "No, non c’è abbastanza tempo."  Guardò il bosco davanti a loro e dopo una breve riflessione disse: "Tu non dire nulla, troverò un modo!"

Detto questo, in sella al suo destriero, si precipitò verso le prime linee della colonna e con la frusta puntata davanti a se, cominciò a incitare i soldati dicendo:

"Uomini! So che c'è una grande foresta di prugne davanti a noi! Lì le prugne sono grandi e succose! Muoviamoci! Superata questa collina arriveremo!"

All'udire quelle parole pareva che i soldati stessero già assaporando quelle prugne, perché il loro spirito fu subito risollevato e il ritmo della marcia aumentò considerevolmente.

Fu così che 望梅止渴 wàng méi zhǐ kě, letteralmente placare la sete pensando alle prugne, descrive il consolarsi con qualcosa che non può realizzarsi.



凿壁偷光


凿壁偷光
záo bì tōu guāng

studiare a fondo e con perseveranza
nonostante le avversità della propria umile condizione sociale.

凿壁偷光


Al tempo della dinastia Han, viveva un ragazzo di nome 匡衡 Kuang Hengun giovane sveglio e intelligente che desiderava tanto studiare.

Purtroppo però la famiglia di 匡衡 Kuāng héng era una povera famiglia di contadini che non poteva permettere al figlio di andare a scuola, ne poteva permettersi di comprare i libri necessari alla sua istruzione. 

A quel tempo infatti, i libri erano merce rara e molto costosa, non tutti potevano permetterseli e di certo non 匡衡 Kuāng héng che non riusciva nemmeno a averli in prestito, poiché nessuno era disposto a prestare dei beni tanto preziosi.


Questa difficile condizione non scoraggiò 匡衡 Kuāng héng, il quale più che determinato a continuare i propri studi, cominciò a lavorare per ricchi signori a cui chiedeva come stipendio solo la possibilità di prendere in prestito qualche libro.

Il lavoro nei campi era molto duro e gli concedeva ben poco tempo per studiare. Sebbene cercasse di approfittare di ogni momento libero 匡衡 Kuāng héng era piuttosto insoddisfatto perché leggere un solo volume spesso gli richiedeva oltre un mese di tempo.

Il ragazzo aveva pensato da tempo di leggere la sera dopo il lavoro, tuttavia, era così povero che non poteva nemmeno permettersi di comprare l'olio per la lanterna e non c'era modo di leggere alcunché al buio.


Una notte mentre se ne stava sdraiato sul letto a ripetere il libro che aveva imparato durante il giorno, si accorse di una luce brillante provenire da una piccola fessura nel muro accanto a lui. Sorpreso e attirato da quella sottile linea di luce, si alzò per cercare la sorgente di quel flebile chiarore.

La luce proveniva dalla stanza accanto. 

Come le tenebre nella sua stanza da letto erano state rischiarate da quel raggio di luce, così un'idea si accese nella mente di 匡衡 Kuang Heng, il quale preso un piccolo coltello da lavoro e cominciò a allargare la fessura. Ampliò il foro quel tanto che bastava per leggere il suo libro.


Si dice che fu grazie a questo piccolo espediente che 匡衡 Kuang Heng, studiando assiduamente, seppure in simili povere ed ardue condizioni, divenne non solo uno stimato ministro dell'impero, ma anche un famoso poeta.


凿壁偷光 záo bì tōu guāng che tradotto 
letteralmente significa: "perforare il muro per rubare la luce", descrive la situazione di uno studente che sebbene in povertà, studia a fondo e con perseveranza.


成语故事 ChengyugushiItaliano - storie e poesie sugli idiomi cinesi chengyu in italiano

成语故事 
ChengyugushiItaliano
storie e poesie sugli idiomi cinesi chengyu in italiano

Le antiche storie cinesi: un ponte tra cultura, saggezza e curiosità


Ci sono storie che, nella loro semplicità, riescono a insegnare lezioni profonde e durature, spesso più di mesi di studio intenso. Queste storie popolano la tradizione cinese, una cultura tanto diversa dalla nostra, eppure sorprendentemente affine nei valori più profondi. I protagonisti di questi racconti sono spesso personaggi curiosi: a volte buffi, a volte realmente esistiti, altre volte surreali o apparentemente lontani dalla nostra logica quotidiana.

Gli idiomi cinesi chengyu 成语 nascono proprio da queste storie millenarie, le 成语故事 (chéngyǔ gùshì). Gli idiomi cinesi sono espressioni brevi e dense di significato, spesso difficili da spiegare senza conoscere il contesto storico, il racconto o la poesia da cui derivano. E qual è il modo migliore per comprenderli se non ascoltare le storie o le poesie da cui sono nati?


Questi racconti, simili per semplicità alle fiabe che ci leggevano da bambini, nascondono messaggi universali. Con la loro profondità, riescono a stimolare riflessioni, accendere la curiosità e avvicinarci a una cultura affascinante e ricca di saggezza.

Benvenuti su 成语故事 Italiano

Con immensa gioia, inauguro oggi il primo blog italiano interamente dedicato alle storie cinesi che hanno dato vita agli idiomi chengyu. Mi chiamo 金狄 (Jīn Dí), sono un ragazzo italiano appassionato di lingua e cultura cinese, e sarà per me un grande onore accompagnarvi nella scoperta di questo mondo straordinario.

Ogni storia sarà un viaggio tra parole, immagini e significati, per avvicinarci a una delle tradizioni più affascinanti del mondo. Vi invito a esplorare insieme a me questo ponte culturale che unisce Oriente e Occidente, passato e presente.

Scopri la saggezza nascosta nei 成语 e lasciati ispirare da racconti che, pur antichi, hanno ancora molto da insegnare.

Grazie di cuore per il vostro tempo e il vostro interesse. Continuate a seguirmi per altre storie affascinanti!

Buona lettura e buona serata,
金狄