不思量,自难忘 bù sīliang, zì nánwàng Cerco di non pensare, ma è impossibile dimenticare
Sogno di una notte d’inverno
Un sogno. Era solo un sogno, eppure sembrava più vero della veglia.
Ti ho visto davanti allo specchio di quella che fu la nostra camera, intenta a pettinare i tuoi capelli come facevi ogni sera. Ho cercato di gridare il tuo nome 王弗 Wáng Fǔ, ma dalla mia bocca non usciva alcun suono. Le mie braccia erano pietra, la mia voce svanita nell'aria.
Quando ti sei voltata, i nostri sguardi si sono incrociati. Forse non hai riconosciuto il fantasma che sono diventato. Ho smesso di lottare contro il silenzio, ho solo lasciato che le lacrime solcassero il mio viso.
Dieci anni da quando quel pettine è rimasto immobile. Dieci anni in cui vita e morte sono diventate due deserti identici, due vuoti che si confondono all'orizzonte. Un'antitesi solo apparente.
Ho fallito come marito confuciano, e persino il Buddha mi nega la pace. Per quanto la mia mente cerchi di non pensarti, il mio cuore rifiuta l'oblio.
Mille miglia mi separano dalla tua tomba. Mille miglia di gelido silenzio.
Non posso portarti offerte, non posso inginocchiarmi sulla pietra levigata dalla pioggia.
La tua tomba solitaria giace sotto la luna, tra pini cresciuti storti e rachitici, che nessuno cura più.
I riti che dovrei compiere restano preghiere mute, come questa poesia che non ascolterai mai.
《江城子·乙卯正月二十日夜记梦》
Jiāng Chéng Zǐ · Yǐ Mǎo Zhēng Yuè Èr Shí Rì Yè Jì Mèng
Melodia della Città sul Fiume: Registro un sogno nella notte del 20° giorno del 1° mese lunare dell’anno Yǐ Mǎo
十年生死两茫茫,
shí nián shēngsǐ liǎng mángmáng,
Dieci anni tra vita e morte, due mondi oscuri,
不思量,自难忘。
bù sīliang, zì nánwàng.
cerco di non pensarti, ma non posso dimenticarti.
千里孤坟,无处话凄凉。
qiān lǐ gū fén, wú chù huà qīliáng.
La tua tomba solitaria è a mille miglia, nessun luogo per condividere questo gelo.
纵使相逢应不识,
zòngshǐ xiāngféng yīng bù shí,
Anche se ci incontrassimo, non mi riconosceresti:
尘满面,鬓如霜。
chén mǎn miàn, bìn rú shuāng.
la polvere copre il mio volto, le mie tempie sono brina.
夜来幽梦忽还乡,
yè lái yōu mèng hū huán xiāng,
La scorsa notte, in un sogno improvviso, tornai a casa.
小轩窗,正梳妆。
xiǎo xuān chuāng, zhèng shūzhuāng.
Ti vedevo alla finestra, intenta a pettinarti.
相顾无言,惟有泪千行。
xiānggù wú yán, wéi yǒu lèi qiān háng.
Ci guardammo senza parole, solo fiumi di lacrime.
料得年年肠断处,
liào dé nián nián cháng duàn chù,
So che ogni anno, nel luogo dove il cuore si spezza,
明月夜,短松冈。
míngyuè yè, duǎn sōng gāng.
sarà una notte di luna piena, sulla collina dei pini corti.
Spiegazione Storica e Filosofica
Sū Shì scrisse questa poesia nel 1075, dieci anni dopo la morte prematura della moglie Wáng Fǔ, scomparsa a soli 27 anni. In esilio a Miánzhōu (Sichuan) per ragioni politiche, il poeta si trovava impossibilitato a visitare la sua tomba e questo, oltre ad appesantire il dolore della perdita, era per l’epoca una grave violazione dei doveri confuciani che prescrivevano visite rituali e offerte ai defunti.
Se pertanto da un lato sentiva di aver fallito come marito devoto confuciano, dall’altro l’attaccamento che ancora sentiva per la moglie lo faceva sentire un fallimento anche come buddista.
La poesia diventa così l’unico rituale possibile, dove il sogno, unico spazio d'incontro quasi virtuale, amplifica anziché lenire il suo dolore. Un luogo dove l’amore umano resiste alle filosofie, alla logica e alle regole sociali. 不思量,自难忘 (bù sīliang, zì nánwàng, cerco di non pensarti, ma non posso dimenticarti), un luogo dove nonostante ogni possibile sforzo per dimenticare, la memoria resta indelebile.
Da allora questa celebre frase 不思量,自难忘 è entrata nel linguaggio comune ad indicare un ricordo involontario e doloroso, spesso abbreviata con 自难忘 sui social media.
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