giovedì 26 maggio 2016

精卫填海


精卫填海
Jīng wèi tián hǎi


Jing wei tian hai è usato nella lingua cinese per descrivere colei o colui che con perseveranza e determinazione si confronta con imprese impossibili.

Una storia bellissima e commovente...




太阳神炎帝有一个小女儿,名叫女娃,是他最钟爱的女儿.有一天,女娃驾着小船,到东海去游玩,不幸海上起了风浪,像山一样的海浪把小船打翻,女娃就淹死在海里,永远不回来了。炎帝固然挂念他的女儿。但都不能用他的光和热来使她死而复生,只好独自悲伤罢了。

  女娃不甘心她的死,她的魂灵变化做了一只小鸟,名叫“精卫”。精卫长着花脑袋、白嘴壳、红脚爪,大小有点像乌鸦,住在北方的发鸠山。她恨无情的大海夺去了她年轻的生命,因此她常常飞到西山去衔一粒小石子,或是一段小树枝;展翅高飞,一直飞到东海。她在波涛汹涌的海面上回翔着,把石子或树枝投下去,要想把大海填平。

  大海奔腾着,咆哮着,露出雪亮亮的牙齿。凶恶地嘲笑着:“小鸟儿,算了罢,你这工作就算干上一百万年,也休想把大海填平呢。”

  精卫在高空答复大海:“哪怕是干上一千万年,一万万年,干到宇宙的终尽,世界的末日,我也要把你填平!”

  “你为什么衔恨我这样深呢?”

  “因为你呀——夺取了我年轻的生命,将来还会有许多年轻无辜的生命要被你无情地夺去。”

  “傻鸟儿.那么你就干吧——干吧!”大海哈哈地大笑了。

  精卫在高空悲啸着:“我要干的!我要干的!我要永无休止地干下去的!这叫人悲恨的大海啊,总有一天我会把你填成平地!”

  她飞翔着,啸叫着.离开大海,又飞回西山去;把西山上的石子和树枝衔来投进大海。她就这样往复飞翔,从不休息,直到今天地还在做着这种工作。

Fonte: 

百度百科


Il dio del sole: l'imperatore Yan, aveva diverse figlie, ma la sua preferita era  Nuwa, la più piccola di tutte. 

Un giorno Nuwa decise di uscire in barca per giocare fra le onde. 

Sfortunatamente le onde crebbero in intensità e finirono per rovesciare l'imbarcazione, facendo affogare la piccola Nuwa.

Nonostante la sua luce e il suo calore, l'imperatore Yan tentò in vano di riportare in vita il corpo della piccola Nuwa. Alla fine non gli rimase che soffrire da solo per la perdita della sua amata figlia.

Lo spirito della bambina però si rifiutò di lasciare questo mondo e si trasformò in un uccello, il mitologico uccello Jingwei. 

Ardente d'odio per quel mare che si era portato via la sua giovane vita, Jingwei iniziò a volare dalle montagne occidentali per raccogliere sassolini, innalzarsi sopra il mare e lanciare le piccole pietre fra le onde, fino al giorno in cui il mare fosse stato completamente riempito.

Un giorno, vedendo gli inutili sforzi del piccolo uccello, il mare parlò e ruggendo fra i denti lucenti della sua schiuma disse: "Uccellino, lascia perdere, non puoi riempire il mare, neanche se dovessi andare avanti per un milione di anni."

Alta sopra le onde, Jingwei rispose: "Anche se fossero necessari dieci milioni di anni, perfino se dovessi andare avanti fino alla fine del mondo, un giorno io ti riempirò!"

"Perché mi odi così tanto?" chiese il mare.

"Perché mi hai privata della vita e so che porterai via molte altre giovani vite innocenti." rispose l'uccello.

"Uccello sciocco. Se vuoi farlo, fallo!" la incalzò il mare ridendo.

"Voglio farlo e lo farò per sempre! Mare di dolore e di odio, un giorno io ti riempirò!"

Jingwei lasciò il mare e tornò alla montagna per prendere un'altro sassolino. Tornò al mare e lo gettò negli abissi. Continuò a volare avanti e indietro in questo modo, senza mai riposare, e ancora oggi continua a farlo.

giovedì 5 maggio 2016

对牛弹琴

对牛弹琴
duì niú tán qín

Inutile ostinarsi a suonare una splendida melodia 
per chi non ha orecchie per intenderla.

对牛弹琴-duì niú tán qín


All'epoca dei regni combattenti viveva nello stato di Lu 鲁国 un famoso musicista di nome 公明仪 (Gōng míng yí) un vero maestro di 古琴 gǔqín: antico strumento a corde cinese.

Un bel giorno, visto il bel cielo azzurro solcato da nuvole bianche, decise di portare il suo strumento in campagna per suonare un po' all'aperto.

Quando si fu preparato, vide poco lontano da dove aveva preso posto una vecchia mucca al pascolo. In un attimo ebbe l'ispirazione, preparò il suo strumento, e si mise a suonare alcuni accordi per saggiare la reazione dell'animale.

Nonostante la musica meravigliosa, la vecchia mucca non ebbe la minima reazione, continuando a strappare l'erba e a ruminare del tutto indifferente.

Gōng míng yí pensò che alla vecchia mucca non piacesse quella musica, così la cambiò, ma nonostante la maestria dell'esecuzione, l'animale continuava imperterrito a mangiare l'erba, incurante della melodia.

Cambiò musica un'altra volta e un'altra ancora, ma la vecchia mucca continuava a non considerarlo minimamente. Alla fine, una volta che ebbe mangiato a sazietà, l'animale lentamente se ne andò.

Era davvero amareggiato. Al vederlo così abbattuto alcune persone lo consolarono dicendo: 
"Non sei tu a suonar male, era la mucca a cui suonavi che non capiva."
Non gli rimase altro da fare che riporre lo strumento e tornare a casa.

Oggi proprio per via di questo divertente racconto: 对牛弹琴 duì niú tán qín significa fare discorsi profondi e elevati a coloro che non sono incapaci di intenderli, molto simile a quello che in italiano conosciamo come: "dare le perle ai porci". 

对牛弹琴 duì niú tán qín è anche usato per prendere in giro colui che parla senza valutare bene chi sia l'interlocutore.

mercoledì 4 maggio 2016

守株待兔 shǒuzhūdàitù - L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

守株待兔
shǒuzhūdàitù
L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

守株待兔 shǒuzhūdàitù - L'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla

Introduzione

Questo idioma è generalmente usato per descrivere qualcuno che si affida all'esperienza senza sapere come adattarsi, o chi ha l'illusione di ottenere qualcosa senza far nulla.

Vorresti conoscere le storie cinesi sugli idiomi chengyu? Ecco un libro che fa al caso tuo!

Chengyu: Proverbi e Detti Cinesi - I Modi di Dire e le Espressioni Cinesi Più Usati: Storie Illustrate con Pinyin


Storia in italiano di 守株待兔

In una lontana primavera, nel regno di Song, viveva un contadino.

Un giorno, mentre stava lavorando nel proprio campo, vidde un coniglio che correva velocemente in direzione di un grande albero. Il coniglio caddé a terra e da allora non si mosse più.

Quando il contadino andò a vedere, scoprì che il povero animale correva così forte che era andato a sbattere contro l’albero, rompendosi l’osso del collo. L'uomo allora, pieno di felicità per quella facile e inaspettata preda, raccolse il coniglio, lo portò a casa e se lo mangiò.

Da quel giorno, convinto di poter replicare tanta fortuna, smise di lavorare il campo e iniziò a starsene tutto il giorno vicino al grande albero credendo che avrebbe sicuramente visto un’atro coniglio fare la stessa fine. 

Inutile dire che aspettò molto a lungo, ma di conigli non ne vide nessuno.

I vicini, vedendo il contadino che se ne stava tutto il giorno a guardia dell’albero e che dovunque nel campo erano ormai cresciute le erbacce, chiesero spiegazioni; tuttavia appena seppero il motivo di quell’insolito comportamento, non poterono fare a meno di esplodere in una grande risata: “Quel contadino era probabilmente uno stolto! Come poteva essere che un altro coniglio andasse di nuovo a sbattere nell’albero?