牛郎织女
Il bovaro, la tessitrice
e la loro struggente storia d'amore.
Carissimi lettori di chengyugushiitaliano,
il racconto di oggi trae ispirazione dalla celebre e antica leggenda di 牛郎 (niúláng) e 织女 (zhīnǚ): una struggente storia d’amore tra un povero bovaro e una tessitrice celeste, separati dal destino e dalle leggi del cielo.
È proprio da questa leggenda che nasce la festa del 七夕 (qīxì), il festival cinese degli innamorati, conosciuto anche come "festa del doppio sette", celebrato il settimo giorno del settimo mese del calendario lunare – che quest’anno cadrà il 22 agosto 2025.
Spero che questo nuovo racconto vi emozioni e vi invito a seguire chengyugushiitaliano su Facebook per non perdervi le prossime Storie Chengyu.
金狄
Federico Zinelli
Autore e curatore
牛郎织女 niúláng zhīnǚ - Il bovaro, la tessitrice e la loro struggente storia d'amore.
Un vecchio artista di strada a Chang’an
Il sole, un disco di rame incandescente, fa capolino dietro la nera silhouette delle mura di Chang’an, tingendo le nuvole di porpora e zafferano.
Le ombre si allungano come dita affusolate, mentre il velo ambrato del tramonto si posa pigro su ogni cosa, stemperando ogni colore.
Le prime stelle compaiono timidamente, una dopo l’altra, in un cielo che, attimo dopo attimo, si fa sempre più profondo.
Entro in città e la vita frenetica per le strade mi risveglia da quell’incanto.
Qua e là si accendono le lanterne; i bambini giocano sotto lo sguardo attento dei genitori affacciati ai portici delle locande. Nell’aria si diffondono i profumi delle focacce e della carne alla griglia.
Dispongo le mie maschere a terra e accendo le lampade a olio attorno a me. Il palcoscenico è pronto:
«Venite, gente di Chang’an! Oggi è il settimo giorno del settimo mese.
Venite ad ascoltare la storia di 织女 (Zhīnǚ) e 牛郎 (Niúláng)!»
I bambini accorrono eccitati. Come ogni anno, una piccola folla si raccoglie intorno a me: visi curiosi, genitori sorridenti, anziani che conoscono ogni parola, ma attendono, come sempre, la magia del racconto.
Lascio che cali il silenzio. Poi indosso la prima delle mie maschere...
La maschera del bue celeste
Cari bambini, mi avete riconosciuto?
Sono io, il Bue Celeste!
Lo so, un tempo ero un magnifico generale alla corte dell’Imperatore di Giada. Tutti mi rispettavano e ovunque andassi, mi accoglievano con onore.
Poi, un giorno, per una mia disattenzione, feci cadere una preziosa giara contenente la rugiada dell’immortalità… e per questo venni esiliato sulla Terra, condannato a vivere nelle sembianze di questo animale.
Ma non voglio annoiarvi con le mie sventure. No, no! Oggi sono qui per raccontarvi una splendida storia d’amore: quella di Niulang, il giovane bovaro che si è preso cura di me per tanti anni, e di Zhinü, la tessitrice del firmamento, figlia dell'Imperatore di Giada.
Niulang era davvero un bravo ragazzo, e anche un mio caro amico, sapete?
Avrei tanto desiderato per lui una vita felice, con una buona moglie e dei figli. Ma era solo, povero, e nessuna ragazza voleva sposarlo.
Sembrava che tutto sarebbe rimasto così per sempre… Finché un giorno, io non scoprì, per puro caso, che le sette fate celesti, scendevano ogni notte sulla Terra per bagnarsi nello Stagno di Giada (瑶池 Yáochí).
Così, una notte, apparvi in sogno al mio giovane amico e gli dissi: “Domani all’alba vai al lago e prendi gli abiti di una fata. Non voltarti mai indietro… e avrai una sposa divina!”
Mi volto e con un gesto rapidissimo, scambio la maschera del Bue con quella di Niúláng.
瑶池 Yáochí - lo Stagno di Giada
Ho faticato non poco per raggiungere questo lago. Ma ciò che mi si è aperto davanti agli occhi è di una bellezza indescrivibile.
Sette fanciulle meravigliose, avvolte in leggere vesti di seta danzano nell’aria e librandosi leggere sopra l’acqua che risplende alla luce della luna. I loro lunghi capelli, i volti giovani e radiosi, la luce che le circonda... sono chiaramente creature di un altro mondo.
Ed ecco che ritorna la maschera del Bue Celeste:
“Prendi le vesti, non lasciarti distrarre da tanta bellezza!”
Poi di nuovo la maschera di Niulang:
Mi dissi: “Presto… prima che tanta meraviglia dissolva ogni mia volontà!”
Raccolsi le vesti che erano più vicine a me e corsi via fino alla mia capanna.
Lì, seduto, rimasi molto tempo rimproverandomi per quel che avevo fatto. Mi sentivo in colpa per aver rubato le vesti a simili straordinarie creature, ma, al tempo stesso ero anche colmo di gratitudine per tanta bellezza.
Quelle visioni mi stavano sopraffacendo… Ma svanirono all’istante quando sentii qualcuno bussare alla porta.
Aprì con esitazione e davanti a me apparve una figura avvolta da un’aura di luce: una giovane fata, bellissima, tremante, quasi in lacrime. Era venuta a cercare la sua sopravveste.
Mi bastò uno sguardo per perdere il cuore. La sua luce si fece più tenue, il suo corpo prese la consistenza di questo mondo e in quell’istante, il tempo si fermò.
Nulla esisteva più: solo io e lei, persi l’uno negli occhi dell’altra.
La maschera del bovaro si allontana lentamente dalla luce e come per magia ritorna il bue celeste
Niulang e Zhinü si innamorarono al primo sguardo.
Lei riconobbe subito il cuore puro e sincero del mio custode e lui le donò il proprio cuore, senza alcuna riserva.
Si sposarono, ebbero due figli e vissero felici sulla Terra per tre splendidi anni, amandosi perdutamente, profondamente e condividendo insieme le gioie e i dolori di questo mondo tanto splendido quanto, a volte, spietato.
Sarebbe bello poter dire che la storia finì qui…
L'ira dell'imperatore celeste
Tre anni sulla Terra non sono che pochi istanti nel mondo celeste. E quando l’Imperatore di Giada scoprì che sua figlia si era unita in matrimonio con un semplice bovaro, tradendo la sua volontà e infrangendo l’ordine cosmico stabilito, mandò i suoi generali per riportare Zhinü in cielo.
Fu proprio quel giorno che io, il Bue Celeste, giunsi alla fine del mio cammino terreno. Il mio destino era ormai compiuto: tornare a brillare nel firmamento, ma avevo in serbo un'ultima magia per i miei giovani amici.
Ed ecco che si palesa la maschera di Zhīnǚ. Un volto di porcellana sottile, plasmato con estrema delicatezza. Gli occhi e la bocca sono disegnati con fili d’argento: un viso bellissimo, fragile e colmo di malinconia.
I miei bambini piangevano e si aggrappavano disperatamente alla mia veste, mentre una pioggia di fulmini squarciava il tetto della nostra capanna.
Mio amato Niulang, non potesti fare nulla contro i dodici generali celesti in armatura di giada che mi portarono via da te.
Un rullo di tamburo richiama il rumore del tuono. La maschera di Zhinü svanisce nell’oscurità, lasciando spazio a quella di Niulang.
"Mio fedele bue... hanno portato via la nostra Zhinü. Se solo tu fossi ancora qui per aiutarmi."
In lacrime afferrai le corna del mio amico e, non so come, d’un tratto si trasformarono in due grandi ceste volanti, capaci di sollevarmi da terra e inseguire nel cielo il carro della mia amata.
Non esitai un istante e saltai su di esse assieme ai nostri bambini, volando rapido verso il cielo d’occidente.
Purtroppo però, nemmeno quell'ultima magia poté nulla quando la Regina Madre estrasse la sua spilla d’oro e squarciò il velo del cielo. Da allora questo immenso fiume d’argento, 银河 (yínhé), la Via Lattea, ci separa.
La pietà del cielo
Lentamente torna la maschera del bue, per raccontare l'ultima parte di questa storia.
Non esiste legge del cielo senza pietà o compassione.
Venne infatti il giorno in cui le gazze, commosse dall’amore puro di Zhinü e Niulang, formarono un ponte con le loro ali per ricongiungerli.
Era il settimo giorno del settimo mese lunare e da allora, ogni anno, proprio in quella data, questo miracolo si ripete.
Per questo si dice che, nelle notti del Qixi, ascoltando sotto i tralci della vite, si possono udire i sussurri d’amore di Zhinü e Niulang; e che, dopo quella notte, le gazze perdono molte delle loro piume per la fatica del volo.
迢迢牵牛星
tiáotiáo qiān niú xīng
Una splendida poesia della dinastia Han.
迢迢牵牛星,皎皎河汉女。
tiáotiáo qiān niú xīng, jiǎojiǎo héhàn nǚ.
Remota e distante arde la stella del Bovaro,
pura e fredda brilla la fanciulla del Fiume Celeste.
纤纤擢素手,札札弄机杼。
xiānxiān zhuó sùshǒu, zhá zhá nòng jīzhù.
Sottili e affusolate si protendono le mani di giada,
sonoro e ininterrotto batte il telaio senza sosta.
终日不成章,泣涕零如雨。
zhōngrì bùchéng zhāng, qì tìlíng rú yǔ.
Ma in tutto il giorno nulla viene tessuto,
solo lacrime che cadono come pioggia.
河汉清且浅,相去复几许?
héhàn qīng qiě qiǎn, xiāngqù fù jǐxǔ?
Limpido e poco profondo scorre il Fiume Celeste,
l’uno dall’altra ci separa una distanza indefinibile.
盈盈一水间,脉脉不得语。
yíngyíng yī shuǐ jiān, mò mò bùdé yǔ.
Limpido e cristallino ci divide questo velo d’acqua,
amorevole ed eterno resta muto il nostro sguardo.
Riferimenti Astrologici nella Leggenda di Niúláng e Zhīnǚ
Altair
Il bovaro Niulang 牛郎 (niúláng) è associato alla stella Altair che in cinese si chiama 牵牛星 qiānniúxīng - mandriano o bovaro). Altair fa parte della costellazione dell’Aquila, questa stella ha due piccole stelle (β e γ Aquilae) che sono appunto i figli di Niulang e Zhinü.
Vega
La tessitrice Zhinü 织女 (zhīnǚ) è associata a Vega che in cinese si chiama appunto 织女星 zhīnǚxīng - tessitrice), Per noi occidentali Vega fa parte della Lira ma nell'astrologia cinese, assieme ad altre quattro stelle, forma la costellazione del grande telaio celeste.
Via Lattea
La via lattea ha il ruolo mitico di separare questi due amanti ed è chiamata in cinese 银河 (yínhé - fiume d'argento).