sabato 11 gennaio 2025

一日三秋 yī rì sānqiū - Un giorno come tre autunni

 一日三秋
yī rì sānqiū
Un giorno come tre autunni

Chengyugushi italiano 一日三秋 yī rì sānqiū Un giorno come tre autunni


Carissimi @follower, il chengyu di oggi proviene dalla più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui siamo a conoscenza: il celebre 诗经 (shījīng - il Classico delle Odi), uno dei cinque grandi classici della Cina antica.

Trattandosi di una raccolta di testi composti tra il X e il VII secolo avanti Cristo, decifrare con esattezza il senso di queste opere risulta piuttosto complesso e, in molti casi, gli storici devono limitarsi a fare congetture.

Lo Shijing è una raccolta di 305 componimenti ed è suddiviso in tre parti principali: canti popolari, odi cantate nelle festività o a corte e inni che fondono argomenti storici e religiosi. 
Questa classificazione si divide a sua volta in base ai vari regni che si sono succeduti durante la dinastia Zhou.

Se volete approfondire questa leggendaria raccolta, vi consiglio questo libro:

Origine dell’idioma 一日三秋

La canzone da cui deriva l’idioma di oggi è 《诗经·王风·采葛》. Questa dicitura non contiene solo il titolo dell’opera, ma è composta da tre parti:
  • 诗经 (Shījīng): il nome della raccolta di cui abbiamo parlato.
  • 王风 (Wáng Fēng): indica l’appartenenza di questa canzone ai canti popolari dello Stato di Wang.
  • 采葛 (Cǎi Gé – Cogliere il Kudzu): il titolo della canzone.

Testo della canzone 《诗经·王风·采葛》

彼采葛兮,一日不见,如三月兮。
Quella ragazza che coglie il Kudzu, non la vedo da un giorno, sembrano passati tre mesi!

彼采萧兮,一日不见,如三秋兮。
Quella ragazza che coglie l’artemisia, non la vedo da un giorno, sembrano passati tre autunni!

彼采艾兮,一日不见,如三岁兮。
Quella ragazza che coglie l’assenzio, non la vedo da un giorno, sembrano passati tre anni!


Significato della canzone

A volte, l’amore non si dimostra attraverso dolci parole o grandi gesta, e questa canzone ne è un esempio. Pur senza mai pronunciare la parola amore, infatti, Cogliere il Kudzu si erge come una confessione onesta e struggente della difficoltà di sopportare la distanza dalla persona amata. È un canto semplice, una diretta espressione del sentimento di nostalgia che accompagna l’essere umano, ora come migliaia di anni fa.

Quando si ama, il tempo del cuore si muove su un piano diverso rispetto al tempo fisico. Un solo giorno senza la persona amata diventa interminabile, e questo sentimento universale e senza tempo ha probabilmente ispirato questa canzone, dando vita all’idioma “un giorno come tre autunni” (一日三秋).


Cogliere il Kudzu: un poema il cui significato resta misterioso

Sebbene molti concordino sul fatto che il significato più probabile di questa canzone sia la nostalgia, non possiamo esserne certi. Cogliere il Kudzu resta un componimento avvolto nel mistero.

Non conosciamo il nome dell’autore né possiamo sapere con certezza ciò che provava quando scrisse queste strofe, ma possiamo ipotizzare che si trattasse di un uomo, poiché la raccolta delle erbe – di cui si parla – era tradizionalmente affidata alle donne.

Alcuni studiosi del passato ipotizzano, infatti, che la canzone potrebbe parlare della paura della critica sociale, ma anche essere una metafora delle abilità umane: tessitura, spiritualità e medicina, tre arti che richiedono tempi e sacrifici diversi per essere padroneggiate.

Alla base di quest’ultima teoria c’è il simbolismo delle piante citate nella canzone:
  • Il Kudzu, o vite selvatica, raccolto nella prima strofa, serviva per tessere gli abiti.
  • L’artemisia, nella seconda strofa, veniva utilizzata per i riti sacrificali.
  • L’artemisia absinthium (assenzio maggiore), menzionata nella terza strofa, era usata in medicina.
Difficile dire quale fosse l’intenzione originale del misterioso autore, ma chiunque fosse, difficilmente avrebbe immaginato che, millenni dopo, questa canzone avrebbe dato vita ad un idioma chengyu e mantenuto vivo il suo componimento nel tempo.


mercoledì 1 gennaio 2025

自知之明 zì zhī zhī míng - Chi conosce sé stesso è illuminato

自知之明
zì zhī zhī míng
Chi conosce sé stesso è illuminato

chengyugushi italiano - 自知之明 zì zhī zhī míng - Chi conosce sé stesso è illuminato


Il chengyu di oggi ci porta direttamente nel cuore del Tao Te Ching e potremmo tradurlo come segue: “Chi conosce sé stesso è illuminato” (自知之明, zì zhī zhī míng). 

Il Tao Te Ching  (道德经, dàodé jīng) è il libro fondamentale del Taoismo, una raccolta di precetti attribuito tradizionalmente al leggendario Lao Tse (老子, Lǎozǐ) che visse attorno al sesto o quinto secolo avanti Cristo durante la dinastia Zhou (周朝, Zhōu Cháo). 

Per tutti coloro che fossero interessati a conoscere il Tao Te Ching, ecco un libro della casa editrice Adelphi che decisamente consigliamo.

Tao tê Ching. Il libro della via e della virtù.


La leggenda sull’origine del Tao Te Ching 

Si narra che Lao Tse, stanco della decadenza e della confusione che regnavano nel regno di Zhou, decise di abbandonare il mondo caotico degli uomini per ritirarsi in solitudine. 

Durante il suo viaggio verso terre lontane, si imbatté in una sentinella di nome 尹喜 (Yǐn Xǐ). 

Yin Xi non era un uomo qualunque, ma una figura di profonda saggezza. Con la sua onestà e il suo cuore aperto, riuscì a toccare l’animo di Lao Tse, convincendolo a lasciare un’eredità preziosa: uno scritto che potesse trasmettere la sua saggezza agli uomini. 

Fu così che nacque il Tao Te Ching, un’opera destinata a lasciare il segno nella storia dell'uomo. Una volta terminato il manoscritto, Lao Tse si allontanò per sempre, lasciando dietro di sé una leggenda che avrebbe attraversato i secoli. 


Le origini dell'idioma chengyu 自知之明 

Questo idioma chengyu deriva dal 33° capitolo del Tao Te Ching, di cui qui di seguito trovate una possibile traduzione, anche se il chengyu si riferisce a quanto scritto nella prima riga. 

知人者智也,自知者明也。

 胜人者有力,自胜者强。 

知足者富,强行者有志,不失其所者久,死而不亡者寿。 

Colui che conosce gli altri è saggio, ma colui che consce sé stesso è illuminato.

Colui che vince gli altri è potente, ma colui che vince sé stesso è forte.

Colui che trova soddisfazione in ciò che possiede è ricco, colui che lotta per un obiettivo è ambizioso, colui che non dimentica le proprie responsabilità può vivere a lungo, ma colui che muore in se stesso trova l’eternità del Tao. 


Storia sull'idioma chengyu 自知之明

Il Primo Ministro di Qi, Zou Ji, era un uomo alto e affascinante, celebre per il suo bell’aspetto.

Un giorno, ammirandosi allo specchio, chiese alla moglie: "Chi è più bello, io o Xu Gong del nord della città?" Lei rispose prontamente che era lui il più bello. 

Non convinto, fece la stessa domanda alla concubina e poi a un ospite, ottenendo sempre la stessa risposta: lui era più bello di Xu Gong. 

Quando però incontrò di persona Xu Gong, Zou Ji si rese conto che la realtà era ben diversa: Xu Gong era chiaramente più affascinante di lui.

Perplesso, si chiese perché tutti gli avessero mentito. 

Capì che sua moglie lo lodava perché lo amava, la concubina perché lo temeva, e gli ospiti perché avevano interessi personali. 

Tutti questi complimenti gli avevano impedito di vedere sé stesso per come era veramente. 

Da questa storia emerge l’importanza di avere una conoscenza di sé rigorosa e onesta, per non cadere inconsapevolmente nell’adulazione degli altri e diventare schiavi dei loro secondi fini.