井底之蛙
Jǐngdǐzhīwā
La rana infondo al pozzo.
Da simili prospettive si vede solo una piccola porzione del firmamento e si nuota solo in acque stagnanti e ben poco profonde, sarebbe un peccato passare una vita nel fondo di un pozzo.
C'era una volta una rana che viveva dentro un pozzo quasi asciutto e era grandemente soddisfatta della propria vita.
Un bel giorno dopo pranzo, se ne stava sdraiata sulla sabbia accanto al bordo della parete del pozzo, abbastanza annoiata e senza nulla da fare.
Improvvisamente vide non lontano una tartaruga che stava passeggiando oltre il muro. La rana, senza starci a pensare per un secondo, la chiamò: "Ehi! Fratello tartaruga, vieni! Vieni presto!"
La tartaruga salì sul bordo del pozzo per capire chi fosse a chiamarla e come vidde la rana questa, subito, iniziò a parlare: "Pare che questo sia il tuo giorno fortunato, ho deciso di mostrarti la mia dimora per aprire i tuoi occhi ad un nuovo mondo."
Qui è davvero un paradiso. Tu quasi di sicuro non hai mai visto una così confortevole residenza."
La tartaruga allungò la testa verso l'interno del pozzo, ma vide un pozzo poco profondo, alla fine del quale v'era una pozzanghera melmosa piena di alghe verdi.
Come fece per annusare l'aria un olezzo pungente la costrinse ad aggrottare le sopracciglia e ritrarre la testa.
La rana non diede alcuna attenzione all'espressione della tartaruga, bensì con petto gonfio e gagliardo, continuò a vantarsi dicendo: "Vivere qui è per me davvero una grande comodità! Al tramonto posso saltare sulla sabbia al bordo del pozzo a godermi un po' il fresco; di notte posso infilarmi in uno dei buchi del muro per dormire; posso restare in acqua per idratare le mie ascelle, le mie guance e nuotare, saltare dentro al fango, ricoprire di fango le mie caviglie, o restare a rotolarmi dentro di esso. Tutti quei piccoli insetti, girini e quant'altro, chi può farla franca con me!"
Più la rana parlava, più il suo orgoglio cresceva: "Guarda. Questo stagno d'acqua, è sotto il mio volere, mi appartiene, così come mi piace, così è! Un simile diletto è il massimo che si può trovare. Fratello tartaruga, non vuoi entrare e fare una visita?"
La tartaruga visti i sentimenti della rana pensò che avrebbe potuto offenderla se non avesse accettato quell'invito, così salì sul bordo del pozzo, ma non aveva potuto ancora stendere la gamba sinistra all'interno che la destra era già bloccata per il poco spazio, così non poté far altro che tornare indietro.
Quindi dopo un breve silenzio fu la tartaruga a parlare e disse: "Il grande mare è una distesa d'acqua senza fine, senza limiti ne confini. Usando l'espressione altissimo o senza fondo, non si può esprimere la sua profondità. Si narra che quattromila anni fa, al tempo del grande re Yu, ci furono nove anni di piogge alluvionali, ma il livello del mare rimase sempre lo stesso; tremila anni fa, durante la dinastia Shang, in un periodo di otto anni, sette furono di siccità, ma il livello del mare rimase sempre lo stesso. Il mare è proprio così grande, così che per quanto sia lungo il periodo di tempo, che sia esso di siccità o alluvioni, la quantità della sua acqua non mostra variazioni."
Quindi la tartaruga concluse dicendo: "Fratello rana, io vivo proprio nel grande mare. Se comparato con questa pozza quale fra i due può dare maggiore felicità?"
La rana ascoltò e ne rimase scioccata i suoi occhi sgranati ed increduli, la sua bocca era rimasta ormai senza parole.
Da simili prospettive si vede solo una piccola porzione del firmamento e si nuota solo in acque stagnanti e poco profonde, questo chengyu sta ad indicare quelle persone di corte vedute e superficiali.