瓜田李下guātiánlǐxiàNon sistemare i sandali in un campo di cocomeri e non aggiustare il cappello sotto un albero di prugne
Carissimi lettori, la storia chengyu di oggi ci porta nel periodo delle Dinastie del Nord e del Sud (南北朝 nánběicháo) e racconta le vicende di 袁聿修 (Yuán Yùxiū), celebre ministro del regno Qi del Nord (北齐 běiqí), noto per la sua assoluta rettitudine, qualità che gli valse l’appellativo di “ministro puro” (清郎 qīng láng). Egli infatti, nonostante l'alta carica ricoperta, oltre ad essere una persona umile e molto semplice, non accettava mai e in nessun caso regali o favori da chiunque: amici, colleghi o conoscenti, nel più ligio rispetto dei propri valori confuciani.
La storia che leggerete è liberamente ispirata da un brano della biografia di Yuán Yùxiū, contenuta nell’opera dedicata alla storia delle dinastie settentrionali 《北史》, scritta da Li Yanshou (李延寿), storico della dinastia Tang nel VII secolo.
Questa biografia pone in evidenza il concetto per cui è bene prestare sempre attenzione a comportarsi in modo da evitare situazioni ambigue o che possano dar adito a malelingue. Concetto espresso del chengyu 瓜田李下 (guātiánlǐxià): "mai sistemarsi i sandali in un campo di cocomeri o aggiustare il cappello sotto un albero di prugne".
La storia del ministro puro
Era un mattino d’autunno e, nella residenza di Yuán Yùxiū, funzionario della corte del regno di Qi del Nord, regnava un silenzio interrotto solo dal fruscio delle foglie secche nel cortile.
Lo studio era semplice ma ordinato. La luce dorata del sole filtrava attraverso le finestre di carta, illuminando un tavolo di legno scuro, privo di ornamenti. Su di esso, un calamaio di pietra, un pennello ben riposto e alcuni documenti ufficiali ancora da sigillare, che Yuán Yùxiū stava leggendo con attenzione.
Un servo entrò con un pacco avvolto in stoffa rossa, annunciando: "Signore, un dono da un amico di Luoyang."
Yuán Yùxiū sollevò lo sguardo, sorpreso. Sciolse con cura i nodi del pacco, rivelando una sciarpa di seta bianca finemente ricamata con motivi di nuvole e gru. La stoffa era fresca al tatto, quasi viva.
Per un istante, il suo cuore si strinse: quell’amico, un letterato con cui aveva condiviso anni di studi e conversazioni notturne, gli aveva inviato un dono prezioso.
"Come posso accettare?" mormorò, accarezzando la seta.
Era un gesto di affetto sincero, ma Yuán Yùxiū sapeva che anche l’ombra di un sospetto avrebbe potuto macchiare la sua reputazione. Si alzò e passeggiò davanti agli scaffali colmi di rotoli, finché non si fermò. Tra i classici confuciani e i trattati di governo, riconobbe il rotolo dello 《乐府诗集》(Yuèfǔ shījí - raccolta di poesie di Yuefu), la sua copia personale, consumata dalle molte letture. Lo estrasse e lo srotolò con cautela; la carta, logora alle estremità, si aprì proprio sulla sezione che conosceva a memoria:
"君子防未然,不处嫌疑间。瓜田不纳履,李下不正冠。"
"L’uomo virtuoso previene il dubbio, evitando ogni sospetto.
Non si china a sistemare i sandali in un campo di cocomeri e non aggiusta il proprio cappello sotto un susino."
Si fermò davanti alla finestra e rifletté: un uomo che si china a sistemare i sandali in un campo di cocomeri potrebbe far pensare che stia rubando un frutto; un uomo che si aggiusta il cappello sotto un susino potrebbe far credere che stia prendendo delle prugne. Così, anche accettando questa sciarpa, qualcuno potrebbe credere che sia il prezzo di un favore.
Prese carta e pennello, e con mano ferma scrisse:
"今日仰过,有异常行。
瓜田李下,古人所慎。
愿得此心,不贻厚责。"
"Oggi mi hai onorato con un regalo eccezionale.
Ma nei campi di meloni e sotto i susini, gli antenati erano cauti.
Con onesta spero che il mio cuore, non attiri un tuo rimprovero."
Avvolse con cura la sciarpa nel suo involucro originale e appose un sigillo di cera lacca con il suo nome. Prima di consegnarla al servo, esitò un istante, poi sorrise. L’amicizia non ha bisogno di doni, pensò. Basta la lealtà.
Quando la lettera giunse all’amico, questi lesse e rispose:
"老夫忽忽,意不及此。敬承来旨,吾无间然。"
"Io, anziano e distratto, non ci avevo pensato.
Onoro il tuo principio, e non ho altro da aggiungere."